Home ATTUALITÀ Prende forma la ripresa del mercato di Ponte Milvio

Prende forma la ripresa del mercato di Ponte Milvio

mercato-di-ponte-milvio
Galvanica Bruni

Nove box per somministrazione di alimenti e bevande e nove box per vendita di prodotti alimentari e non. Sono quelli che finalmente (ri)apriranno nel mercato rionale di Ponte Milvio, in via Riano, riportando, ci si augura, un po’ più di vivacità e di clienti nella struttura in sofferenza da troppi anni, con tanti box chiusi e scarsa affluenza.

Da poche ore è stata infatti pubblicata la graduatoria definitiva per l’assegnazione dei diciotto box. Al netto di eventuali ricorsi, dopo aver presentato la documentazione necessaria, i nuovi assegnatari potranno firmare le concessioni con il Municipio XV e avviare entro sei mesi le nuove attività, alcune delle quali con apertura prolungata oltre l’orario mattutino.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Ne danno notizia il Presidente del Municipio XV, Daniele Torquati, e l’Assessore al Commercio, Tommaso Martelli, affermando: “Oggi la ripresa del mercato di via Riano prende finalmente forma”.

“Con la riapertura dei 18 banchi, che rappresentano oltre il 25% dell’organico dell’intero mercato, proseguiamo nel percorso del suo rilancio che ha visto, in questi anni, la nascita al suo interno del nuovo spazio polifunzionale del Municipio XV e la sua riqualificazione grazie alla vittoria del bando regionale con lo stanziamento di centomila euro serviti a realizzare interventi sull’illuminazione, una nuova domus ecologica, una “food court” con tavoli, ombrelloni e sedute, per permettere ai clienti del mercato di consumare sul posto il cibo acquistato”.

“L’impegno preso e mantenuto sul Mercato di Ponte Milvio – concludono Presidente e Assessore – garantisce al territorio di recuperare una situazione abbandonata da troppo tempo, rendendo il mercato sempre più attrattivo e pronto a recepire le esigenze della clientela, in un contesto completamente diverso rispetto a qualche anno fa”.

Al via dunque la ripresa?

Basterà tutto ciò a rilanciare il mercato? C’è da augurarselo di cuore perché è in sofferenza da troppi anni, con tanti box chiusi e scarsa affluenza di clienti. Un lento declino iniziato nel lontano 2010, due anni dopo l’apertura di questa sorta di fortilizio rosso che, visto dall’esterno, non ha mai avuto l’appeal di un vero mercato rionale.

Inaugurato il 7 maggio 2008 dall’allora sindaco Gianni Alemanno e dall’ex presidente del XX Municipio Gianni Giacomini, nacque come centro commerciale realizzato in project financing (cioè, a costo zero per l’amministrazione) per una spesa di 18 milioni di euro, e venne definito dal Sindaco Alemanno “un bell’esempio di integrazione commerciale, un modello”.

Quaranta fra negozi, boutique, bar e ristoranti nei due piani superiori e una settantina di banchi al piano terra; prevista anche l’apertura di una banca, un ufficio postale, addirittura di una sede decentrata del Municipio: così si presentava sulla carta quel 7 maggio 2008 il nuovo mercato di Ponte Milvio.

Ma i problemi arrivarono presto. Il parcheggio interno costava tanto (due euro l’ora, ridotto poi ad un euro dopo quasi un anno), il parcheggio esterno venne aperto dopo un anno e mezzo, la fermata bus su viale Tor di Quinto venne soppressa all’apertura del Centro per poi essere ripristinata ben cinque mesi dopo mentre solo dopo un anno, a maggio 2009, la linea 188 fu fatta transitare per via Riano. Da subito fu quindi impossibile raggiungere il mercato rionale se non che a piedi.

L’idea del centro commerciale a Ponte Milvio fu in realtà un flop, con i quaranta negozi dei piani superiori che nel giro di due anni chiusero tutti. E pian piano la crisi cominciò a spostarsi al piano terra.

Poi, il 27 ottobre del 2011, una giornata di follia collettivaarrivò Trony, e venne accolto come il messia. Nelle aspettative degli operatori del mercato di Ponte Milvio doveva essere la panacea risolutrice, il polo d’attrazione per l’intera struttura. Ma non fu così, presto si capì che chi esce con un televisore fra le mani difficilmente va a comprare pesce e frutta, così com’è vero il contrario. Trony poi, per altri motivi, venne chiuso nel febbraio del 2017 marcando fortemente il declino della struttura (riaprirà poi a luglio dopo aver passato il brand a Euronics).

Nel frattempo, diversi box cominciarono a calare definitivamente la serranda. La crisi sfociò addirittura in una plateale manifestazione di piazza quando nel mattino di un giorno di novembre del 2013 due camion di verdura, circa ottocento kg di carciofi, insalata e bieta, vennero distribuiti gratuitamente ai passanti  dai “fruttivendoli” che, per un giorno, chiusero le porte del casermone rosso di via Riano tornando con i loro banchi sulla piazza di Ponte Milvio. “Stiamo vedendo andare in fumo giorno dopo giorno la nostra attività, dateci una mano” dicevano ai passanti ma soprattutto agli esponenti politici presenti.

Accadeva poco più di dieci anni fa, da allora e fino ad alcuni mesi fa, poco è cambiato. Ma fortunatamente non è cambiata né diminuita la tenacia di quel manipolo di operatori che ostinatamente, giorno dopo giorno, nonostante le difficoltà, nonostante l’emergenza Covid, hanno tenuto aperti i propri banchi in tutti questi anni.

Amore per il loro lavoro, amore per il mercato. Tanti di loro sono “figli d’arte”, gestiscono banchi che erano dei loro genitori, quando il mercato era sulla piazza, quando colori, odori e suoni s’incrociavano e rimbalzavano in libertà, non costretti fra quattro mura rosse (clicca qui per foto d’epoca).

Ma tant’è. Questo ora c’è di mercato e questo va valorizzato. Rilanciarlo è indispensabile, ma soprattutto è strategico per l’economia locale e per il tessuto sociale e culturale di questo spicchio di Roma Nord. Auguriamoci che le iniziative prese da questa amministrazione municipale vadano in questa direzione.

Claudio Cafasso

© RIPRODUZIONE RISERVATA

11 COMMENTI

  1. Ottima ricostruzione. Il problema del mercato di via Riano è che è troppo decentrato, quasi non lo si può più considerare come “il mercato di ponte Milvio” (sarebbe più corretto “il mercato di ponte Flaminio”). In quella struttura sarebbe stato meglio costruire un parcheggio multipiano e lasciare il mercato, non dico proprio sulla piazza com’era un tempo (i vari locali, protagonisti della movida romana non lo vorrebbero), ma almeno dov’era prima di essere spostato, magari riorganizzandolo meglio. Nove banchi per la vendita di prodotti alimentari e non e altrettanti per la somministrazione di alimenti e bevande (sarebbero bar e pizzerie?) sono l’immagine opaca del mercato di un tempo.

    • Esatto, il primo problema è che l’edificio è in posizione decentrata rispetto al quartiere.
      Troppo vicino per muovere l’auto (da parcheggiare all’andata e al ritorno), troppo lontano per andarci a piedi: se devi portarti le sporte a spalla è un problema, se devi trascinarti il carrello della spesa devi superare le 12 fatiche di Ercole per passare sui marciapiedi (almeno quelli non occupati dai Dehors, sporchi, rotti, …) e il carrello pesa.
      Sommato al fatto che dentro è buio, gli spazi di passaggio sono angusti e i prezzi da boutique di extralusso, difficile che possa avere successo.
      La piazza era quasi al centro del quartiere. Il “parcheggio” di viale Tor di Quinto un po’ più lontano ma ancora considerabile piazza. Via Riano è decisamente fuori mano. 500 metri li fai, 2 km o più un po’ meno.
      E poi le generazioni sono cambiate, supermercati e centri commerciali che negli anni ’90 erano agli albori oggi sono ovunque.
      In un mercato del genere il primo problema è portarci i clienti.
      E poi farceli ritornare, se l’ambiente è piacevole e i prezzi sono concorrenziali.
      Temo non ci sia nessuna di queste condizioni.

  2. Io non so se vi ricordate la piazza con il mercato. Praticamente un suk.
    – puzza di pesce giorno e notte e conseguenti scorribande di topi
    – caos vetture parcheggiate, anche in seconda fila, su viale di Tor di quinto
    – parcheggiatori abusivi a taglieggiare
    – abusivi a tutto spiano

    Siamo seri per favore

  3. Non dimentichiamo che lo scorso anno c’erano state notizie su un progetto per l’estensione della linea tram 2. Tale progetto prevedeva tra l’altro il passaggio della linea tramviaria sulla via Flamina vecchia nel tratto compreso fra p.le ponte Milvio e l’inserimento su corso di Francia. Se un tale programma avesse seguito si può presumere un aumento delle già grosse difficoltà di viabilità e parcheggio in tutta la zona e quindi conseguenze negative per le attività commerciali del mercato di via Riano.
    E’ da sperare che di quel progetto non se ne faccia nulla, anche perché l’itinerario proposto per l’allungamento della linea 2 è sostanzialmente già percorso dal bus 200.

  4. Io del vecchio mercato su viale Tor di Quinto ricordo soprattutto la sporcizia, le auto in doppia fila e il traffico. Ora lascio la macchina nel parcheggio sul viale (0,50€ ora) e in pochi passi raggiungo i mercato. Sinceramente non vedo dove sta il problema.

    • Il problema è che se uno abita “troppo vicino” per muovere la macchina e “troppo lontano” per andarci a piedi, muovere la macchina per muovere la macchina va altrove.
      Un mercato rionale o è raggiungibile a piedi o non è.
      Se devo muovere la macchina me ne vado al Mercato Trionfale che è nettamente superiore (e infatti è sempre pieno).

    • Infatti non è un problema di lontananza dove lo.metti lo.metti x qualcuno sarà vicino per altri un po lontano…ne di essere al chiuso…allora il mercato Trionfale?
      L’ho scoperto x caso anni fa poi per un certo periodo non ho potuto usare lo scooter e a piedi andavo a via Riano e ho scoperto il motivo: i prezzi! Oltre che la pochissima scelta

      • Magari anche i prezzi, ma per chi abita nel quartiere (Farnesina, Orti della Farnesina, Cassia), a portar pesi anche 500 metri in più possono diventare infiniti, soprattutto quando sono andata e ritorno e quel km, km e mezzo di strada diventan due se non tre.
        Se devi muovere l’auto, che ha un costo, vai altrove.
        Se poi spendi persino meno e ci rientri della spesa extra per l’auto, anche meglio.

        Puoi sopportare prezzi superiori se hai un risparmio di tempo e fatica.
        Se ci metti più tempo e più fatica scegli altrimenti.

  5. Per essere concorrenziale un mercato coperto deve essere come quello di via Andrea Doria l: estremamente concorrenziale nei prezzi e nell’offerta ! mercato di ponte Milvio non lo è più da quando hanno tolto i vecchi banchi che peraltro non rimpiango perché erano cause erano causa di sporcizia e caos automobilistico…

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome