Esce oggi, 20 novembre 2024, in tutte le librerie italiane “Alberica Filo della Torre: uno scandalo italiano” (Armando editore, pagg 192, 15 euro), libro-denuncia del giornalista Fabrizio Peronaci sugli eccessi e le distorsioni di una parte della magistratura inquirente.
Una contessa strangolata nella sua villa, un assassino scaltro e imprendibile, i gioielli scomparsi e uno 007 sulla scena del crimine. Fu il delitto-show che segnò un’epoca, noto come “giallo dell’Olgiata”, il comprensorio extralusso alla periferia di Roma dove il 10 luglio 1991 fu uccisa la contessa Alberica Filo della Torre, moglie di un affermato costruttore.
Un terzo di secolo dopo Manfredi Mattei, primogenito della nobildonna, affida il suo j’accuse a Fabrizio Peronaci, giornalista del Corriere della Sera. Una galleria degli orrori ambientata ai tempi di Tangentopoli e scandita da errori nelle indagini, protagonismo degli inquirenti, piste fasulle spacciate per vere, spreco di denaro pubblico e l’immancabile zampino dei servizi segreti.
Avvincente come un romanzo e circostanziato come un dossier, questo libro evidenzia le criticità tuttora esistenti nel sistema giudiziario italiano e impone una seria autocritica al mondo dell’informazione.
Manfredi Mattei Filo della Torre è presente in tutta la narrazione. Racconta i segreti mai detti della sua famiglia e, nel lungo sfogo, non usa mezzi termini: «Indagini show, innocenti sotto accusa, gogna mediatica e magistrati intoccabili. È successo più di trent’anni fa, distruggendo la nostra famiglia, ma accade ancora oggi. Questa non è giustizia. A partire da questo libro, metterò tutto il mio impegno a cambiarla, in nome di mio padre e mia madre».
Manfredi Mattei Filo della Torre è presidente della Fondazione Alberica Filo della Torre, attiva dal 2012 per sostenere la cultura dell’investigazione forense. Seguendo le orme di suo padre, Pietro Mattei, che ha contribuito all’individuazione dell’assassino di sua madre.
La prefazione del libro è stata affidata al generale dell’Arma in congedo Luciano Garofano: «Manfredi ci conduce delicatamente nei meandri più intimi del suo vissuto personale, in un crescendo di emozioni commoventi e avvincenti. Tra i tanti errori e depistaggi, un plauso va tributato al R.I.S. dei carabinieri, che seppure in ritardo hanno risolto l’enigma».
Fabrizio Peronaci, giornalista e scrittore, lavora da oltre trent’anni al Corriere della Sera, nella sede di Roma, dove è capo della redazione online. Ha seguito da cronista i principali gialli ambientati nella capitale. Ha pubblicato una decina di libri-inchiesta su cold case e misteri di Stato ed è uno dei massimi esperti del caso Orlandi-Gregori.
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