Non era difficile prevederlo. La gran quantità di denaro che si è riversata su Roma, dopo anni di magra, per il Giubileo e il PNRR non poteva non accendere l’appetito di sedicenti imprenditori dalla mazzetta facile. E puntualmente è accaduto.
Un sistema corruttivo con uno schema collaudato nel tempo: dispensare mazzette, orologi, ristoranti, assunzioni di parenti e favori a pubblici ufficiali compiacenti per ottenere ricchissimi appalti sulla manutenzione delle strade di Roma, gare da 100 milioni di euro complessivi.
Le Fiamme Gialle hanno setacciato uffici privati e pubblici – in Campidoglio- a caccia delle pezze di appoggio per una vasta inchiesta su corruzione, frode in pubbliche forniture e turbativa d’asta. Nel mirino gli appalti per il rifacimento del manto stradale su chilometri e chilometri di strade romane.
Al centro dell’inchiesta un imprenditore quarantaseienne alla testa di un fitto reticolato di aziende, tutte aventi per oggetto la manutenzione stradale.
Secondo la Procura sarebbe “promotore e organizzatore e capo di una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati – turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione, riciclaggio ed autoriciclaggio – volti a ottenere illecitamente contratti di appalto di lavori di asfaltatura dall’amministrazione capitolina e altri enti pubblici”.
Infatti, nell’inchiesta è finita anche Astral, società della Regione Lazio. Sempre la Procura ipotizza che le commesse siano state ottenute attraverso la formazione di falsa documentazione. Il coinvolgimento di Astral riguarda interventi eseguiti in vista della Ryder Cup, il torneo internazionale di golf, per un totale di 5 milioni di euro.
È di cento milioni il bilancio della frode contestata all’imprenditore e che ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati di quattro funzionari capitolini, uno di Astral e di due agenti della polizia stradale.
L’uomo, residente a Frascati, sarebbe il dominus di una quindicina di società, intestate a prestatori di nome, tutte interessate all’edilizia e ai suoi dintorni, tra costruzioni, manutenzione, restauro, impiantistica. Dall’alto del suo controllo l’uomo, secondo l’accusa, “pilotava” gli appalti aggiudicandosi gli appalti e grazie alla distribuzione di denaro e favori.
In particolare, nei cantieri di via della Serenessima, via della Magliana e Piazzale De Bosis, al Foro Italico, il vantaggio per lui sarebbe derivato dal mancato rispetto degli obblighi contrattuali. Spessore del manto stradale e qualità del materiale impiegato sarebbero stati diversi ed inferiori rispetto a quanto pattuito. E lì il gruppo faceva la “cresta”. Mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini.
Già il sindaco Marino a suo tempo aveva sollevato il problema, ma evidentemente dopo dieci anni non è stato trovato ancora il modo di far realizzare le strade a regola d’arte.
Gualtieri, subito audit interno
Gualtieri per il momento esclude che i lavori giubilari siano finiti nel mazzo dell’imprenditore, che peraltro pare abbia dei precedenti e che sia sotto processo di primo grado con l’accusa di corruzione. Il primo cittadino però ha fatto sapere di aver disposto una verifica autonoma e approfondita rispetto alla Guardia di Finanza.
Su sua disposizione sono stati infatti avviati controlli sugli interventi realizzati dalle ditte oggetto dell’indagine ed è stata disposta la costituzione di una commissione ispettiva tecnica composta da esperti di lavori pubblici per verificare la corretta esecuzione delle opere. Inoltre, è stata avviata un’indagine interna su tutto il perimetro di Roma Capitale, per verificare gli eventuali affidamenti alle ditte sulle quali la Guardia di Finanza ha chiesto approfondimenti al Dipartimento Lavori Pubblici.
Dalle prime risultanze sono emersi affidamenti, tutti effettuati attraverso le procedure di legge, compresi alcuni interventi giubilari: ogni elemento sarà messo a disposizione della Guardia di Finanza e della Procura nello spirito di massima collaborazione.
“Voglio ribadire la mia gratitudine alla magistratura per il prezioso lavoro a tutela della legalità e l’indignazione per la possibilità che qualcuno abbia commesso irregolarità che non devono sporcare il lavoro per il rilancio di Roma” ha commentato il sindaco Gualtieri.
Rossana Livolsi
Finanza in Campidoglio, indagine su corruzione, turbativa d’asta e frode
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