Home AMBIENTE Anche a Ponte Milvio revoca della licenza a chi non differenzia

Anche a Ponte Milvio revoca della licenza a chi non differenzia

rifiuti via flaminia
Galvanica Bruni

C’è anche il quartiere di Ponte Milvio tra quelli segnalati da Ama come i più recalcitranti a differenziare su strada. Nel mirino degli ispettori della municipalizzata ci sono uffici e pubblici esercizi. Accatastano rifiuti sui marciapiedi senza curarsi minimamente di differenziare.

E questo vale soprattutto per i locali. A fine giornata ammucchiano negli angoli e abbandonano la spazzatura che i mezzi di Ama caricano così, tal quale, e poi scaricano senza poter fare alcun recupero.

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Ponte Milvio condivide questo privilegio con altre zone di Roma colpite da movida incontrollata: oltre al centro storico, nella lista ci sono Testaccio, Pigneto, Trastevere. Adesso Ama e Campidoglio hanno deciso di correre ai ripari.

Per i locali che non differenziano scatterà la revoca della licenza. Un rischio che secondo l’amministrazione farà più effetto della improbabile multa.

La revoca colpirà anche i morosi che tra i pubblici esercizi tocca quote altissime – a via Calderon de la Barca hanno scoperto spulciando tra i conti, un ” buco” da 240 milioni di euro – e l’obiettivo è quello di migliorare il bilancio dell’azienda, ed arrivare alla inaugurazione del termovalorizzatore di Santa Palomba nel 2027, con un soddisfacente volume di differenziata, senza la quale l’impianto sarebbe inefficiente.

Insomma, ci si aspetta un giro di vite sostanziale sulla politica dei rifiuti. Tardivo, ma indispensabile.

Rossana Livolsi

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3 COMMENTI

  1. Perfavore revovate anche a via della Farnesina angolo via dell’Alpinismo dove i cassonetti limitrofi sono stracolmi di rifiuti chiaramente afferiti dalle attività di somministrazione limitrofe.
    Vedi scatole di confezioni di birra, vasetti di grande formato di olive lasciati per terra, cartoni di biscotti e chi più ne ha più ne metta.
    Se servono immagini ne invio

  2. Buonasera, questo è un problema di tutta la città, mi sono accorta per esempio che all’Esquilino degli alberghi buttano alla rinfusa, non sul ” proprio” marciapiede, ma addirittura sul marciapiede di fronte oggetti vari messi a caso.

  3. Ho notato che sull’ultimo tratto di viale di Tor di Quinto (Ponte Milvio), sono stati sostituiti i fatiscenti cassonetti con altri nuovi, ma ahimè dedicati esclusivamente a rifiuti “ non residenziali”.
    Ora, capisco che visto il dilagante proliferare dei locali si siano resi necessari, ma quello che mi turba è che i “residenti” fino a prova contraria sono rimasti con le medesime necessità di prima.
    E’ l’ennesima dimostrazione di come vengano rispettati e tutelati i “poveri” residenti (posti auto inesistenti, anarchia totale sul rispetto del codice della strada, strade e marciapiedi invasi senza più controllo da tavoli e altro etc etc) a favore di incivili avventori occasionali.

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