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    Emmanuel Todd: “La sconfitta dell’occidente”

    “La crisi dell’Occidente è il motore del momento storico che stiamo vivendo. Alcuni ne erano già a conoscenza ma, quando la guerra sarà conclusa, nessuno potrà più negarlo”

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    Da pochi giorni è in libreria un saggio di Emmanuel ToddLa sconfitta dell’Occidente” (Ed. Fazi, 354 pagg., 20 euro); Todd è uno storico, sociologo e antropologo autore di numerose opere.

    A differenza di molti suoi colleghi che si limitano a narrare la storia, Tood prende in esame, per elaborare le sue teorie, numerosi fattori di tipo culturale e sociologico tra cui la mortalità infantile, il livello di scolarizzazione, il tasso di criminalità e quello di alcolismo, l’indice di natalità, la religione, il tipo di famiglia.

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    Sulla base di questi elementi, tra cui il dato importantissimo della denatalità (che indica il benessere economico di un paese dal momento che solo le nazioni povere fanno figli) Tood rintraccia le motivazioni che sono alla base delle scelte di un governo: scelte che spesso risultano essere del tutto sbagliate. Come per il caso della guerra tra la Russia e l’Ucraina che a causa del coinvolgimento di USA ed Europa può considerarsi a tutti gli effetti come la Terza guerra mondiale.

    È dall’esame di questi fattori che emerge ad esempio, contrariamente a quanto ipotizzato da molti, la solidità politica ed economica della Russia che le “sanzioni” non hanno affatto indebolito.

    Semmai da questi dati emerge la debolezza dell’Europa che a causa delle stesse sanzioni ha visto crescere in modo preoccupante l’inflazione.

    Secondo Todd (ma questa tesi è già stata avanzata da numerosi altri studiosi e storici) è l’Occidente ad essere in uno stato di crisi avanzata molto preoccupante dovuto ad una serie di ragioni diverse, tra cui proprio le scelte avventate.

    Il libro di Todd, nonostante l’accuratezza dei dati elabora ipotesi storiche sulle quali comunque si può anche non concordare.

    Un fatto però è certo: da alcuni anni storici e politologi ipotizzano un inarrestabile decadimento sociale ed economico dell’Europa sia per la sua politica di vassallaggio nei confronti degli USA (altra potenza in crisi) che per le conseguenze di una democrazia-liberale che anziché creare l’eguaglianza economica ha generato una insanabile frattura tra l’élite che governa e il popolo.

    Inquietanti ma illuminanti le parole di Giorgio Agamben a commento del libro:
    “Forse per la prima volta con tanta lucidità e intelligenza uno storico, attraverso l’analisi dettagliata del declino demografico, delle strutture familiari, della scomparsa della religione e del trionfo del nichilismo in ogni aspetto della vita sociale, ci obbliga a fare i conti con lo sfacelo e l’autodistruzione dell’Occidente”.

    Francesco Gargaglia

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