Home AMBIENTE Come adottare un’area verde del XV. Ecco il nuovo regolamento

Come adottare un’area verde del XV. Ecco il nuovo regolamento

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In una sala affollata – tanti i comitati, le associazioni e i cittadini interessati – martedì 1° ottobre, nella Sala Studio Euclide di via Flaminia 834, il presidente del Municipio XV Daniele Torquati e l’assessore all’Ambiente Marcello Ribera hanno presentato il “Regolamento per la gestione e la cura del verde pubblico”, uno strumento per promuovere e disciplinare la partecipazione della cittadinanza alla cura del verde pubblico del XV.

“L’approvazione di tale regolamento da parte del Consiglio Municipale avvenuta lo scorso luglio – hanno dichiarato – ha segnato una tappa storica per il nostro territorio che per la prima volta è ora supportato da un nuovo strumento per la tutela del verde pubblico urbano. Il nostro obiettivo è favorire lo sviluppo di una coscienza collettiva su questo tema e promuovere tutte le forme di partecipazione della collettività alle attività di pianificazione, tutela, gestione e valorizzazione delle aree verdi pubbliche del Municipio”.

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Si tratta, ha concluso Torquati, di “un modello di partecipazione attiva che risponde alle tante richieste della nostra Comunità che in questi anni ci ha dimostrato voglia e responsabilità di contribuire alla cura degli spazi pubblici. Un nuovo punto di partenza per una nuova sfida che ci riguarda tutti da vicino”.

Il Regolamento in sintesi

Il Regolamento disciplina l’affidamento delle aree verdi in carico al Municipio attraverso strumenti come l’adozione, la sponsorizzazione, il patto di collaborazione, la convenzione o concessione, la donazione e, infine, l’intervento occasionale.

Possono fare richiesta di adesione a una delle diverse modalità cittadini singoli, cittadini costituiti in forma associata (associazioni, centri anziani, circoli e comitati di quartiere iscritti nell’albo delle associazioni istituito dal Municipio), organizzazioni di volontariato, parrocchie, enti religiosi, enti pubblici, scuole e, infine, operatori commerciali.

L’affidatario si impegna a riqualificare e/o mantenere, per un periodo di tempo determinato, l’area assegnata all’interno della quale, entro certi limiti, possono essere svolte – previa autorizzazione e purché non siano a scopi di lucro – attività complementari quali eventi sportivi, culturali e artistici.

Ovviamente le aree affidate non diventano “di proprietà” dell’affidatario e quindi potranno essere frequentate da tutti. Infine, l’affidamento non dà diritto al riconoscimento di alcun importo, a qualsiasi titolo, neanche quale semplice rimborso spese.

Per una visione sintetica del regolamento cliccare qui.

Il Regolamento in dettaglio

Per chi invece abbia voglia di approfondire il tutto suggeriamo di visitare la pagina del sito web del Municipio XV nella quale all’interno della sezione ‘allegati’ potrà trovare la delibera di giunta, il testo del regolamento e tutta la modulistica necessaria per avviare l’iter di adozione. È sufficiente cliccare qui.

In ogni modo l’assessorato all’Ambiente e l’Ufficio Verde Pubblico del Municipio sono a disposizione agli indirizzi mail assessoratoambiente.mun15@comune.roma.it e
ufficioverdepubblico.mun15@comune.roma.it 

 

 

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2 COMMENTI

  1. Sono intervenuto alla presentazione del Regolamento per far presente di essere rimasto molto sorpreso quando sono venuto a conoscenza della sua approvazione da un articolo pubblicato su “VignaClaraBlog”, perché da ben più di 3 anni con deliberazione n. 17 del 12 marzo 2021 l’Assemblea Capitolina ha approvato il “Regolamento Capitolino del verde pubblico e privato e del paesaggio urbano di Roma Capitale” che all’art. 5 detta le competenze dei Municipi senza prevedere l’obbligo di un proprio Regolamento.

    Di questo strumento sovraordinato non si è fatto alcun cenno nella presentazione del Regolamento municipale: ben venga comunque un doppione ma a condizione che il suo testo non risulti in violazione del Regolamento Capitolino.

    Il testo del Regolamento dovrebbe essere integrato con la clausola che entro un anno venga fatta una relazione sullo stato di attuazione del Regolamento e sulla opportunità di modifiche ed integrazioni e la previsione di una Consulta del Verde che consenta la più ampia partecipazione dei cittadini.

  2. Purtroppo, a causa di precedenti impegni, sono arrivato in ritardo alla Conferenza Stampa e, quindi, non sono intervenuto perchè mi è sembrato poco corretto farlo avendo ascoltato solo una parte della presentazione.
    Del resto avrei sicuramente ripetuto quanto già avevo scritto nel mio commento al primo articolo sull’argomento comparso su Vignaclarablog lo scorso 23 luglio (https://www.vignaclarablog.it/20240723192366/municipio-xv-regolamento-tutto-suo-verde-pubblico-urbano/).
    Inoltre, Rodolfo Bosi, intervenendo lui, ha esposto esattamente le stesse identiche perplessità e presentato gli stessi interrogativi contenuti nel mio commento di luglio.
    Al termine della Conferenza Stampa, l’Assessore Marcello Ribera mi ha espressamente detto di incontrarci, cosa che farò molto volentieri con l’intento di capire meglio, e senza pregiudizi, un provvedimento che continua a persuadermi poco.
    Ribadisco, infatti, quanto espresso nel citato mio commento scritto su VCB, con una ulteriore preoccupazione nata con la lettura dei documenti relativi, rintracciabili sul sito del Municipio XV.
    Mi è parso di poter evincere l’indicazione di un indirizzo più “fiscale” che “partecipativo” nel senso pieno del termine, con una sottolineatura, costantemente ripetuta, relativa alla responsabilità del cittadino (solitario o associato) e al suo, precisato con pignoleria, non revocabile impegno a farsi carico delle spese.
    Qualunque sarà il contratto con l’Amministrazione, dalle “adozioni” agli “interventi occasionali”, passando per le “sponsorizzazioni” e i “patti di collaborazione”.
    Benvenute, manco a dirlo, le “donazioni”.
    Insomma, come dire più volgarmente: “caro/i cittadino/i, vuoi/volete una città “verde” ordinata e pulita?……allora adotta/te, sponsorizza/te, firma/te patti di collaborazione e, soprattutto, paga/te gli sfalci, il conferimento del materiale di risulta nelle discariche autorizzate, il personale incaricato per la manutenzione. E non dimentica/te di assicurare quest’ultimo come la legge impone”.
    Il tutto presentato amabilmente come un’azione di educazione civica al “bene comune” che l’Amministrazione illuminata svolge, consapevole del suo ruolo istituzionale, a vantaggio della cittadinanza, notoriamente lontana e, anzi, recalcitrante nei confronti di questi alti principi di convivenza civile.
    Sono certo che la mia lettura sia errata e che non ho saputo cogliere il vero spirito del Regolamento, per mia personale incapacità o disattenzione nella consultazione dei documenti.
    Quindi, confido di essere pubblicamente smentito e, soprattutto, di essere illuminato sulla esatta interpretazione del Regolamento stesso, oltre che nella sua ispirazione ideale anche nella sua applicazione operativa.
    Rimane viva la perplessità sulle “repliche” degli altri quattordici Regolamenti del Verde (i Municipi, come tutti sanno, sono quindici) che, per quanto questo del XV voglia assurgere a modello di “buona pratica”, difficilmente sarà fotocopiato poiché ciascun minisindaco vorrà lasciare la sua riconoscibile impronta sul provvedimento.
    In questo modo ci saremmo assicurati la costruzione della Torre di Babele che, crollando, sotterrerà definitivamente il Regolamento del Verde e del Paesaggio di Roma Capitale.
    A proposito del quale, forse sarebbe stato più utile adempiere a quanto prescritto nel suo art. 5, laddove si disponeva che ciascun Municipio si dotasse di una Consulta del Verde. Questa avrebbe senz’altro rappresentato il luogo nel quale i cittadini e l’Amministrazione si sarebbero incontrati per condividere decisioni, strumenti e provvedimenti conseguenti.
    Evidentemente continuo ad essere assai carente sul versante del “senso della realtà”.
    Infine, mi permetto di avanzare una umile richiesta: per favore, almeno smorzate – se proprio non riuscite ad eliminarla del tutto – la insopportabile retorica dell’ “abbiamo fatto (o stiamo facendo) la Storia”, dell’ “Evento Storico” e via cantando verso i libri di storia del 2124……
    Come scrive Massimo Giannini, quando si è troppo indaffarati a “scrivere la Storia”, si continua inevitabilmente a sottovalutare la cronaca……..e i pini di via Flaminia Nuova che, mentre Assessore e Presidente scrivevano pagine di Storia, sono morti sotto le finestre del Municipio XV per mancanza di quelle cure che il Regolamento del Verde di Roma Capitale prescrive come obbligatorie (anche per ANAS) pena sanzioni di vario tipo, sono la tragica testimonianza di questa cronaca.
    Forse meno parole e più esempi di attenzione e buona condotta nelle cure del verde avrebbero rappresentato migliore azione di educazione civica al “bene comune” che l’Amministrazione illuminata deve svolgere, consapevole del suo ruolo istituzionale, a vantaggio della cittadinanza, notoriamente lontana e, anzi, recalcitrante nei confronti di questi alti principi di convivenza civile.
    Paolo Salonia
    Portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio

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