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Nel Lazio ci sono numerosi alberi “monumentali” sparsi un po’ ovunque; lecci, pini, platani, cerri, cipressi, robinie, faggi, olivi, tutti di grandi dimensioni e a volte molto vecchi, anche se per molti l’età è sconosciuta.
L’ Acero montano di Monte Autore, una delle cime più alte dei Monti Simbruini, ha – secondo quanto riportato dal “Registro degli Alberi” – 204 anni, è alto 26 metri e ha una circonferenza di 4,5 metri.
Così viene descritto nel registro: “Monumentale acero di monte, radicato in una piccola valletta boscosa sulle pendici del Monte Autore, nel cuore del Parco Regionale dei Monti Simbruini. L’albero, cresciuto nell’oscurità del bosco, è assai sviluppato in altezza, con un fusto leggermente sinuoso, il primo palco di rami, inserito a circa 6 metri dal suolo, è di modesto sviluppo e in parte seccagginoso, come pure stentati sono altri rami inseriti a livello maggiore; la ramificazione si sviluppa poi, piuttosto rada, prevalentemente nella parte sommitale della pianta, con la cima in parte secca. La pianta è raggiungibile solo a piedi dalla località Le Vedute lungo il sentiero per il Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra. La località Le Vedute si raggiunge per strada carrozzabile con mezzi motorizzati, salendo da Campo dell’Osso e dalla zona turistica di Monte Livata”.
Come raggiungerlo
Raggiungere “l’Acerone” non è difficile e permette di fare una straordinaria escursione su alcuni dei sentieri più panoramici dell’area.
Raggiunto Campo dell’Osso si parcheggia l’auto nel grande piazzale asfaltato nei pressi del bar-ristorante. Il sentiero, il 673c, inizia immediatamente da dove finisce l’asfalto e le frecce indicative riportano Monte Autore-Le vedute.
Il sentiero si infila nel bosco in lieve salita e in circa 40 minuti porta alla località “Le vedute”, una splendida terrazza naturale che affaccia sulla Valle del Simbrivio avendo come sfondo il Monte Tarino, il Gendarme e il Viglio.
A sinistra delle vedute c’è un sentiero che in 20 minuti porta alle cime del Monte Autore; per trovare l’Acero invece si deve prendere il sentiero panoramico a mezza costa (indicazioni Santuario SS. Trinità) e percorrerlo per circa 800 metri. In prossimità di un piccolo slargo dove si intravede un tavolo in legno con due parche c’è il vecchio Acero di Monte Autore.
Per completare il percorso ad anello che ci riporterà al punto di partenza si deve tornare alle Vedute e prendere il sentiero 651 sulla destra.
Si tratta di un sentiero straordinariamente bello e panoramico che sale alla Monna dell’Orso (1745 m) per poi attraverso il bosco di faggi raggiungere Campo dell’Osso.
Per fare l’intero percorso di circa 10 km occorrono, prendendosela calma, circa 3 ore e trenta-4 ore; i sentieri, bellissimi, sono una vera gioia per la vista dal momento che lo sguardo spazia a volte per 360 gradi. Una esperienza da non perdere assolutamente.
Anche se tutti i sentieri sono ben segnalati (segnavia bianco-rossi) è sempre bene portare al seguito una “carta dei sentieri” acquistabile presso la Sede del Parco o nei tanti bar/tabacchi della zona.
Francesco Gargaglia
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