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Arsbiodonna, Senologia Roma: la Prof.ssa Pistolese risponde a 5 domande

Arsbiodonna, il centro di Senologia a Roma: la Professoressa Pistolese, radiologa specializzata in senologia presso Arsbiomedica, risponde a 5 domande delle pazienti

Professoressa Pistolese

1. Professoressa Pistolese, quali esami dovrebbero essere inclusi nel controllo senologico annuale?

Il controllo senologico annuale, in termini di esami strumentali per la diagnosi precoce di eventuali lesioni mammarie, include la mammografia e l’ecografia mammaria. Questi esami sono complementari e vanno eseguiti insieme a partire dai 40 anni, una volta all’anno. La mammografia rappresenta lo standard diagnostico d’eccellenza, ma è fondamentale associarla all’ecografia, soprattutto in presenza di mammelle con un’alta densità di tessuto ghiandolare, che risulta più difficile da valutare con la sola mammografia.

Per le donne con meno di 40 anni, il protocollo diagnostico prevede generalmente un’ecografia mammaria annuale, sempre considerando la storia clinica e familiare individuale.

2. Ho eseguito una mammografia annuale e un’ecografia ogni sei mesi. È corretto?

Molte donne, su consiglio di alcuni medici o ginecologi, credono che eseguire una mammografia una volta all’anno e un’ecografia a distanza di sei mesi possa garantire un monitoraggio più accurato. In realtà, si tratta di un fraintendimento. La diagnosi più precisa si ottiene eseguendo mammografia ed ecografia contestualmente, poiché questi esami si completano a vicenda e offrono informazioni diverse. Eseguire solo la mammografia e poi attendere sei mesi per l’ecografia può ritardare la diagnosi e l’intervento in caso di necessità.

3. Quanto influisce lo stile di vita corretto nella prevenzione del tumore al seno?

Uno stile di vita sano, che includa una corretta alimentazione e attività fisica, è sicuramente importante. Tuttavia, per quanto riguarda il cancro al seno, non possiamo intervenire in modo significativo sui principali fattori di rischio, il che rende difficile ridurre drasticamente la probabilità di sviluppare la malattia. La vera prevenzione consiste nella diagnosi precoce, che si ottiene attraverso mammografie ed ecografie regolari. Questi esami permettono di individuare lesioni piccole, cruciali per migliorare la prognosi e aumentare le possibilità di sopravvivenza.

4. Perché viene richiesta una biopsia stereotassica e qual è il suo scopo?

La biopsia stereotassica è una procedura ambulatoriale che si esegue in anestesia locale e consente di ottenere un campione di tessuto per una diagnosi istologica, un tempo possibile solo con un intervento chirurgico. Questa tecnica è particolarmente utile per indagare lesioni sospette, come le microcalcificazioni rilevate durante la mammografia. Le microcalcificazioni possono, in alcuni casi, rappresentare una lesione tumorale, e la biopsia stereotassica permette di ottenere una diagnosi precoce e precisa, in modo minimamente invasivo.

5. Esistono situazioni in cui la mammografia non è sufficiente per individuare una lesione e quali sono i rischi legati all’esposizione alle radiazioni della mammografia?

Sì, la mammografia presenta dei limiti, specialmente nelle donne con mammelle ad alta densità ghiandolare, dove alcune aree possono non essere visibili. Inoltre, ci sono zone anatomiche, come i cavi ascellari o le parti più periferiche del seno, che non rientrano nel campo visivo della mammografia e possono ospitare lesioni non rilevabili. In questi casi, l’ecografia diventa un complemento essenziale. Per quanto riguarda le radiazioni, la mammografia utilizza una dose molto bassa di radiazioni ionizzanti. Studi internazionali dimostrano che il bilancio tra il rischio di esposizione e i benefici derivanti dalla diagnosi precoce è decisamente a favore del secondo. Identificare una lesione in fase iniziale può fare una differenza significativa per la salute della paziente.