Home ATTUALITÀ Abusi edilizi a Roma Nord, condannati otto funzionari comunali

Abusi edilizi a Roma Nord, condannati otto funzionari comunali

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Dopo quasi dieci anni di udienze, iniziate nel novembre 2015, lo scorso giugno si è chiuso il processo di primo grado a carico di diversi funzionari comunali accusati di corruzione per aver intascato tangenti da società edilizie interessate a realizzare opere difformemente dai progetti approvati.

Alla sbarra tecnici e funzionari municipali e comunali. Otto i condannati con pene fino a sette anni e nove mesi. Nelle scorse ore sono state rese note dal Tribunale le motivazioni della sentenza.

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“Le tangenti prese dai funzionari pubblici per chiudere un occhio sugli abusi edilizi commessi dagli imprenditori hanno provocato uno sciagurato sviluppo dei quartieri di Roma” si legge nel documento nel quale vengono indicati i territori coinvolti, quasi tutti del quadrante nord di Roma.

“Trionfale, Primavalle, Tomba di Nerone, Ottavia” scrivono i giudici. E ancora “La Storta, Santa Maria Galeria, Casalotti. In queste zone le ricadute dovute agli abusi compiuti tra il 2011 e il 2014 – sottolineano i giudici – hanno riguardato il sistema fognario, viario e le opere di urbanizzazione primaria”.

L’operazione Vitruvio

Il processo ha avuto come imputati funzionari dei Municipi XIII e XIV e della ASL Roma E rimasti coinvolti nell’operazione “Vitruvio” condotta dalla Guardia di Finanza su un giro di tangenti che aveva coinvolto imprenditori, geometri e tecnici municipali per non rilevare gli abusi edilizi in alcuni cantieri dei quartieri di Roma Nord.

Gli arresti e le perquisizioni avvennero a gennaio del 2015, al termine dell’inchiesta avviata dalle Fiamme Gialle. Furono ventotto gli indagati, di cui sei dietro le sbarre di Regina Coeli (un imprenditore e cinque dipendenti pubblici), sedici agli arresti domiciliari mentre ad altri sei venne imposto l’obbligo di firma nel registro dei sorvegliati.

L’indagine, avviata mesi prima e basata su denunce circostanziate, aveva preso le mosse da episodi di corruzione che vedevano coinvolti alcuni funzionari dell’Ispettorato edilizio del XIV Municipio che, in cambio di denaro, omettevano di rilevare abusi riscontrati nel corso delle ispezioni ai cantieri edili.

Le attività investigative, eseguite con intercettazioni telefoniche, pedinamenti e rilevamenti contabili e sono state poi estese ad altri funzionari dell’ufficio tecnico del XIII Municipio e del Servizio di Prevenzione e Sicurezza dell’Asl Rm E. Dalle indagini emerse un sistema di malaffare, basato su sistematici accordi illeciti tra imprenditori e funzionari pubblici.

Oltre alla mancata contestazione degli abusi edilizi, i funzionari pubblici avrebbero compiuto gravi irregolarità nella gestione delle pratiche relative al rilascio delle autorizzazioni per gli imbocchi alla rete fognaria (fondamentali per la vendita delle nuove unità immobiliari), favorendo gli imprenditori “amici”.

Problemi idraulici e malaffare

A sottolineare la gravità del reato sono stati proprio i giudici che nelle motivazioni alla sentenza di condanna – ricordiamo però essere solo di primo grado – ricordano come dal 2000 in poi sono state numerose le Commissioni che hanno studiato i problemi idraulici nei quartieri coinvolti in occasione di eventi atmosferici particolarmente intensi.

Situazioni nelle quali  “è emersa l’assoluta inadeguatezza della rete fognaria e degli invasi” aggravata, sostengono i giudici, dal malaffare degli uffici amministrativi che “ha contribuito ad aumentare la gravità del problema e rendere del tutto insufficienti le soluzioni”.

 

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1 commento

  1. Nihil sub sole novi.
    Ma vedrete che nulla cambierà !
    «Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi».
    A pronunciare la frase è Tancredi (nipote di don Fabrizio Corbera Principe di Salina, Duca di Querceta, Marchese di Donnafugata), interpretato dall’iconico Alain Delon. Una frase che, nonostante sia caratterizzante di un tempo ormai lontano, ha in sé una modernità senza pari.

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