Home ATTUALITÀ Dehors, proroga del Governo a dicembre 2025. I miracoli poi ai Comuni

Dehors, proroga del Governo a dicembre 2025. I miracoli poi ai Comuni

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I sottotitoli sono altisonanti: più servizi per i cittadini, più decoro per le città, più risorse per i comuni, più sviluppo per l’Italia. Ma le pagine di questo ambizioso piano sono vuote.

E rimandano al titolo del provvedimento contenuto nel Disegno di Legge Concorrenza, slittato a oggi nel Consiglio dei Ministri a causa delle divergenze tra i partner di governo: prorogate sino al 31 dicembre del 2025 tutte le norme relative all’occupazione di suolo pubblico emanate nel 2020 per l’emergenza Covid.

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Tutto il resto è affidato a un ipotetico, eventuale decreto legislativo che dovrà disciplinare tutta le norme sui dehors.

Nel cappello alla proroga varata dal Governo si promettono regole certe per la materia oggi sottoposta ad una giungla incomprensibile, si prospettano investimenti per migliorare la ricettività e il decoro urbano e si rinvia al decreto legislativo da emettere di concerto con Interno, Giustizia e Pubblica amministrazione su proposta del Mimit, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Un decreto che si propone di riordinare e coordinare la concessione di spazi e aree pubbliche, anche quelle di interesse culturale e paesaggistico per l’installazione di strutture amovibili funzionali all’attività di erogazione di cibo e bevande.

I miracoli spetteranno ai Comuni

I comuni si dovranno adeguare – annuncia il Governo – e soprattutto dovranno attrezzarsi in modo da garantire il passaggio pedonale fra un dehor e l’altro e il passaggio dei disabili, specie se l’occupazione riguarda il marciapiede.

Insomma, ai miracoli provvederanno i comuni mentre il Governo accontenta gli esercenti: fino a tutto l’anno giubilare, l’ombrello del covid tutelerà le occupazioni di piazze, strade e marciapiedi. Dopo provvederà il decreto legislativo e se questo non sarà pronto per il 1° gennaio del 2026, la proroga sarà garantita.

Un’assicurazione a vita e la Confesercenti ringrazia. L’associazione accoglie con soddisfazione la decisione del Mimit ed invita a tener conto delle esigenze di tutti, “non solo dei residenti ma anche degli imprenditori che lavorano nelle città“.  Sembra una battuta, ma non lo è.

Prevedibile in autunno il primo scontro con il Campidoglio deciso a far rientrare negli spazi originari le attività di somministrazione che hanno reso impraticabili quelle dei comuni mortali, ossia camminare, andare in auto, parcheggiare, rientrare nella propria abitazione.

Rossana Livolsi

Tavoli all’aperto e dehors, giro di vite di Gualtieri

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