Di padre in figlio. Bush senior e Bush junior sono i protagonisti di due volumi della collezione “Americana” pubblicata da Mondadori in vista delle elezioni del 5 novembre.
Entrambi i volumi – Undici settembre e La prima guerra del Golfo – sono firmati dalla collaboratrice di Vignaclarablog.it, Rossana Livolsi. Sono reperibili in edicola o sulla piattaforma Amazon.
Si tratta di due appuntamenti fondamentali nella storia recente degli USA. L’Undici settembre ha scavato un fossato tra il prima e il dopo. L’America che si immaginava invulnerabile si è scoperta fragile ed odiata. Colpita in casa, indifesa, una fortezza di cartapesta.
Il volume analizza i bug nei sistemi di difesa e di protezione, lo scarso coordinamento tra le agenzie e causa non indifferente della penetrazione dei terroristi nelle case degli americani. E da quell’11 settembre è cominciata un’altra narrazione. I dirottamenti dei quattro Boeing hanno dato il via ad una guerra che è ancora in corso, contro un nemico fantasma.
L’invasione dell’Afghanistan e quella dell’Iraq non sono bastate a sconfiggere il fantasma, figuriamoci il nemico. I 19 dirottatori colpirono un’America che sembrava nel pieno del successo del suo modello, certificato con la vittoria rapida, chirurgica sulle mire espansioniste di Saddam Hussein che aveva tentato la conquista del ricco e debole Kuwait.
Gli Stati Uniti guidati da Bush senior misero insieme una invincibile armata cui parteciparono decine di paesi, anche nemici tra loro. Un miracolo della diplomazia cui corrispose un miracolo della tecnologica bellica americana.
In poche settimane il rais di Bagdad venne sconfitto, l’Iraq ridotto in macerie, il Kuwait liberata e l’Arabia Saudita protetta. George H.W. Bush non volle spingersi fino a Bagdad dimostrando una lungimiranza che il figlio, qualche anno dopo, con la seconda guerra del Golfo, non ebbe.
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