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    Il quartiere Trionfale, una storia infinita

    Galvanica Bruni

    Non esiste romano che non abbia percorso almeno una volta la via e il quartiere “Trionfale” rimanendo stupito per la straordinaria diversità degli ambienti cittadini ma anche orografici, dal momento che il tutto si sviluppa intorno al Monte Mario che con l’altezza di 139 metri è il rilievo più alto della Capitale.

    Stupore non sempre sostenuto dalla conoscenza della storia dei luoghi, complessa e interminabile, nata milioni di anni fa e arrivata sino ai nostri giorni.

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    Il Trionfale, che prende il nome dalla “Via Triumphalis” che già esisteva quando Roma era un villaggio di capanne, nel Pliocene era in realtà un mare caldo che dominava l’agro romano da cui emergevano scarsi e lontani isolotti (le cime di quelli che poi saranno monti).

    Nella sua continua instabilità ad un certo punto la terra si innalzerà costringendo il mare a ritirarsi: il “Monte del Mare” (Mons Mari) sovrasta prima una grande palude e poi vasti territori sabbiosi dove comincia a svilupparsi la civiltà dell’Homo Sapiens. Si formerà anche il fiume Tevere che prima di modificare il suo percorso trascinerà contro il monte grandi quantità di depositi fluviali.

    È in questo ambiente straordinario che comincerà a svilupparsi, dopo l’epoca dei mammut, rinoceronti, bisonti ed ippopotami, la civiltà umana a cominciare dagli “aborigeni di Roma”. Un processo che andrà avanti per millenni e che vedrà popoli in lotta, invasioni barbariche, incendi e distruzioni, pestilenze.

    Con la nascita di Roma i contrasti, specie con la vicina Veio si faranno sempre più stridenti sino a quando Marco Furio Camillo metterà la parola fine alla questione radendo al suolo la città e rientrando vincitore proprio sulla “via del trionfo”.

    Sconfitta Veio non ci sarà però pace: l’instabilità politica della città darà vita a scontri e rivolte sanguinose che proseguiranno poi nei secoli.

    Questo non impedisce al Trionfale di svilupparsi dal momento che i terreni di Monte Mario, dai quali si gode una splendida vista, sono assai ambiti. Sulle pendici e tra le vigne sorgono ville bellissime, aziende agricole e officine alimentate dall’acquedotto Traiano, soprattutto fornaci (l’”Aqua Traiana” servirà anche ad allagare il gigantesco “Campo di Nerone” un circo lungo 540 metri dove in tempi successivi verrà eretta la Basilica di S.Pietro).

    Roma diventerà con il tempo la capitale della cristianità  e la zona del Trionfale acquisterà sempre più notorietà perché è dall’antica via che affluiranno le migliaia di pellegrini in visita all’Urbe. Sorgeranno chiese, cappelle, ostelli e locande ma anche un celebre lebbrosario che darà accoglienza ai tanti viandanti malati.

    Al Trionfale arriveranno anche artisti celebri come Leonardo Da Vinci che compilerà un catalogo di fossili raccolti tra le sabbie di Monte Mario (i cosiddetti “nicchi”), Raffaello Sanzio e Donato Bramante; sempre sulle pendici del monte verranno realizzate ville bellissime come Villa Mellini, Villa Miani, Villa Monte Mario,  i Casali Strozzi, la Villa di Palladio a Monte Ciocci, Villa Stuart.

    In tempi più recenti la città, chissà perché verrà fortificata e al Trionfale si insedieranno addirittura tre forti (Monte Mario, Trionfale, Boccea), e poi chiese (S. Francesco d’Assisi e S. Giuseppe detto “Frittellaro”) e come se non bastasse anche un “manicomio”, il più grande d’Europa.

    Anche il “ventennio” guarderà con interesse al Trionfale e così come fatto al Flaminio costruirà imponenti edifici riservati ai dipendenti statali, ospedali, un mercato rionale, l’Autoparco della Polizia firmato dall’Architetto Gaetano Vinaccia.

    L’edificazione, spesso sconsiderata, non terminerà certo con la modernità anzi oltre ad una infinità di edifici residenziali spunterà proprio su Monte Mario anche uno dei più grandi alberghi di Roma.

    Il Trionfale infine balza agli onori della cronaca anche in tempi recenti con il sequestro Moro (e l’uccisione della scorta da parte delle Brigate Rosse) e gli scontri sanguinosi tra le opposte fazioni politiche durante gli “anni di piombo”.

    Oggi il quartiere, con il suo carico imponente di storia sembra finalmente aver trovato pace, non quella del traffico, ma comunque una pace che rende il Trionfale una delle zone più belle e vivibili di Roma.

    Per raccontarvi la storia di questo straordinario quartiere, così lunga e complessa, non potevamo che far ricorso ad un bravo storico, Valerio Maria Piozzo, che l’ha narrata in uno splendido volume intitolato “La storia del Trionfale – Dalla preistoria ai giorni nostri” (ed. typimedia, 200 pag., 16,90 Euro); un bel volume che fa parte di una serie di 37 libri dedicati alla storia di Roma.

    Francesco Gargaglia

     

     

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