Home CRONACA C’era una volta una gatta (morta) a Ponte Milvio

C’era una volta una gatta (morta) a Ponte Milvio

gatta morta
Galvanica Bruni

C’era una volta una gatta, che aveva una macchia nera sul muso… cantava Gino Paoli nei favolosi anni ’60 ricordando che se la chitarra suonava la gatta faceva le fusa ed una stellina, scendeva vicina, vicina..

Ma di ben altre gatte parliamo oggi. Parliamo di una “gatta morta” (nel senso figurato) alla quale fa riferimento una lunga scritta presente da anni in via della Farnesina, sotto il ponte dell’Olimpica, nei pressi di Ponte Milvio.

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Un graffito diventato ormai un’icona, per alcuni un po’ misogina e irriverente, per altri una canagliata divertente. Ma tant’è, sta lì da anni ed è diventato un tutt’uno col contesto urbano.

Ciò non toglie – con tutto che l’espressione “gatta morta” abbia nobili origini derivando da una favola di Esopo (in cui un gatto si finge morto per far avvicinare i topi) – che quel che segue nella scritta non sia proprio edificante nei riguardi dell’altra metà del cielo, come un antico proverbio cinese definisce il mondo delle donne.

Ecco, quindi, che arriva un progetto per ribaltarne il significato.

Verso la fine di giugno, un gruppo di studenti dell’Accademia delle Belle Arti di via Ripetta, sotto la direzione artistica di Mauro Pallotta, in arte MAUPAL (artista famoso anche per i suoi murales di papa Bergoglio dipinti sulle pareti del quartiere Borgo) realizzerà un progetto concordato col Municipio XV che si svilupperà sull’intero muro.

E la scritta della gatta morta? No, non sarà cancellata. Tutt’altro. Sarà invece al centro di un grande e colorato murales che ne ribalterà il significato rovesciandolo in positivo. Lo si potrà ammirare a partire dagli ultimi giorni di giugno.

Non chiedeteci di più, altro non possiamo dire. Se lo facessimo, poi per noi sarebbero gatte da pelare.

Claudio Cafasso

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