Home AMBIENTE Ponte Milvio, con l’Oasi Naturalistica fine al degrado sulla sponda del Tevere

Ponte Milvio, con l’Oasi Naturalistica fine al degrado sulla sponda del Tevere

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Galvanica Bruni

Con il Giubileo del 2025 la capitale è destinata a cambiare volto; tante le opere che sono in corso tra cui quelli per la creazione di una “Oasi Naturalistica” nel tratto tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio, sulla sponda destra.

I lavori di bonifica dell’area (circa 6,5 ettari) hanno preso il via nella seconda metà dello scorso marzo; stando alla tabella posta all’inizio del cantiere, proprio al di sotto della Torretta Valadier, dovrebbero avere termine il 30 marzo 2025 anche se il sindaco Gualtieri nel sopralluogo effettuato il 28 maggio ha affermato che “entro dicembre-gennaio il parco sarà aperto”.

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I lavori hanno portato alla luce un ritrovamento archeologico molto importante: si tratta degli antichi argini del Tevere in tufo, risalenti al I secolo a.C., di un tratto dell’antica via Flaminia con il tradizionale basolato imperiale e di un tratto di sanpietrini del ‘900.
Con loro, è stato finalmente “resuscitato” anche il famoso cippo, più volte portato all’attenzione dell’opinione pubblica e più volte caduto nell’oblio, preda dei rovi.(Per foto e descrizioni clicca qui).

A fine lavori, i circa 6,5 ettari saranno trasformati in un parco lineare con tre oasi di affaccio: una con un giardino d’acqua, la seconda con una spianata con pavimenti in legno e la terza, quella con i ritrovamenti, sarà una zona di interesse archeologico.

Ma qual è oggi lo stato dei lavori? Siamo andati a curiosare visto che entrare nella zona dei lavori non è difficile in quanto il cancello è spalancato.

Seguendo un sentiero creato dai mezzi meccanici si arriva in breve ai ritrovamenti archeologici, superati i quali si nota una gran quantità di rifiuti accumulati durante l’opera di pulizia mentre alcune baracche ancora sopravvivono così come le altre sotto le arcate di Ponte Flaminio.

C’è ancora la vecchia piscina per cani realizzata una dozzina di anni fa quando lì nacque un punto di relax per amici a quattro zampe e loro padroni, prima che la piena del Tevere spazzasse tutto. Anche questa sarà rimossa.

Lo spettacolo di questa area che per anni è stata dimenticata, mai curata, con montagne di rifiuti è orribile; in questa striscia di terreno dimenticato da Dio e dagli uomini per anni hanno vissuto persone e bambini in baracche o tende, tra degrado e feci, esposti al maltempo e al rischio piena del fiume.

Con i lavori di bonifica si mette finalmente fine a questo stato di cose. Ben venga dunque l’“Oasi Naturalistica” anche se non è chiaro come si armonizzerà con gli altri tratti degradati della sponda del Tevere e, soprattutto, quali misure verranno adottate per evitare che una nuova possibile piena del Tevere l’invada e la distrugga visto che oggi, col fiume in magra, solo tre metri lo separano dai viali sui quali si passeggerà a lavori finiti.

Francesco Gargaglia

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3 COMMENTI

  1. Più che le piene del Tevere bisognerà evitare l’occupazione di sbandati vari che riportino alla situazione attuale. E’ molto preoccupante che da una parte si parli di fine lavori si parli di 30 marzo mentre il sindaco affermi che l’apertura entro dicembre-gennaio. Che coordinazione!
    Speriamo bene.

  2. Bellissima iniziativa ma però se non si pianifica manutenzione ORDINARIA E NON STRAORDINARIA E CONTROLLO COSTANTE DELLE FORZE DELL’ORDINE tornerà ben presto al degrado come è già successo con altre iniziative simili! Le idee ci sono e sono bellissime anche perché Roma lo permette, ma se poi non vengono costantemente seguite tornano presto al degrado! COMUNQUE SPERIAMO CHE QUESTA VOLTA NON SUCCEDA!!! COMUNQUE TUTTO IL TEVERE SAREBBE DA BONIFICARE E RENDERE VIVIBILE!

  3. Tutti sanno che è inutile spendere soldi per un iniziativa quale essa fosse , senza una programmazione futura di manutenzione . Sono risorse gettate al vento . Roma ne è piena . Vedi il parco di monte Mario ecc .

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