![plance elettorali nuove a Roma plance elettorali nuove a Roma](https://www.vignaclarablog.it/wp-content/uploads/2024/05/plance-elettorali.jpg)
Sono 3984 le plance sparse in tutto il territorio del Comune di Roma. Quest’anno, ma anche nel 2023 per le regionali e nel 2022 per le politiche, il Campidoglio si è posizionato sul minimo richiesto dalla legge per rispettare la norma del 1956 che obbliga i comuni a garantire spazi paritari per la propaganda elettorale.
Quei rettangoli di lamiera che si allungano sui marciapiedi sono stati per decenni l’alter ego della par condicio televisiva.
I partiti si contendevano gli spazi a forza, gli uffici comunali erano sommersi da denunce di invasione, i manifesti si stratificavano uno sull’altro fino a formare un compatto mattone di carta e colla.
Abitudini che si sono ormai perse, travolte dalle campagne social. Ma la legge non è stata cambiata ed i comuni – compreso quello di Roma – sono obbligati a far rispettare la disciplina che regola la propaganda.
166 impianti – qualche anno fa erano 500 – per 24 lamiere. Quest’anno il Comune le ha anche rinnovate: nuovi di zecca i pali e nuove le basi che svettano lucide e desolatamente vuote. La campagna ormai si fa altrove e con altri mezzi.
In un deposito della periferia est della capitale sono conservate oltre 34mila lamiere, altrettanti pali gialli, più di 44mila traverse anche queste gialle, quasi 60mila supporti metallici e oltre 300mila targhette in pvc, il tutto di proprietà del Comune di Roma.
A ogni turno elettorale la società che si è aggiudicata l’appalto della durata di 4 anni – scade nel 2024 – per due milioni e mezzo di euro, deve istallare le plance nelle postazioni assegnate e, dopo due settimane dal voto, rimuoverle e andare a raccoglierle.
Un lavoro che è diventato inutile e costoso: ogni coppia di lamiera istallata pesa per 47 euro; per ogni coppia rimossa ne servono 29.
Le plance stanno per compiere 70 anni di vita, ma il parlamento ancora non si è accorto che sono diventate obsolete e rappresentano un ulteriore elemento di degrado dell’aspetto cittadino.
Il Campidoglio era pronto a riversare i fondi risparmiati per le affissioni nella sicurezza stradale, ma governo e parlamento hanno scelto di dedicarsi alla stretta sugli autovelox.
Rossana Livolsi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tanto paga Pantalone.
Il Paese di Pulcinella.
E davanti alle plance fotografate le ancora più inutili colonnine di ricarica per le lavatrici a 4 ruote. Oops per le auto elettriche. La bestialità più grande creata dall’unione europea.
Potrebbe motivare la sua discutibile affermazione? Grazie.