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I dehors romani appesi al voto delle europee

dehors tor di quinto
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Continua la telenovela sui dehors ed è probabile che l’ultima parola tocchi al risultato delle urne. Tutti ormai sono convinti che l’uscita del ministro Urso, davanti ad una platea amica, sulla possibilità di rendere permanenti le occupazioni di suolo pubblico sia stata una trovata elettorale.

“Acchiappare” i like e i voti di una categoria – quella degli esercenti – molto determinata a farsi valere su piazze, marciapiedi, strade. Come fosse roba loro.

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Hanno addirittura commissionato un sondaggio (leggi qui) da cui risulterebbe che sette romani su dieci preferiscono i marciapiedi invasi da sedie, tavoli e plastica anziché disporre dello spazio per camminare, parcheggiare, sostare.

Il sondaggio è di parte ma le autorità fingono di credere sia vero. Un consenso “bulgaro” insomma per il tavolino sotto casa. E non importa se poi non ti muovi, non parcheggi, non dormi, non apri le finestre. Insomma, i romani avrebbero una vocazione suicida.

Il dehor, secondo la FIPE-Confcommercio migliora l’arredo urbano e il decoro, financo la qualità della vita, rende i quartieri più sicuri e vissuti, e addirittura riqualificherebbe il patrimonio edilizio. Una manna dal cielo entrata ormai a far parte della vita della città al punto che la città non può né vuole farne a meno. Questo gli esercenti.

Il Campidoglio per contrastare la manovra Urso-commercianti tenta (ma fin qui con scarsi risultati) di lavorare sull’inasprimento delle sanzioni. Perché ha scoperto che nel frattempo nelle more di una decisione, i titolari di bar, locali e ristoranti stanno provvedendo ad allargarsi.

Evidentemente insoddisfatti di quanto conquistato con la pandemia – più 519 per cento di occupazione, ossia da 21mila metri quadrati occupati in esterna ad oltre 112mila in appena 4 anni – spostano gazebo, tavoli, arredi. Di pochi centimetri ogni giorno per far trovare l’autorità di fronte al fatto compiuto. Nel nome non solo dei danni subiti con il Covid, ma anche del decoro.

Rossana Livolsi

Dehors per sempre e per legge. Il Campidoglio: “Inaccettabile”

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3 COMMENTI

  1. (Numeri per ordini di grandezza)
    Locali in grado di servire 20 coperti che improvvisamente si ritrovano a servirne 100-200 o più.
    Quartieri nati per ospitare 1.000 persone che improvvisamente si trovano a doverne gestire 5.000.
    Il tutto a scapito di marciapiedi e parcheggi 24 ore su 24 per locali che aprono solo 4 ore la sera.

    In tutto ciò il convitato di pietra: come arrivano queste persone se non in auto (con lo stato del servizio pubblico ad es. metropolitane che chiudono alle 21?)? Dove parcheggiano?
    In un quartiere dove i parcheggi condominiali sono diventati esercizi commerciali e officine.
    Vedere le auto parcheggiate:
    – sull’aiuola centrale di piazzale di Ponte Milvio
    – in mezzo alla strada nello slargo davanti al bar Rispoli fino quasi alla pompa di benzina
    – occupando per intero marciapiedi e spazio alla pompa di benzina davanti alla Gran Madre di Dio
    – in doppia fila davanti a tutti i locali
    – in doppia fila davanti a qualsiasi fila di cassonetti
    – su qualsiasi attraversamento pedonale
    – sui marciapiedi ovunque possibile
    – …

    in aggiunta al superlavoro dell’AMA che ogni sera deve ripulire a tempo di record l’immondezzaio di bottiglie, lattine e altro lasciato ovunque, beh, tutto ciò è senza alcun dubbio un miglioramento del decoro urbano!
    Oramai sugli enormi marciapiedi di piazzale di Ponte Milvio si passa solamente sulla striscia bianca per i non vedenti. Tutto il resto della piazza è interamente occupato da tavolini.
    Es.
    2018:
    https://www.google.com/maps/@41.9375589,12.4665159,3a,75y,152.46h,89.04t/data=!3m7!1e1!3m5!1sMzJ32c51pQjK0QbZ7ugZyg!2e0!5s20181101T000000!7i16384!8i8192?coh=205409&entry=ttu

    2023:
    https://www.google.com/maps/@41.937539,12.466476,3a,75y,150.84h,89.88t/data=!3m6!1e1!3m4!1sHnS5r4Zdc7V0RTjklq94wg!2e0!7i16384!8i8192?coh=205409&entry=ttu

    Non avremo un po’ esagerato?

  2. Non direi un po’, direi tanto.
    E non avremo, avranno.
    E non li rimuoveranno…..aspettando la prossima pandemia.

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