Nonostante che la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale (ente del Ministero della Cultura) puntando il dito sull’impatto ambientale e sulla viabilità abbia espresso parere negativo sul progetto ritenendo le opere non compatibili con un’area a vocazione agricola, nonostante l’opposizione dei residenti, del territorio, dei comitati, nonostante le forti perplessità espresse dall’Enea poiché “l’impianto in oggetto ricadrebbe nell’area di competenza del piano di emergenza per cui ha rappresentato alcuni profili di potenziale criticità” alle quali occorre aggiungere il No secco e inequivocabile espresso due volte dal Consiglio del Municipio XV, il Campidoglio tira dritto per la sua strada.
Il biodigestore a Cesano si farà. È stata infatti pubblicata la gara per la realizzazione dell’impianto che a regime tratterà 100 mila tonnellate l’anno di rifiuti organici con produzione di biometano e ammendante compostato misto.
L’importo dell’appalto è di circa 93 milioni di euro. La scadenza per la partecipazione alla gara è il 16 aprile, l’aggiudicazione avverrà entro il 30 settembre 2024 mentre il completamento dell’opera e collaudo tassativamente entro il 31 dicembre 2026.
Il bando, che più dettagliatamente ha per oggetto “l’affidamento di un appalto integrato per la progettazione esecutiva, la realizzazione e la gestione per un anno dell’impianto”, è stato pubblicato sul sito dell’agenzia Invitalia che agisce in qualità di centrale di committenza per l’aggiudicazione per conto di AMA.
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