Un’ondata di internazionalità e di confronto sta per invadere il Liceo Farnesina in via dei Giochi Istmici, a Vigna Clara, dove dal 15 al 19 marzo si terrà la XVII edizione del Rimun, ossia il Rome International Model United Nations con la partecipazione di circa 600 studenti da tutto il mondo.
Il Rimun è nato poco meno di vent’anni fa dall’iniziativa di quattro studenti del Liceo Farnesina che si posero l’obiettivo di realizzare a Roma, come già avviene in altre città europee, una simulazione ONU organizzata secondo gli standard del Model United Nations, una conferenza aperta agli studenti delle scuole medie superiori e delle università di tutto il mondo.
La sua peculiarità è di essere completamente gestito dagli studenti e permette, attraverso il dibattito, di conoscere e capire i meccanismi di politica internazionale, provare le proprie capacità di negoziazione e difesa di obiettivi prestabiliti, esercitarsi con la lingua inglese e conoscere e confrontarsi con studenti di altri paesi.
I lavori del Rimun 2024 affronteranno il tema dell’etica nel mondo contemporaneo: “in un periodo di cambiamenti improvvisi, le scelte individuali potrebbero avere un impatto globale sull’umanità”.
Rimun 2024, il programma
Molto articolato il programma di questa edizione. Mercoledì 13 e giovedì 14 giornate di arrivi e di registrazione al Farnesina. Venerdì 15 l’apertura ufficiale dei lavori si terrà nell’aula magna del Palazzo dei Gruppi Parlamentari della Camera, in via di Campo Marzio.
Sabato 16, domenica 17 e lunedì 18 giornate intense di attività, dibattiti e lavori nelle aule del Farnesina per arrivare poi a martedì 19 con la cerimonia di chiusura prevista nell’aula magna dell’Università LUISS in viale Pola.
Previsti anche dei “free evening”, pomeriggi e serate di tempo libero con eventi, visite culturali e attività di svago in modo da facilitare i rapporti tra gli studenti anche al di fuori degli ambienti della conferenza. Nella sera di domenica 17 previsto infine un “official party” all’interno del Museo Maxxi di via Guido Reni.
Leonardo Morelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA