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Gita a Stazzano e al monte Gennaro

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Il territorio della Sabina, oltre ad essere particolarmente bello e interessante, è anche piuttosto vario: campagne, borghi antichi arroccati su colli, montagne ricoperte di boschi, chiesette e monasteri e splendidi paesaggi.

Facilmente raggiungibile con l’autostrada o la viabilità ordinaria è la meta ideale per un week-end o per una giornata a contatto con la natura.

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Questa volta vi invitiamo a visitare un piccolo “borgo fantasma” e a fare, per chi se la sente, una lunga ‘scarpinata’: le nostre mete sono Stazzano e il Monte Gennaro.

Stazzano e il Monte Gennaro

A Stazzano borgo, nel comune di Palombara Sabina, si arriva con l’A1 (uscita Monterotondo), con la Tiberina (svoltando per la Traversa del Grillo) o con la Salaria; pochi chilometri dopo essere usciti da Monterotondo Scalo e dopo essere passati sotto al cavalcavia dell’autostrada, si svolta a destra (località Pianabella) sulla bellissima “strada della neve” (cosi chiamata perché anticamente vi transitavano i carri che portavano la neve ghiacciata a Roma) diretti verso la catena del Monte Gennaro.

Dopo alcuni chilometri, arrivati ad una grande rotatoria con alcuni edifici commerciali, si svolta a sinistra e si prosegue fino a Stazzano; il borgo sebbene cresciuto in questi ultimi anni con alcuni esercizi commerciali è comunque piccolo.

Se si prosegue sulla via, direzione Moricone, dopo 300 metri sulla sinistra c’è una stradina che si apre tra due guard-rail e porta alle rovine di Stazzano vecchio. Conviene lasciare l’auto dove finisce l’asfalto e in breve si raggiunge il borgo abbandonato.

Stazzano vecchio fu abbandonato circa un secolo fa a seguito di un terremoto e oggi rimangono in piedi, oltre alla bella torre (in parte restaurata) anche numerose abitazioni, anche se prive di tetto. In passato si è cercato di sistemare le case forse per farne un “albergo diffuso” ma poi non se ne è fatto nulla anche se sono ben visibili i lavori effettuati.

Il borgo sorge su di una collinetta e affaccia su di una piccola valle attraversata da un ruscelletto; alle spalle della torre e all’estremità opposta a dove si è entrati la vista spazia su di un panorama bellissimo chiuso dalla sagoma inconfondibile del Soratte.

Stazzano vecchio è molto bello, pulito, senza rifiuti o robaccia in giro come succede spesso invece nei borghi disabitati: luogo affascinante, misterioso, ordinato. Nel procedere bisogna prestare un minimo di attenzione ed evitare di entrare nelle case e cantine malmesse.

Tornando a Stazzano Nuovo dalla rotatoria in appena 5-10 minuti si raggiunge Palombara Sabina, caratteristico paese ai piedi di Monte Gennaro. Chi se la sente può salire a piedi sulla cima (1200 m circa con 600 m di dislivello) o alla Torretta del Monte Morrone.

Attraversato il paese di Palombara si prosegue diritti fino a dove sorgeva l’impianto della piccola funivia (dismessa); si svolta a sinistra in prossimità di una gigantesca quercia e si arriva alla Chiesetta di S. Nicola dove conviene parcheggiare.

Per arrivare alla cima si devono seguire i segnavia bianco-rossi che ci porteranno prima alla Torretta e poi alla cima dove c’è una selva di ripetitori: un paio di ore abbondanti con 28 tornanti da superare. Un impegno non troppo gravoso e che comunque vale la pena fare per godere di uno spettacolo straordinario che abbraccia il panorama per 360° (dalla cima è possibile vedere addirittura il serpentone di Corviale!).

Tutto il percorso si svolge tra il bosco fitto di querce e più in alto di aceri e faggi; se non si è conoscitori dei luoghi allora è meglio non allontanarsi dal sentiero segnato.

La Sabina, bella per i luoghi è anche piacevole per la cucina: tantissimi i ristoranti nei vari paesi: Palombara, Moricone, Montelibretti, Monteflavio, Marcellina, Passo Corese…non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Francesco Gargaglia

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