E’ un tema assai discusso negli ultimi mesi quello che riguarda la struttura del Foro Italico che ospita l’ex-Civis e l’Officina Pasolini, un hub culturale invidiabile guidato dall’artista Tiziana Tosca Donati e frequentato quotidianamente da oltre cento studenti che vogliono apprendere l’arte delle arti e i loro misteri.
Braccio di ferro
Una struttura da circa tre mesi oggetto di un braccio di ferro fra gli studenti che vogliono salvare l’Officina Pasolini e i potenziali 400 posti letto dello studentato, e il Ministero degli Esteri che in base all’accordo del 2022 con la Regione Lazio (proprietaria della struttura) vorrebbe spostare il teatro e smantellare lo studentato per fare posto a uffici e parcheggio a proprio uso.
A seguito delle agitazioni degli studenti si è anche costituito il Comitato Salviamo Ex Civis composto da esponenti del mondo della cultura, arte, teatro e musica come Daniele Silvestri, Rocco Papaleo, Renzo Arbore, Anna Foglietta, Fiorella Mannoia, Gino Castaldo, Peppe Servillo, Pif e tanti altri ancora per chiedere a gran voce al Ministro Antonio Tajani di essere proprio lui a fermare questo progetto.
Un progetto che, come detto, prevede lo spostamento dell’Officina Pasolini e l’azzeramento dello studentato con 400 posti (l’Ex Civis, che attende di essere ristrutturato dal 2019) che verrebbe ricreato nei padiglioni oggi in abbandono nel complesso del Santa Maria della Pietà, sulla Trionfale, struttura di proprietà della Regione Lazio.
La petizione, oltre 11mila firme
In corso c’è anche una petizione indirizzata al Ministro Tajani e le firme sfiorano le dodicimila. Le domande poste sono semplici: perché rinunciare a 400 posti letto per gli studenti in questo momento storico con il caro affitti che impazza? Perché si preferiscono nuovi metri cubi di cemento, uffici e parcheggi invece di lasciar vivere ed operare il teatro storico all’interno dell’Officina, teatro che Eduardo De Filippo utilizzava per le sue lezioni e le prove della sua compagnia? Oggi quello spazio, con una sala da 193 posti, porta il suo nome.
Lo scorso dicembre il Ministero degli Affari Esteri ha diffuso una nota nella quale si diceva che “non solo l’Officina Pasolini non perderà la possibilità di lavorare nel complesso in cui opera, ma alla fine della ristrutturazione potrà lavorare in un nuovo spazio più moderno e funzionale, e avrà maggiore visibilità e centralità anche grazie alla riqualificazione dell’area. Lo stesso Accordo del marzo 2022 (ndr: pubblicato a pagina 195 del Bollettino n.27 del 29 marzo 2022) prevede infatti che l’Officina non possa essere trasferita dalla sua attuale sede fino al completamento della sua nuova sede all’interno di una delle due palazzine“.
I temi
Ma perché spostare Officina e teatro da una palazzina (la A) all’altra (la B) con dispendio di risorse e denaro pubblico dovendo ristrutturarle entrambe? Perché non ristrutturare solo la B a uso del Ministero e lasciare in pace la A, così com’è? Perché non ristrutturare l’ex Civis (attende di esserlo dal 2019) ricreando così 400 posti letto per studenti al centro di Roma e non lontani dai poli universitari anziché confinarli sulla Trionfale?
Questi e altri i temi che saranno trattati nella seduta straordinaria del parlamentino del XV di martedì 5 marzo.
Vieni a vedere l’ex-Civis
E’ di queste ore l’invito lanciato sui social dal Comitato: “vieni a vedere l’ex-Civis prima che sia troppo tardi“. Mercoledì 6 marzo, dalle 15 fino a tarda sera esponenti del comitato saranno pronti ad accogliere i visitatori che vorranno toccare con mano questa realtà. L’appuntamento è in viale Antonino di S.Giuliano angolo via Mario Toscano (di fronte al Ministero degli Esteri), a circa quattrocento metri da Ponte Milvio.
Tutti i dettagli nei precedenti articoli
Al posto di Officina Pasolini uffici e parcheggio per auto blu
© RIPRODUZIONE RISERVATA