Quei boomer (romani) d’assalto

Hai voglia a parlare di generazione Z, X e Y, di millennials e compagnia cantante. Qui a farla da padrone sono i boomer, gli obsoleti, gli anziani, quelli considerati (erroneamente) bolliti.

Invece sono sulla cresta dell’onda (da sempre) e hanno sempre il loro perché. Con l’aggiunta di una ritrovata seconda giovinezza.

Penso a Claudio Baglioni, per esempio, settantaduenne che riempie i palasport (in questi giorni al PalaEur c’è sempre stato il tutto esaurito per il suo “A tutto cuore”) e lo spettacolo di oltre tre ore fa davvero pensare al fatto che il cantautore di Centocelle abbia trovato l’elisir di lunga vita.

Settantaduenne è pure un altro Claudio, quel Ranieri che – amatissimo ovunque – sta cercando di salvare il Cagliari dalla retrocessione in serie B. Le immagini della sua esultanza dimostrano oltre all’attaccamento alla causa, anche una verve da ragazzino.

Sono romani, di successo e over 70, anche Carlo Verdone, re della commedia all’italiana e Christian De Sica, che sarebbe “sminuirlo” ricordarlo “solo” per i cinepanettoni. Sono entrambi personaggi di un cinema da record d’incassi, può bastare per far intuire che i boomer non sono al crepuscolo?

E qui va aggiunto che non sono al tramonto anche un nugolo di settantenni che si è reso protagonista di alcune rapine negli uffici postali della capitale.

Presi con le mani nel sacco in un ufficio (postale) del quartiere don Bosco, sarebbero artefici di altri colpi, a Setteville di Guidonia e a largo dei Colli Albani. Vista la loro esperienza, vengono considerati nel settore dei professionisti delle rapine.

Come recitava la “Canzona di Bacco”? Ah… pressappoco così… “Quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia! Chi vuole esser lieto, sia, di doman non c’è certezza”. Ecco, forse qualcosa è cambiato…

Leonardo Morelli

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