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Insugherata, l’amianto da 5 anni ancora là, “visitabile” da via Panattoni

amianto nell'Insugherata
ArsBiomedica

Il tratto della Riserva Naturale dell’Insugherata compreso tra Via Panattoni e il fosso dell’Acqua Traversa è sicuramente uno dei suoi angoli più degradati visto che negli anni è stato trasformato in una discarica.

Tra la vegetazione disordinata, gli alberi abbattuti e i rovi ci sono cumuli di rifiuti, di detriti, calcinacci, vecchi sanitari e centinaia di bottiglie vuote.

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A terra c’è addirittura un palo con i cavi dell’alta tensione messi, almeno così sembra, all’interno di un grosso corrugato che come un serpentone raggiunge una cassetta dell’Enel. Tutto regolare?

Ma ciò che più indigna è la presenza all’interno di un canneto di bambù di numerose lastre di amianto, per lo più frantumate, che giacciono lì da cinque anni.

Amianto, 5 anni di denunce

Cinque anni esatti. La prima denuncia di VignaClaraBlog.it risale infatti a marzo del 2009 alla quale fece seguito un mese dopo un servizio del TGR Lazio andato in onda il 30 aprile del 2019.

Due denunce in meno di sessanta giorni avrebbero dovuto smuovere le acque. Al contrario, sono trascorsi sessanta mesi e non è accaduto nulla nonostante che anno dopo anno la nostra testata abbia continuato a documentare la presenza di quell’eternit velenoso in grado di appestare il suolo, e anche l’aria.

Le lastre di Eternit, in parte frantumate dagli zoccoli dei numerosi cinghiali che frequentano la zona, non sono state mai rimosse nonostante le segnalazioni e l’obiettiva situazione di pericolo. L’amianto, infatti, è poco distante dalle abitazioni, da un circolo ippico assai frequentato e dalle acque del fosso dell’Acqua Traversa che scorrono a pochi metri dall’eternit.

Il fatto che sui siti ufficiali si dica che la Riserva Naturale dell’Insugherata (gestita dall’Ente Regionale RomaNatura) “rappresenti un importante elemento ecologico” e che sia “un vero scrigno di biodiversità” dove “la natura è protetta” suona proprio come un’offesa per quei cittadini e quei residenti che la natura e l’Insugherata l’amano veramente, e non solo a parole.

Che una gran quantità di eternit sia ancora oggi presente – nei pressi di un’area abitata – in una Riserva Naturale che dovrebbe essere protetta e tutelata da un ente regionale a ciò deputato, è del tutto inaccettabile.

Francesco Gargaglia

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1 commento

  1. Ma che vuoi che sia.
    Nulla di nuovo sul fronte occidentale.
    Tanto il burlone di turno ci dirà che abbiamo la fortuna di
    vivere nella città più bella del mondo.
    Amen

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