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A Nord-ovest di Roma, a pochi chilometri c’è la più grande Zona di Protezione Speciale (ZPS) del Lazio; compresa tra la costa e la città di Viterbo, ha una estensione di circa 70.000 ettari e fa parte delle provincie di Roma e Viterbo.
Comprende ben 15 comuni e tre aree protette oltre a 14 Siti di Interesse Comunitario (SIC); si tratta di una vastissima area dalle caratteristiche particolari.
Sebbene la città di Roma sia poco distante, questo territorio di media collina con ampi boschi e numerosi corsi d’acqua è riuscito a mantenere, grazie anche alle attività pastorali, uno stato naturale invidiabile dovuto anche alla scarsa antropizzazione.
La varietà degli ambienti è notevolissima come la biodiversità; in questi habitat che ricorda il “far-west” per esempio si contano 95 specie diverse di uccelli nidificanti (tra cui alcuni avvoltoi).
I comuni all’interno della ZPS, come Tolfa, Allumiere, Blera, Canale Monterano, Civitella Cesi, Bagni di Stigliano, Monteromano sono dei veri e propri gioielli conservati in stato eccellente.
I terreni agricoli e i grandi casali che sorgono nelle campagne in passato furono di proprietà del Pio Istituto Santo Spirito e oggi sono passati alla Regione e ai Comuni; ancora sopravvivono numerose testimonianze di quel periodo.
Queste sono terre di cavalli e di butteri; i cavalieri nostrani nonostante il passare del tempo hanno cercato di mantenere vive le antiche pratiche di doma e di monta e non è raro vederli cavalcare nelle ampie pianure armati di un lungo e sottile bastone con una forcina all’estremità.
In questa ZPS è possibile recarsi in tantissimi luoghi ma soprattutto percorrere facili itinerari grazie anche al modesto dislivello; ve ne segnaliamo alcuni.
Nei pressi dell’abitato di Monteromano (a metà strada tra Tarquinia e Vetralla) c’è l’antichissima necropoli di Norchia che affaccia sul fiume Biedano, un corso d’acqua che viaggia all’interno di un lungo canyon di tufo e che offre paesaggi a dir poco spettacolari; da Norchia si può raggiungere “la Rocca”, un antico casale-castello le cui possenti strutture sono un riferimento per il viandante.
Altro itinerario è quello che dalla Via Aurelia (o da Allumiere) porta alla falesia di “Ripa Maiala”, luogo molto amato dai climber romani e al borgo della Farnesiana, usato spesso come set nei western all’italiana.
Il “Sentiero degli Etruschi” è un percorso “d’acqua” ad anello di oltre 10 km che parte dall’abitato di Cerveteri e passa per Braccio di Mare, la Cascata Arenile, la Cascata del Vaccinello, la Cascata della Mola e le Ferriere.
Altro luogo incantevole da visitare e facilmente raggiungibile dalla Via Braccianese, è la bellissima e alta cascata di Castel Giuliano; itinerario facile che segue il corso del fosso.
Infine l’ itinerario che da Monterano, sempre con un percorso ad anello, conduce all’antico acquedotto e alle rovine del vecchio paese con la chiesa di S.Bonaventura opera del Bernini.
I percorsi in questo territorio ricco di acque (Marta, Fiora, Biedano), di cascate e di sorgenti sono tantissimi e tutti abbastanza facili e percorribili in ogni stagione.
Non è neppure da sottovalutare il fatto che in tutta questa area, peraltro a pochi passi dalla costa, si mangia molto bene; il bestiame al pascolo brado è garanzia di genuinità.
Chi ama soprattutto i cibi cotti alla brace, nelle antiche e numerose trattorie troverà pane (anzi carne) per i suoi denti.
Francesco Gargaglia
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