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Sei Nazioni, il rugby apre il sipario il 3 febbraio

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foto di repertorio
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Conto alla rovescia per il Sei nazioni di rugby, con l’augurio e la speranza per la nazionale italiana della palla ovale di non incastonare in bacheca un altro cucchiaio di legno.

L’allenatore, l’argentino Gonzalo Quesada, ha sciolto le riserve diramando i nomi dei primi 34 convocati per le due gare contro Inghilterra (all’Olimpico, sabato 3 febbraio alle 15 e 15) e Irlanda (a Dublino, domenica 11 febbraio alle 16), ovvero le sfide che segnano anche il debutto ufficiale del tecnico sulla panchina della nazionale azzurra.

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Tra i giocatori chiamati in azzurro spiccano i nomi di cinque esordienti e quello di un elemento, Ross Vintcent, alla prima convocazione assoluta in nazionale.

Scavalcate le prime due gare gli azzurri giocheranno poi a Parigi contro la Francia domenica 25 febbraio alle 16, all’Olimpico contro la Scozia sabato 9 marzo alle 15 e 15 e infine a Cardiff sabato 16 marzo sempre alle 15 e 15 contro il Galles. Saranno dunque solo due stavolta gli appuntamenti capitolini della squadra italiana, radunata a Verona, dove resterà fino a sabato 27 gennaio per poi spostarsi a Roma, al centro di preparazione olimpica “Giulio Onesti”.

C’è da aspettarsi il consueto bagno di folla per gli impegni della Quesada-band, e soprattutto c’è attesa per i consueti gemellaggi con i colorati e coloriti tifosi delle squadre antagoniste. Dallo sport del “terzo tempo” ci si aspetta sempre stile e correttezza, e ogni anno arrivano le conferme della spettacolarità di uno sport “maschio” ma non cattivo.

Due le novità dell’edizione 2024. La prima è legata alla decisione di inserire i nomi dei giocatori sulle maglie da gioco. La seconda riguarda l’introduzione di paradenti “intelligenti”, ovvero dotati della tecnologia “Instrumented Mouthguard”. L’obiettivo è quello di aiutare a prevenire i traumi e le lesioni alla testa.

Leonardo Morelli

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