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Tiago Pinto: il bilancio della sua esperienza alla Roma

Tiago-Pinto

A seguito di 3 anni di carriera alla Roma e con 6 sessioni di calciomercato condotte (compresa quella di gennaio 2024), Tiago Pinto può dire ufficialmente conclusa la sua esperienza con la società giallorossa, a seguito di un periodo sicuramente molto altalenante soprattutto dal punto di vista finanziario e relativo alle scelte di calciomercato.

Il general manager della Roma paga una condizione certamente non ottimale che apparteneva alla dirigenza precedente e, con i Friedkin, è stato impegnato generalmente in un tentativo di appiattimento di quelle difficoltà osservate dal punto di vista economico della Roma.

Per questo motivo, è possibile effettuare un bilancio della sua esperienza con la formazione giallorossa.

L’incarico di Tiago Pinto alla Roma e la condizione del FPF

Quando si parla dell’esperienza di un addetto ai lavori con una determinata società, inevitabilmente bisogna citare tutti gli aspetti del lavoro stesso, per quanto alcune componenti possano risultare più o meno visibili di altre.

Tiago Pinto, con la società giallorossa, aveva innanzitutto l’onere di superare quelle difficoltà che erano state create da una gestione presidenziale precedente a quella dei Friedkin, che i tifosi romani ricordano bene appartenere a Pallotta e a Monchi; con Petrachi c’era stato già un passo in avanti per quanto riguarda la volontà di mettere a posto i bilanci riuscendo anche in un tentativo di dare una giusta ossatura alla squadra, tentando di realizzare dei colpi in prospettive e di rinunciare a tutte quelle chimere di calciomercato che potevano illudere durante la stagione estiva ma per cui ci sarebbe stato un vero e proprio nulla di fatto in campo.

Tiago Pinto, allora, ha portato avanti una gestione di questo genere, soprattutto coadiuvato dalla presidenza dei Friedkin che hanno deciso di risolvere tutte le problematiche della Roma dal punto di vista finanziario, per rivalutare nuovamente il brand non soltanto dal punto di vista storico ma anche economico, nel tentativo di riportare la Roma in una dimensione di calcio internazionale: con la vittoria della Conference League prima e la finale di Europa League poi, persa soltanto ai calci di rigore contro il Siviglia, di sicuro la Roma ha guadagnato credito dal punto di vista europeo e non solo, con la possibilità di proseguire con una linea salda nei prossimi anni.

La stanchezza di Tiago Pinto e le dimissioni

Già da tempo il general manager della Roma appariva piuttosto stanco per il suo lavoro condotto alla Roma e aveva già comunicato il suo malumore alla società, chiedendo delle opportunità ulteriori soprattutto in sede di calciomercato, ma non avendo potuto fare affidamento ad un responso positivo; la condizione della Roma è ancora piuttosto in bilico, con una situazione migliore per quanto riguarda le norme del Fair Play Finanziario della UEFA da rispettare – e che in Italia hanno già avuto degli effetti potenzialmente negativi, come l’esclusione del Milan dalle Coppe Europee che avvenne di recente – ma non per questo risolta del tutto; il general manager, allora, si è servito dell’ultimo allenamento della formazione giallorossa, ad inizio del 2024, per comunicare la sua volontà di lasciare la società al termine del mese di gennaio 2024, quando si concluderà la sessione invernale di calciomercato.

Le dimissioni di Tiago Pinto sono state accolte e comunicate anche da parte della Roma, che ha scritto quanto segue: “Ringraziamo Tiago per l’incessante impegno che dal primo giorno ha profuso per tutta l’area sportiva, dalla Prima Squadra maschile al Settore Giovanile, fino al Dipartimento Femminile. Il suo mandato terminerà alla fine della sessione invernale del calciomercato. Il processo di individuazione del nuovo direttore sportivo è in corso e saremo lieti di poterlo annunciare nelle prossime settimane”.

Il bilancio di Tiago Pinto alla Roma: i migliori e i peggiori colpi

Volendo effettuare un bilancio di Tiago Pinto alla Roma, non si può che partire da quelli che sono i tre migliori colpi di calciomercato che il general manager potesse mettere a segno in questi anni: José Mourinho, Paulo Dybala e Romelu Lukaku.

Il primo ha riportato inevitabilmente la Roma ad una dimensione internazionale – come sottolineato anche dal comportamento, in sede di quota, di piattaforme di gioco e casino online sicuri – indipendentemente dai risultati maturati sul campo, di fatto convincendo anche giocatori che avevano mercato – come l’argentino e il belga – a tentare l’esperienza con la casacca giallorossa, costituendo un’ossatura che appartiene ormai alla squadra e che, quando tutto funziona per il meglio lato infortuni rende la Roma piuttosto difficile da affrontare.

Accanto al meglio c’è, però, anche il peggio: sono troppi i calciatori di basso livello portati alla Roma negli ultimi anni, tra cui Vina, Celik e l’ultimo Renato Sanches, ormai fuori da ogni condizione fisica e mentale adatta per giocare a calcio.

Ciò che è stato imputato maggiormente a Tiago Pinto, però, è una pessima gestione della futuribilità della Roma, con colpi in prospettiva praticamente assenti e con uno scouting ridotto. Insomma, come sempre, si può dar spazio al meglio e al peggio del lavoro del portoghese, in attesa di scoprire cosa riserverà il futuro.

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