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Andar per cervi durante un week-end

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Il Cervo Nobile è il più grande ungulato presente nel nostro paese ed è molto diffuso soprattutto sull’Appennino centrale dove vive, grazie anche alla creazione di numerose aree protette, in buone e sicure condizioni. Non è difficile incontrarlo casualmente nel corso di una escursione; ma non è neppure difficile andare a cercarlo per osservarlo nel suo ambiente naturale.

Ci sono molti luoghi, anche poco distanti da Roma dove farlo (nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise o sui Monti sibillini) ma il luogo ideale per comodità è l’area dei Monti Simbruini dove c’è il più grande parco regionale del Lazio.

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Ad appena 50 km dalla capitale, adottando poche cautele, le possibilità di incontrare coppie o piccoli branchi è molto elevata specie nella stagione invernale quando montagne, boschi e sentieri sono pressoché deserti.

Arrivati a Livata (la montagna di Roma) se si prosegue lungo la strada provinciale 36c (diretta alla Valle dell’Aniene) percorsi 5 km si incontra sulla sinistra un’ampia piazzola (perfetta per parcheggiare) e sulla destra una strada sterrata “bianca”.

Non ci si può sbagliare perché la sterrata, che scende verso il basso in direzione di un grande fontanile (Fonte Canali o Canai) è ben visibile. Questa zona, a circa 1200 metri di quota, ai piedi del Monte Pratiglio è molto frequentata dai cervi; l’orario migliore per osservar li è il primo pomeriggio.

Lasciata la vettura alla piazzola si deve percorrere, cercando di non fare rumore, la carrareccia facendo soste frequenti per osservare e sentire: a volte, prima di vederli si sente il rumore degli zoccoli sulle pietraie.

I cervi, di solito in piccoli branchi con un maschio adulto, due-tre femmine e qualche giovane esemplare, sostano nei prativi per mangiare l’erba; essendo molto sospettosi interrompono spesso la loro attività per guardarsi intorno e al minimo rumore si allontanano di corsa.

E’ pertanto necessario avvicinarsi senza fare rumore e indossando abiti che non abbiano colori sgargianti, anche se quello che mette in allarme i grossi mammiferi è soprattutto il movimento. Conviene pertanto camminare al bordo della sterrata sfruttando la copertura offerta dai rovi. Sarà indispensabile avere al seguito un binocolo così da poterli vedere già da lunghe distanze.

Il Monte Pratiglio è un luogo noto per la presenza dei cervi che di solito non deludono il cauto visitatore e vederli nel loro ambiente naturale è una grande emozione specie se con noi ci sono dei bambini sempre molto interessati al comportamento degli animali selvatici.

Può capitare anche che in un pomeriggio sfortunato non si riesca ad incontrare neppure un esemplare, poco male. Vorrà dire che ci limiteremo a percorrere la sterrata che offre ampissimi panorami e splendidi scorci sulla faggeta color arancio.

Francesco Gargaglia

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