Home ATTUALITÀ Caro “amico dell’Ama”, ti rispondo…

    Caro “amico dell’Ama”, ti rispondo…

    Galvanica Bruni

    Quanto tempo serve per avere una risposta dall’Ama? Una settimana? Un mese? No, no, pensate in grande, servono due anni. Anzi di più, trentadue mesi e cinque giorni, per la precisione, al fine di avere come risposta, fra le altre, un “niet”.

    Tanto è servito al signor Mario Rossi (il nome è di fantasia, nda) per aver lumi sulla sua richiesta di variazione del nucleo familiare. Inviata a marzo del 2021 la richiesta, arrivato a novembre 2023 il cenno di risposta della municipalizzata romana.

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    Mancavano, per Ama, alcuni dati. Domanda lecita, non si poteva dire subito al malcapitato signor Mario che la sua domanda non era stata inviata secondo i canoni previsti?

    “La invitiamo quindi – si legge nella lettera dell’azienda – a effettuare una nuova istanza tramite il sito www.amaroma.it nella sezione “La mia Ta.Ri.”, che permette in totale autonomia di consultare i suoi contratti Ta.Ri., di stampare la copia conforme dei documenti di pagamento e di presentare istanze online per la corretta gestione della sua posizione. Attraverso la compilazione dei moduli online, riceverà subito la conferma… bla, bla, bla”.

    Ecco, è quel “subito” griffato dall’azienda che non ci convince. Subito significa attendere altri trentadue mesi? E poi ci interroghiamo sui ritardi del ritiro dei rifiuti…

    Leonardo Morelli

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    1 commento

    1. Racconto quello che mi è successo con la mia utenza AMA. Avendo diritto alla riduzione della tassa come single, ho cercato tutti i canali possibili per modificare online la mia utenza. Lo 060606- l’AMA non aveva, e forse non ha, un Ufficio relazioni con il pubblico- mi ha consigliato di recarmi presso gli uffici che sono vicino l’Eur, con il rischio di doverci tornare perchè la documentazione da presentare è abbastanza complessa. Esasperato, anche perchè sono una persona anziana con problemi di deambulazione, mi sono rivolto all’allora sindaca Raggi. Incredibilmente sono stato subito contattato telefonicamente dalla sua Segreteria, che mi ha fornito il numero telefonico diretto dell’impiegata che aveva in carico la pratica. In dieci minuti tutto risolto. Impiegata gentilissima con la quale mi sono complimentato. Mi ha confessato che ero la prima persona che lo faceva. Morale: il pesce puzza sempre dalla testa! Speriamo che i nuovi dirigenti siano all’altezza della situazione, che si è fatta davvero drammatica. Ho letto che un utente, di fronte agli evidenti disservizi ,si è rivolto al giudice per essere esonerato dal pagamento (è una tassa non un’imposta!) e il giudice gli ha dato ragione!

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