Home News Gioco d’azzardo in Italia: più limiti che concessioni

Gioco d’azzardo in Italia: più limiti che concessioni

Gioco-azzardo-Italia
Gioco-azzardo-Italia
Galvanica Bruni

Il gioco d’azzardo in Italia subisce una costante osservazione da parte dello Stato, soprattutto per contrastare il gioco illegale. Sono moltissime, infatti, le piattaforme di gambling online che sono nate illegalmente durante la pandemia da Covid-19, quando, cioè, molti settori lavorativi erano fermi e molti altri, invece, erano in ascesa.

Per gioco illegale si intendono tutti i provider non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ad esercitare nel campo del gioco online, in contrapposizione a tutte quelle piattaforme di gioco regolarmente iscritte all’ADM, come il casino Macaowin.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Pertanto, se lo Stato non rilascia le licenze ai casinò fisici e online, questi non sono autorizzati ad esercitare nel settore del gioco d’azzardo, perché non sono in regola con i permessi necessari. I portali e agli esercizi fisici che operano essendo sprovvisti delle autorizzazioni – ma anche i giocatori che si registrano presso piattaforme illegali – vengono multati con sanzioni salate.

È per questo che il Decreto Legge 13 luglio 2018, n. 87, noto come Decreto Dignità, è stato varato dall’allora governo italiano con l’obiettivo di affrontare diverse questioni, tra cui, appunto, la regolamentazione del gioco d’azzardo e la pubblicità correlata. Il Decreto Dignità, infatti, contiene diverse disposizioni che regolamentano la pubblicità e la promozione dei servizi di gioco d’azzardo in Italia, che devono sottostare a dei limiti statali.

Inoltre, se il gioco d’azzardo illegale è da sempre sotto i riflettori dell’opinione pubblica e dello Stato, è anche per arginare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, oltre che per sensibilizzare i giocatori nei confronti di una modalità di gioco responsabile e sicuro.

Ecco, dunque, alcune delle principali regole connesse alla pubblicità sul gioco d’azzardo stabilite dal decreto, che ne stabiliscono i limiti a cui questo settore deve attenersi.

Decreto dignità sul gioco d’azzardo: i punti chiave

Innanzitutto, è stata vietata dal DL 87/2018 la pubblicità televisiva e radiofonica sul gioco d’azzardo, che fino ad allora era diffusa sui canali televisivi e radiofonici.

Oltre al divieto di pubblicità dei servizi offerti dal gioco d’azzardo, sono stati posti dei limiti alla pubblicità online. Questo canale pubblicitario, infatti, è ancora consentito al gioco d’azzardo, purché la pubblicità contenga obbligatoriamente avvertenze sui rischi legati al gioco d’azzardo e sul fatto che è vietato ai minori. Sono stati imposti, però, dei limiti rigorosi, come il divieto a qualsiasi forma di pubblicità che miri a incoraggiare il gioco d’azzardo eccessivo o irragionevole, che inevitabilmente sfocia nella dipendenza patologica (disturbo da gioco patologico), per portare avanti la lotta alla ludopatia.

Un altro tipo di pubblicità che deve sottostare a delle restrizioni è la pubblicità online mirata: in pratica, la pubblicità online sul gioco d’azzardo non può essere indirizzata direttamente ai minori e non può apparire su siti web o canali seguiti principalmente da un target giovanile.

Anche le sponsorizzazioni sportive hanno subito dei limiti dal decreto, che vieta alle società di scommesse e di gioco d’azzardo di sponsorizzare eventi sportivi o squadre, compresi gli sponsor sulle maglie dei giocatori.

Inoltre, vige il divieto di pubblicità sui mezzi di trasporto pubblico, come autobus, tram e treni, così come il divieto di promozioni aggressive. Prima dell’introduzione di questo limite, infatti, i servizi di gioco d’azzardo venivano proposti ai potenziali utenti con offerte che promettevano vincite facili.

Ai provider di gambling che violano queste regole, il Decreto Dignità infligge sanzioni economicamente esose, oltre alla sospensione delle licenze per le società di gioco d’azzardo che non le rispettano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA