Home AMBIENTE Un’Oasi Naturalistica tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio 

Un’Oasi Naturalistica tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio 

Sponda destra Ponte Milvio
Galvanica Bruni

Pubblicate le gare d’appalto per la realizzazione dei cinque Parchi d’affaccio sul Tevere previsti nel programma delle opere pubbliche per il Giubileo del 2025. L’appalto prevede lavori per un valore complessivo di 5,6 milioni di euro al netto di IVA, comprensivo degli interventi di manutenzione a carico delle ditte affidatarie per due anni.

A Roma Nord sono previsti due parchi d’affaccio e la sistemazione dell’area della confluenza con I’Aniene, via del Foro ltalico e dell’Acqua Acetosa.

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Parco Pubblico – Oasi Naturalistica tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio 

Nascerà nell’area golenale della sponda destra del Tevere, con un investimento complessivo di circa 1 milione di euro. L’area, di circa 6,5 ettari, è attualmente quasi del tutto inaccessibile e degradata per la presenza di insediamenti abusivi e ha grandi potenzialità di valorizzazione per le attività sportive.

Tra gli interventi previsti la bonifica della vegetazione, la sistemazione dell’acceso all’area e posizionamento della segnaletica didattica dell’oasi, la realizzazione di aree ludiche e il posizionamento di un chiosco, la realizzazione di due belvedere d’affaccio e di un’area di aggregazione con vista verso Ponte Milvio e la connessione alla pista ciclabile esistente.

Il progetto viene da lontano. Questa area già nel 2009 era stata assegnata a Italia Nostra e al Comitato per il Tevere perché la curassero con le tecniche della selvicoltura naturalistica. Là infatti doveva nascere l’Oasi Naturalistica progettata anni addietro dal Comitato per il Tevere.
Progetto che fu però accantonato dalla Regione Lazio quando il terreno venne dato in concessione a un’associazione che vi creò un’area cani con piscina. L’impianto venne distrutto pochi anni dopo dalle acque del Tevere e mai più ricostruito. Ancora oggi se ne vedono i resti e le tracce.

Parco di affaccio Foro ltalico

Verrà realizzato sulla riva destra in corrispondenza del Ponte Duca D’Aosta. Con uno stanziamento complessivo di circa 2 milioni di euro saranno realizzati un belvedere e nuove aree alberate, verrà riqualificata la spiaggia naturale esistente e realizzate aree di affaccio a prato.

Inoltre, verrà allestita un’area didattica con posizionamento di un chiosco e un’area ginnica attrezzata. Saranno, infine, riqualificati l’edificio e la piazza esistenti.

Sistemazione dell’area della confluenza con l’Aniene, via del Foro ltalico e dell’Acqua Acetosa.

Con fondi per 2 milioni di euro saranno realizzati tre ingressi in pavimentazione drenante, un pontile di approdo, un percorso naturalistico ciclabile e nuovi percorsi in pavimentazione drenante. Verrà allestita un’area attrezzata con sdraio, panche e attrezzi ginnici e posizionato un chiosco con noleggio canoe/gommoni/bici. Sarà realizzata una pedana di affaccio e un’area relax-barbecue e pic-nic all’interno dell’area boscata.

Gli interventi prevedono anche la realizzazione di parcheggi drenanti alberati, la sistemazione della scarpata esistente con vegetazione arbustiva e della discesa carrabile di servizio.

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5 COMMENTI

  1. Qualsiasi intervento sul Tevere è sicuramente da apprezzare tenuto conto che negli ultimi 20-30 anni, a dispetto dei faraonici progetti presentati nulla è stato fatto.
    Quello che preoccupa però è il tipo di intervento che verrà fatto (non si legge ad esempio di pulizia e bonifica delle acque e soprattutto di tutte le sponde e banchine: che senso ha fare parchi e aree faunistiche su acque che sanno di fogna?).
    Abbiamo visto in questi anni come a dilettarsi di progetti siano stati politici e tecnici che NULLA sapevano del fiume e facevano a chi la sparava più grossa.
    Mi spaventa il pensiero di “oasi naturalistiche” pensando a quella del WWF a Ponte Risorgimento oggi diventata una discarica.
    Tremo al pensiero di “percorsi attrezzati” destinati SEMPRE ad essere vandalizzati e distrutti….
    Ma perché non si interessano quelli che veramente conoscono il fiume? Vi diranno che queste cose servono forse a far guadagnare i costruttori ma non al Tevere.
    Mi domando perché non ripristinare naturalmente le aree golenali realizzando sentieri e qualche approdo senza strutture inutili che altro non fanno che bruciare terreno; e dedicare una fetta fdi quelle cifre alle bonifiche.
    Troppo semplice? Troppo naturale?
    Il fiume è un elemento vivo che va salvaguardato nel suo essere naturale, ripristinando la vegetazione ripariale e assicurando si la fruizione ma senza alterarne le caratteristiche!
    Una visione utopica?
    Per niente: ho frequentato per anni il fiume a piedi e in canoa e so bene di cosa parlo: cari politici andate a farvi un giro (anche a spese del conttibuente) sui fiumi del nordeuropa e anche del norditalia e forse imparerete qualcosa.

  2. Essere presidente del Comitato per il Tevere e socio di Italia Nostra mi ha consentito un percorso privilegiato verso qualsiasi malattia attinente alla rabbia, l’ulcera, la calcolosi e così via. Le delusioni patite nel constatare quanta insipienza, quanto disinteresse, quanta vendita di fumo, quanta speculazione politica ed economica abbia gravato sul territorio interessato oggi da questo ennesimo progetto, sono tali e tante che non provo neppure ad accennarne, perché tra l’altro molti lettori di VCB le hanno conosciute e vissute in prima persona. Resto in attesa di vedere e toccare con mano le carte dove sono esposti i progetti tanto decantati, nella certezza che si tratta di fuffa elettorale e che qualsiasi operazione di decantata rivalutazione, miglioria, pulizia, sia comunque assolutamente inattuabile perché troppo impegnativa e costosa, nonché improduttiva (dal punto di vista economico degli ideatori). A Roma si opera solo per fare reddito, lo fanno i politici e anche gli ecclesiastici, e tutte queste belle iniziative appena accennate non renderebbero un euro, ma anzi costerebbero per mantenerle e a nessuno conviene se non a qualche ditta appaltatrice che dopo pochi mesi sparirebbe nel nulla come sempre, lasciando rovine e disastri: vedi la zona della famigerata “area per cani”, cambiata d’uso più volte e lasciata nel degrado più osceno.
    Perciò aspetto l’inizio dei lavori, e non mi intrometto ricordando i progetti presentati al Comune e alla Regione, seppelliti nei cassetti e addirittura, nel caso del Progetto Tevere Roma Nord, fatti scomparire dagli atti dell’amministrazione. A partire dalla iniziativa delle navigabilità, tentativo fallito di un Veltroni mal consigliato dai suoi politici e ignaro dei problemi da affrontare, sono passati più di vent’anni di promesse irrealizzate: gli enti comunque più attivi, anche perché gli unici a conoscere lo stato degli atti, cioè l’Autorità di Bacino Fiume Tevere e l’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, sono stati disciolti per lasciare il posto a organismi burocratici il fine dei quali è sempre e solo il rendimento economico. In poche parole, un povero amante ed esperto del Tevere non saprebbe a chi chiedere conforto o solo informazioni, figuriamoci la realizzazione di migliorie. Sul web, chi è in grado può trovare video, interviste, conferenze, articoli per constatare quanto è stato detto, fatto, denunciato, proposto negli ultimi decenni, senza alcun risultato. È l’ora (e l’età) di rassegnarsi in attesa degli eventi. Io aspetto, sulla riva del Fiume…

    Sandro Bari, 17 ottobre 2023

  3. Desidero aggiungere ancora una cosa: che cosa accadrà quando Roma e la sua provincia verranno investite dai soliti improvvisi e devastanti acquazzoni e il livello del Tevere salirà ricoprendo le rive e le banchine? Che fine faranno i chioschi, le spiagge, i percorsi naturalistici gli attrezzi ginnici e le varie strutture? Chi toglierà il fango che avrà ricoperto ogni cosa? Chi pulira’ e farà la manutenzione? Questo Comune che neanche le strade riesce a tenere sgombere dai rifiuti?

  4. Ma se non sono in grado di mantenere pulito neanche il tratto di pista ciclabile tra Ponte Milvio e Ponte della Musica, ormai sempre più degradato.

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