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Questa lunga estate romana…

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Galvanica Bruni

A Roma il cielo è sereno con poco o niente vento, non  c’è presenza di nubi; le temperature sfiorano di giorno i 30 gradi mentre di notte rimangono intorno ai 18-20. Di pioggia neanche a parlarne anzi gli acquazzoni sembrano solo uno sbiadito ricordo.

Chi ha qualche anno sulle spalle ricorda bene come dopo il 15 agosto il tempo iniziava a cambiare; il pomeriggio, anche nelle località balneari, gli acquazzoni erano  brevi ma a volte violenti. Le temperature come per magia si abbassavano di qualche grado, giusto quel tanto per rendere le giornate meno soffocanti. Insomma ci si apprestava ad entrare nell’autunno che sarebbe arrivato, puntuale, a fine settembre.

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Oggi niente di tutto questo. Il tempo di Roma è simile a quello del deserto del Mojave: pioggia zero, cielo sereno, temperature 30° gradi il giorno, 20-22 la notte.

Il deserto si trova in California, a 160 chilometri da Las Vegas e poco distante dalla Valle della Morte; ha una estensione di 38.000 kmq e ospita alcune grandi basi militari. Una delle caratteristiche di questo arido ma bellissimo deserto è che il cielo, per la maggior parte dell’anno è sereno e la pioggia, di conseguenza, poca.

Proprio come a Roma in questo periodo anche se la capitale a tutto può assomigliare meno che ad un deserto.

Se diamo una occhiata ai valori storici tornando indietro anche di 15 anni (un tempo breve in meteorologia) ci accorgiamo che in a diminuire  sono anche le giornate di pioggia.

Il mese di Novembre è in genere il mese più piovoso a Roma; nel 2022 sono caduti 95 mm di pioggia in 7 giornate mentre nel 2008 ne sono caduti 250 mm distribuiti su 16 giorni. Anche il mese di marzo ha confermato questa tendenza: meno giornate piovose con all’incirca la stessa quantità. Nel marzo del 2022 sono caduti 160 mm di pioggia in 8 giornate mentre nel 2008, 190 mm però su 19 giorni.

Più giornate di pioggia non significa necessariamente una  maggiore quantità di acqua arrivata a terra ma sicuramente una più equa distribuzione con un maggior assorbimento da parte  del terreno.

Tutto questo denota, lasciando da parte le polemiche tra catastrofisti e negazionisti,  senza alcun dubbio un “cambiamento del clima”. Che nel caso specifico non è  detto che sia un aspetto del tutto negativo: il bel tempo ha sicuramente anche degli aspetti positivi.

E’ come se in realtà ci fosse un prolungamento dell’estate, con temperature calde, più luce e di conseguenza anche la possibilità di trascorrere più tempo all’aria aperta.

C’è anche un risvolto economico ovviamente: minori consumi di energia elettrica e soprattutto di gas per il riscaldamento. E che dire poi dei prodotti ortofrutticoli che continuano ad essere presenti sul mercato come fossimo in estate? Ci verrebbe da dire che in fondo non tutto il male viene per nuocere.

Infine c’è un ulteriore aspetto positivo: il bel tempo facilita tutti quei lavori di manutenzione che nella stagione invernale poi è difficile eseguire: dalla pulizia e manutenzione delle strade alla ripulitura delle caditoie; dalla bonifica delle sponde dei fiumi alla rimozione dei rifiuti nelle aree abbandonate o nelle discariche abusive; dalla rimozione dei rami secchi alla raccolta delle foglie secche (poche in verità in questo periodo). Tutte attività di manutenzione che è difficile eseguire quando piove.

Resta il fatto che se non piove o piove poco non possiamo farci nulla (tranne forse la danza della pioggia…): possiamo però sfruttare a nostro vantaggio il bel tempo senza dimenticare poi che sole, luce e temperature miti favoriscono lo stare all’aria aperta e il buon umore.

Francesco Gargaglia

 

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