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E qua l’AMA non c’entra

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Una sedia rotta, lattine di olio, cassette di plastica, stracci, buste colme di rifiuti. E poi il risultato della sistemazione post estiva di un giardino: rami secchi in gran quantità.

Siamo in via della Farnesina, altezza civico 184, dove l’AMA non fa in tempo a intervenire che dopo poche ore tutto torna come prima grazie a degli incivili locali. Da anni, infatti, questa postazione di cassonetti ogni due o tre diventa una mini discarica a cielo aperto.

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Hai voglia a richiedere ogni volta l’intervento delle istituzioni, hai voglia a suggerire l’installazione di una fototrappola. Qua il problema è di totale assenza di educazione civica, di mancanza del senso del bene comune, d’interesse pubblico calpestato. Di menefreghismo.

Questo è un quartiere senza speranza di una città senza speranza. Perché la circostanza che raccontiamo è presente in grande parte di Roma, soprattutto nelle periferie.

E finché SPQR non sarà solo l’acronimo di Senatus PopolusQue Romanus ma anche del livello di maleducazione di chi abita in questo quartiere, di chi abita in questa città, nonostante la buona volontà di molti (che comunque restano pochi), il ritratto di Roma sarà sempre cupo, amaro, deprimente: perché Roma è una città sporca. E qua l’AMA non c’entra.

Claudio Cafasso

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9 COMMENTI

  1. E’ piu’ solerte la redazione di questo giornale che il presidente della nostra circoscrizione. Quella discarica (chiamiamola col suo nome) e’ sempre stato il vulnus della via, a ridosso di un asilo, un giardinetto privato e di un autoparco. E siccome credo che gli esecutori materiali non siano i mandanti, bisogna necessariamente passare ai fatti. I cassonetti spesso sono vuoti, il materiale scaricato intorno ad essi e sul marciapiede non può essere messo nel compattatore, quindi telecamere a profusione e multe adeguate. Oltretutto se riuscissero a togliere i cassonetti TUTTI completamente imponendo la differenziata dall’oggi al domani, le cose cambierebbero. A cascata, ne sono sicuro. Tenderemmo a produrre tutti meno rifiuti e quindi meno sprechi alimentari. E gli ingombranti verrebbero smaltiti nelle isole apposite o pagando quel gettone per il ritiro. E’ vero, manca proprio il senso civico, il senso del rispetto per il bene comune.

  2. Sono anni che vengono da altrove con i camioncini a scaricare materiali di ogni tipologia vicino ai cassonetti. Non sono le persone del quartiere, ma altri simpatici concittadini, che vedono bene di riempire i cassonetti dei quartieri che ancora li hanno. Io mi chiedo, se devono spostarsi, xche’ non portare i rifiuti in discarica? Servono multe e telecamere! Non e’corretto e dignitoso vivere nello schifo!!

  3. E che ce la vogliamo prendere con i maleducati? Nel paese di tutti I diritti e di nessun dovere anche i buzzurri hanno i loro “diritti”….e mica devono andare in giro a cercare un cassonetto vuoto…..oppure andare all’isola ecologica….questa è violenza…perbacco! Che razza di pretesa è quella di richiedere che i rami del giardino vengano conferiti ad una discarica…..e poi le telecamere e le fototrappole? Ma scherziamo? Qui si viola la costituzione oltre a creare stress…. che poi ci vuole il bonus-psicologo…..In questo paese anche i cafoni hanno i loro diritti!

  4. Intanto i cassonetti andrebbero sostituiti in quanto è una impresa aprirli essendo rotti da anni. Spesso restano vuoti perché è inpossibile alzare il coperchio. Secondo i cassonetti sono insufficienti in quanto un paio sono stati tolti senza sostituirli. Terzo ci sono due o tre locali commerciali ben noti ai residenti della zona che li usano per scaricare latte di olio, cartoni e rifiuti alimentari dimenticando che i cassonetti sono per utenze domestiche. Qui non servono le telecamere ma sono facilmente identificabili (molti cartoni riportano il loro nome). A questo si aggiungono i camioncini che scaricano da altri quartieri. Parlare di incivili è riduttivo. Le colpe sono ben distribuite a scapito della stragrande maggioranza dei residenti che non sono sicuramente incivili. Segnalo che la foto è di ieri. Oggi la quantità di rifiuti è raddoppiata e si riesce anche a scorgere qualche topo. Ovviamente dell’Ama da sabato nessun traccia.

  5. Certamente ci sono molti cittadini maleducati. Ma molto spesso il ciarpame di vario tipo abbandonato nei pressi dei cassonetti è opera di svuotacantine, imprese di giardinaggio, imprese edili ecc. che, invece di smaltire correttamente i rifiuti che raccolgono, preferiscono abbandonarli lungo le strade per non accollarsi il costo dello smaltimento. Secondo me l’unica vera soluzione sarebbe rendere GRATUITO per tutti questi soggetti il corretto smaltimento dei rifiuti nelle apposite discariche.

  6. Chi lascia questo tipo di rifiuti non paga la tassa sulla nettezza urbana ma l’ama e il comune di Roma non fanno nulla per farla pagare a tutti. La maggior parte delle persone in affitto da contratto sono tenuti ad iscriversi all’ama ma la maggior parte, soprattutto la popolazione straniera non lo fa e a volte neanche sanno come fare. Sarebbe molto semplice per il comune, tramite gli elenchi della anagrafe riferita alla popolazione residente, controllare e trovare chi non e’ iscritto come contribuente. Naturalmente chi non paga comunque sporca e getta i rifiuti. Chiunque, in regola con I pagamenti puo’ chiamare lo 060606 e richiedere il servizio gratis di ritiro degli ingombranti e quelli che non pagano gettano di tutto dagli elettrodomestici ai materassi, dal mobilio ai sanitari rotti proprio perche’ non possono richiedere questo servizio. Pertanto la colpa di questo degrado e’ solo del comune perche’ malgrado gestisca l’anagrafe della popolazione residente non la utilizza per ricercare gli evasori. Tanto che importa? Ci sono comunque i cittadini che pagano anche per quelli che non lo fanno e che ogni anno devono fare i conti con gli aumenti della tassa

  7. Tutto molto vero, in molti casi è l’inciviltà delle persone.
    Anche sulla Cassia si fermano macchine e scaricano di tutto e la notte furgoni pieni di roba.
    E a farlo sono anche signore e signori molto fighi con macchine lussuose.
    Proprio l’altro giorno ho ripreso e filmato in “signore” che buttava di tutto, compresa una batteria di auto.

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