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La villa di Traiano nella valle degli Imperatori

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Galvanica Bruni

Vale veramente la pena fare un’ora di auto per raggiungere il vasto altopiano dove, circondato da boschi e cime montuose, sorge una delle più belle ville di epoca romana: la Villa di Traiano.

Il grande manufatto, oggi restaurato e con il suo piccolo ma splendido museo, si trova in località Altopiani di Arcinazzo facilmente raggiungibile sia con l’Autostrada Roma-L’Aquila che con quella (anche se il tragitto è di qualche chilometro più lungo) Roma-Napoli; un breve tragitto che si snoda, in parte, tra bei paesaggi.

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La villa si trova adagiata ai piedi del Monte Altuino (1200 m)  in una zona ricca di acque, poco distante dall’antica Ponza (oggi Arcinazzo Romano); luogo fresco e bello come amavano gli imperatori romani.

La Roma antica, con i suoi splendidi monumenti, non era certo il mondo idilliaco che molti immaginano, almeno per quanto riguarda la qualità dell’aria: temperature molto alte si accompagnavano ai pestilenziali fumi che si alzavano da centinaia di migliaia di focolari, domestici o industriali. Per questa ragione, nobili e imperatori quando potevano fuggivano dalla città e si rifugiavano nelle splendide dimore realizzate in luoghi freschi, verdi e ricchi di acque oppure sui litorali marini, da Civitavecchia a Gaeta.

Nerone si fece costruire la villa nei pressi di Subiaco sbarrando il fiume Aniene così da creare un grande lago; Traiano volle la sua sfarzosa e bellissima dimora poco distante.

In origine la Villa di Traiano occupava due grandi aree pianeggianti dove, accanto a splendidi giardini, c’era l’edificio principale con ampi portici e nella parte finale la parte abitativa con numerosi locali; non mancavano ovviamente fontane e un paio di piccoli laghetti.

Tutta la struttura era impreziosita con il ricorso a stucchi, affreschi, elaborati capitelli e marmi di ogni colore.

La villa, con il passare dei secoli ovviamente cadde in disuso e preda degli agenti atmosferici ma anche di vari tipi di “predatori” che fecero razzia delle sue bellezze; solo nell’ottocento, grazie alla sua sicura identificazione attraverso delle iscrizioni impresse su tubi di piombo, la dimora divenne oggetto di straordinario interesse da parte di archeologi  e studiosi.

Quello che oggi vediamo in realtà è solo il grande perimetro con alcuni locali, privi di copertura, che danno l’idea delle imponenti dimensioni della struttura; il piccolo museo realizzato all’interno dell’area contiene però numerosissimi reperti di vario tipo che danno l’esatta misura di quanto dovesse essere straordinaria e ricca la costruzione.

All’interno della villa tra i tanti oggetti è stato rinvenuto anche un particolare orologio solare chiamato “pelicinum” oltre ad alcuni mattoni in argilla su cui sono presenti tracce di animali tra cui  anche il lupo (i mattoni, una volta realizzati venivano messi evidentemente ad asciugare la notte e calpestati dalla ricca fauna selvatica).

Tra gli altri reperti raccolti all’interno della villa  particolare interesse rivestono gli stucchi molti dei quali sono affrescati e i  preziosi  marmi colorati; si tratta di marmi rossi, verdi,gialli,  azzurri e bianchi provenienti soprattutto dalla Grecia e dalla Turchia.

La Villa di Traiano e il suo museo sono aperti tutti i giorni della settimana compresi i festivi (lunedì è chiuso) e il biglietto di accesso costa 3 euro; possono entrare anche i cani. Per soli 2 euro è inoltre possibile acquistare la ricchissima guida (80 pagine) che fornisce una vera e propria miniera di informazioni.

Francesco Gargaglia

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