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Morto Amedeo Velitti, un pezzo di Vigna Clara se ne va

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I regali ve li ho spediti per posta. Se non li ricevete, la colpa è delle Poste.” Era una delle sue battute, parlando con i nipoti.

Lo ha ricordato stamattina anche il parroco, Don Andrea Manto, ai funerali di  Amedeo Velitti. Con la sorella Amedea, capostipite e fondatore di un’impresa commerciale che ha contribuito a fare la storia di Vigna Clara.

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Con noi lo ricorda Aldo Lopalco, storico direttore della libreria Velitti e grande suggeritore di titoli ai clienti affezionati.

Amedeo era arrivato a piazza Jacini alla fine degli anni ’60, con la tabaccheria sotto al Palazzo Commerciale. La libreria l’ha voluta soprattutto la sorella, appassionata di libri, che alla libreria è rimasta legata anche dopo la separazione della cartoleria una decina di anni più tardi, trasferitasi a Piazza Giochi, come ormai da anni la chiamano i ragazzi di Vigna Clara.

Una separazione studiata a tavolino da tutta la famiglia che ha sempre fatto tutto insieme.

La libreria di piazza Jacini fino ad allora era stata anche cartoleria e vendeva anche dischi e giocattoli. E Aldo era arrivato nel ’74 come commesso estivo. Voleva guadagnare qualcosa e poi riprendere la scuola. Non se n’è più andato.

Certo, le cose allora erano diverse. Giornalisti, professionisti, imprenditori importanti, la clientela della libreria era ricca e appassionata. I figli – mi dice Aldo – non hanno seguito le orme dei padri. Trascinare i giovani in libreria è difficile. I padri, come, Amedeo, purtroppo se ne vanno e i figli, se leggono, i libri li comprano on line.

Ora ci sono Maurizio, fratello di Amedeo, ma di 22 anni più giovane, suo figlio e le due figlie di Amedea.

Era molto legato a Vigna Clara, Amedeo. Nel corso degli anni ha avuto molte proposte per vendere o per trasferirsi, ma non ne ha mai voluto sapere.

Quando era in affitto abitava a Via Ferrara, poi si era trasferito a Piazza Carli. Era stato parecchio male qualche mese fa, ma si era ripreso e ancora mercoledì sera era in libreria a guardare che tutto filasse come voleva lui.

Ma poi il cuore ha ceduto. E se n’è andato un altro pezzo di Vigna Clara.

Michele Chialvo

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2 COMMENTI

  1. Un’altra parte della storia di Corso Francia che se ne va. Nel senso che persone come Lui hanno fatto la storia di Vigna Clara e del Fleming. Un preciso riferimento culturale per tutti gli amanti dei libri. Che il Viaggio gli sia dolce.

  2. Mi dispiace molto condoglianze alla famiglia e grazie per averlo ricordato …fare memoria è importante e certo perlomeno due o tre generazioni L hanno conosciuto

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