Home ATTUALITÀ D’Amico, martedì i funerali a Ponte Milvio

D’Amico, martedì i funerali a Ponte Milvio

gran madre di Dio
Galvanica Bruni

Ci sono calciatori per i quali svanisce perfino il campanilismo. Uno di questi è Vincenzo D’Amico, anzi, “Vincenzì”, il ragazzino della Lazio scudettata nel 1974, squadra forte tanto sfortunata al solo pensiero di quanti elementi di quella compagine sono passati a miglior vita: Maestrelli e Chinaglia, Lenzini e Ziaco, Felice Pulici e Re Cecconi…. come una maledizione.

E qui va aggiunto che anche i romanisti stanno omaggiando in queste ore il “genio” laziale, e seppur nel lutto fa bene al cuore rendersi conto che certi uomini vengono raccontati e ammirati senza considerare la bandiera che rappresentano.

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Per lui, per “Vincenzì”, domani sarà allestita la camera ardente in Campidoglio, dalle 13 alle 19. Ci sarà il sindaco Roberto Gualtieri, presumibilmente anche il governatore del Lazio, Francesco Rocca, che gli ha dedicato un pensiero tramite Twitter: “La morte di Vincenzo D’Amico mi addolora profondamente. A lui sono legati ricordi meravigliosi, su tutti lo straordinario scudetto laziale del ‘74. È stato classe ed eleganza, genio ed efficacia. Un uomo capace di farsi voler bene anche fuori dal campo. Ciao Vincenzo, ci mancherai”.

Per lui, per “Vincenzì”, martedì ci sarà la folla a Ponte Milvio, dove si svolgeranno i funerali. Appuntamento alle 10 e 30 nella chiesa Gran Madre di Dio.

Genio e sregolatezza, ironico e quanto mai imprevedibile. Una volta, al contrario delle seconde voci che oggi raccontano il calcio, di un calciatore sconosciuto disse “lo scorso anno segnò otto gol su calcio di punizione”. Lui, che improvvisava, e che sapeva commentare e leggere le partite. E quando a fine partita il telecronista gli disse “ma come facevi a sapere una cosa del genere? Neanche io l’avevo segnata sui miei fogli!”, D’Amico rispose “scusa… ma chi può smentirmi?”.

Funerali, estremo saluto all’italiano che somigliava a George Best. Sono previste migliaia di persone, non solo il popolo laziale.

Leonardo Morelli

“Volevo fare il calciatore. Della Lazio”

 

 

 

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