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Tor di Quinto, sarà bonificata la discarica di via del Baiardo

Discarica Via del Baiardo Roma
Discarica Via del Baiardo Roma
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Un gigantesco bacino di rifiuti e materiali di ogni genere, tonnellate di calcinacci, elettrodomestici, bidoni, carcasse di mobili, cataste di legno, frigoriferi, motorini fatti a pezzi, vecchi computer, televisori, pneumatici, lastre di amianto. Tanto è in superficie ma molto ormai coperto dalla vegetazione.

Siamo in via del Baiardo, a Tor di Quinto e a soli 1700 metri da Ponte Milvio. Là brilla la movida, qui è la terra dei fuochi de noantri, la più grande discarica abusiva di Roma.

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Sei ettari di area golenale sulla sponda del Tevere. Sei ettari ridotti così dal 2012  quando, dopo aver sgomberato un campo nomadi che lì aveva sede, l’area venne abbandonata dalle istituzioni diventando terra di nessuno, dove furgoni e camion sono andati a scaricare di tutto.

Rifiuti a volontà, dicevamo. Qualcosa è ancora visibile in superficie ma molto di più è  nascosto, fagocitato dalla vegetazione sotto la quale si nasconde questa incredibile discarica. Chi vi si avventura oggi pensa di salire e scendere per collinette, in realtà basta scavare appena appena, basta estirpare qualche rovo per far emergere la drammatica realtà del materiale inquinante che marcisce da tempo condannando inesorabilmente a morte certa il terreno e l’ambiente.

Per dieci anni la nostra testata ha seguito la vicenda di questa discarica. In dieci anni abbiamo coinvolto testate nazionali e locali, radio e televisioni, finanche il TGR Lazio di Rai3. Per dieci anni, grazie anche a questo lavoro, la vicenda di via del Baiardo è stata portata all’attenzione di tutte le istituzioni e a tutti i livelli, approdando anche alla Camera grazie a un’interrogazione parlamentare.

Una vicenda che burocraticamente si è poi protratta fra rimpalli di competenze su chi, fra Comune e Regione, spettasse la bonifica della discarica mentre in Procura venivano aperti fascicoli contro ignoti per inquinamento ambientale. Intanto, quella che poteva essere una riserva naturale, una grande area verde, moriva giorno dopo giorno, dimenticata da Dio e dagli uomini.

Dopo dieci anni uno spiraglio

La Regione Lazio ha stanziato 300mila euro per la bonifica. Non sono tanti, ma meglio di niente. E la notizia di oggi è che presto verrà indetta la gara che consentirà la pulizia della discarica e il ripristino delle condizioni di sicurezza idraulica.

E nel frattempo, a livello locale, già si pensa quale potrebbe essere la sua destinazione d’uso, considerato che l’area è stata individuata dall’Autorità di Bacino ‘varco ambientale’ e quindi con vincolo di costruzione.

A renderlo noto sono Daniele Torquati e Marcello Ribera, presidente e assessore all’ambiente del Municipio XV, facendo sapere che è stata già chiesta “l’istituzione di un Tavolo Tecnico tra la Direzione e gli Assessorati competenti per valutare la realizzazione di un parco pubblico con area attrezzata per biciclette, considerata anche la vicinanza con la pista ciclabile. Un progetto per cui si renderebbe necessaria la sola movimentazione terra, che potrebbe essere pienamente compatibile con la vincolistica dell’area di Via del Baiardo e per cui abbiamo chiesto si possa prevedere un’indagine per la realizzazione e la gestione dell’area”.

“Riqualificare l’area di Via del Baiardo – concludono Torquati e Ribera, e come non associarsi a queste parole che in verità scriviamo da dieci anni – significa restituire dignità a una bellissima area golenale diventata un’immensa discarica e un pericolo per la salute pubblica, oltre che un vero e proprio scempio a cui i cittadini del nostro territorio non meritano davvero più di assistere.”

Claudio Cafasso

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1 commento

  1. Chiedo al Predidente Torquati e a Marcello Ribeira di esaminare la possibilità di inserire in un qualsiasi progetto la realizzazione di un “imbarcadero” utile per chi pratica la canoa e il kayak. Si tratterebbe di una semplice pedana realizzata con tavole di legno indispensabile per mettere in acqua un kayak; si tratterebbe di una spesa irrisoria. Non solo l’area di via del Baiardo è vicina alla pista ciclabile ma lo è anche al Tevere. Quel tratto di fiume è molto frequentato da canoisti dei circoli privati. Questa realizzazione potrebbe essere di grande utilità specie a chi non può permettersi l’iscrizione ad un circolo esclusivo.

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