Home AMBIENTE Saxa Rubra, tornate cocciniglia e potature mordi e fuggi. Poveri pini…

Saxa Rubra, tornate cocciniglia e potature mordi e fuggi. Poveri pini…

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“Il buon governo si valuta soprattutto dalla cura del bene comune, dalla trasparenza, dalla disponibilità al confronto e al dialogo con i cittadini governati. Confido quindi che vogliate interrompere l’inaccettabile silenzio e le ingiustificate mancanze di risposte alle email che vi invia un cittadino che ancora crede di avere il pieno diritto di essere ascoltato”.

Con queste parole torna alla carica Paolo Salonia, architetto, dirigente CNR e residente a Saxa Rubra perché la toumeyella parvicornis è tornata all’attacco degli oltre 500 pini di zona e quasi contestualmente sono riprese le potature “indiscriminate”.

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E torna alla carica – dopo i due precedenti interventi di maggio e giugno 2023 (clicca qui) – con una lettera aperta inviata ai responsabili dell’assessorato e del dipartimento capitolino all’Ambiente, ad alcune associazioni ambientaliste nonché ad alcune testate giornalistiche affinché, dice Salonia, sia data “la più ampia pubblicità a come vengono curati i pini di Roma da questa Amministrazione”.

La lettera

“Dopo un mese di inutile attesa di una qualsiasi risposta da almeno uno di voi, ho pensato necessario scrivervi nuovamente. Anche e soprattutto alla luce delle novità negative sopraggiunte.

In questi ultimi giorni, le attività di potatura che erano state improvvisamente interrotte il 30 maggio a seguito delle mie continue riprese fotografiche che tanto avevano preoccupato gli operatori, sono riprese evidentemente per terminare il lavoro. Ma adottando una tecnica nuova, che definirei del “mordi e fuggi”. Infatti, le squadre intervengono per uno, due alberi per mattino e poi scompaiono, tranne poi tornare l’indomani o dopo qualche giorno.

Come se, in questo modo, il danno fosse minore, soprattutto considerando che, nel frattempo, siamo arrivati alla fine di giugno con le temperature molto elevate e, soprattutto, considerando quanto sta accadendo come denuncio nel proseguio di questa email.

Da circa dieci giorni, improvvisamente e vistosamente, sono nuovamente apparsi tutti i segni del ritorno, altrettanto improvviso e temo massiccio, della Toumeyella Parvicornis: grosse gocce fortemente appiccicose sul terreno, qualsiasi superficie orizzontale (foglie, piante, tegole, autovetture, ecc.) “bagnate” completamente dalla nota sostanza brillante e tremendamente “collosa”, le chiome dei pini che luccicano,……

Sono consapevole di quanto sarebbe improprio sostenere che esista un preciso nesso, rigorosamente in termini di causa/effetto, tra le devastanti potature effettuate in maggio e la conseguente sofferenza e indebolimento dei pini e questo nuovo assalto del parassita.

Ma sono altrettanto (forse anche di più) consapevole di quanto quelle potature abbiano innalzato il livello di rischio per ogni pianta. Una chioma depauperata (e quanto queste sono state impoverite!), sviluppando poca energia, meno fortemente può contrastarne l’assalto e più rapidamente può essere distrutta dal parassita.

Inoltre, come voi sicuramente sapete molto meglio di me, il pino al quale è stata asportata grande quantità della chioma reagisce immediatamente riproducendone il più possibile in alto e nel minor tempo. E questa attività riproduttiva assorbe una quantità inimmaginabile di energia, così accentuando rapidamente l’indebolimento dell’albero. Proprio mentre la nuova chioma, formata da vegetazione fresca e tenera, diventa totalmente appetibile per un insetto succhiatore come la Toumeyella.

Viene ad innescarsi un processo pericolosamente negativo che accentuerà in progressione geometrica l’indebolimento del pino e la distruzione del suo apparato vegetativo, della sua chioma ad opera della Toumeyella.

La letteratura scientifica in materia, ma anche gli stessi Regolamenti e norme, parlano esplicitamente di questi pericoli, in modo specifico nel caso di questo parassita particolarmente aggressivo. Immagino voi siate perfettamente consapevoli del fatto che quanto avete disposto, è poi avvenuto e sta nuovamente avvenendo, sia in totale contrasto con quanto previsto dal Regolamento del Verde e del Paesaggio del Comune di Roma.

Inoltre, come chiaramente a vostra conoscenza, così è stato affermato anche nel verbale della prima riunione della Commissione per la tutela dei Pini di Roma istituita dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma, svoltasi il 5 maggio 2022, nel quale si legge: “….stante l’indebolimento generalizzato delle piante sottoposte agli attacchi della Toumeyella Parvicornis, limitare gli interventi di potatura ai soli rami secchi e intervenire sulle chiome solo nel caso di rami danneggiati o comunque per motivi di incolumità pubblica…”.

Si afferma, dunque, che le potature, quando proprio necessarie, dovranno essere eseguite al minimo, limitate solamente al secco, vietando ogni forma di spalcamento, così rafforzando ulteriormente quanto previsto nel più volte citato Regolamento. Ribadisco che nel caso di cui si tratta non esisteva alcuna urgenza indifferibile di potatura. A maggiore ragione in questi mesi.

Così non è avvenuto nel mese di maggio nè in questi giorni, moltiplicando il danno quasi non fosse stato sufficiente quanto prodotto precedentemente. Oggi sarà da temere la velocità con la quale si manifesteranno gli effetti nefasti della assurda bad practice seguita.

Ho saputo che probabilmente a settembre/ottobre il Comune disporrà un trattamento endoterapico per i pini di Saxa Rubra. Immagino sarà circoscritto ai soli di pertinenza comunale, escludendo l’alto numero di quelli che non ricadono nelle competenze dello stesso Comune.

A questo proposito vi sottopongo alcune considerazioni.

Innanzitutto ritengo che aspettare settembre non sia assolutamente prudente. Altro discorso sarebbe stato se fossero state lasciate intatte le chiome che in questi anni si erano grandemente ricostituite e fortificate dopo il trattamento endoterapico effettuato nel 2021 grazie all’iniziativa civica e alle risorse economiche di noi cittadini.

Ritengo, inoltre, che un intervento limitato solamente ad un numero molto parziale di pini situati nel mezzo di una ben più ampia area con moltissimi altri pini che non verrebbero curati, sarebbe molto poco efficace in termini di protezione dell’intero ecosistema locale.

Per essere confortato da pareri esperti su queste due prime considerazioni, ho rivolto il quesito in modo chiaro e diretto a tecnici agrari. E ho ricevuto conferma di quanto considerato.

Così come ho sollecitato il parere su tutta la vicenda da parte di una mia amica biologa, Professore Ordinario alla Sapienza di Roma, tra l’altro autrice di un libro sui pini romani.

Ritengo, infine e in modo ancora più determinato, che sarebbe intollerabile che i trattamenti endoterapici (se confermati) vengano affidati alle stesse Ditte responsabili dello scempio portato a termine a Saxa Rubra, essendo manifesta la loro totale mancanza di conoscenza e sensibilità in materia di pini. Situazione resa ancora più grave dall’assenza di controlli del loro operato da parte della Pubblica Amministrazione, nonostante questa affidi tali operazioni grazie ai budget resi possibili con le tasse dei cittadini.

A fronte di quanto fin qui scritto, vi invito a promuovere un percorso partecipato con la cittadinanza in merito alla pianificazione dei prossimi necessari interventi di trattamento endoterapico sui pini di Saxa Rubra, anticipandone rapidamente le tempistiche.

Sarebbe, infatti, auspicabile che, nell’eventuale mancanza di un impegno totale da parte del Comune per tutta l’area (circa 531 pini), in alternativa venga presa in considerazione e attuata una iniziativa pubblico-privata (Comune, cittadini, altri soggetti privati proprietari di spazi come il Consorzio Saxa Rubra, il Circolo Sportivo Nettuno, ecc.).

Anche per discutere – aspetto fondamentale – la scelta della Ditta esecutrice dell’intervento.

Evidentemente, da parte dei cittadini, che si tassarono pesantemente per realizzare l’intervento del 2021, in virtù dei manifesti risultati positivi ottenuti, esiste un legittimo rapporto di fiducia nei confronti della Ditta che eseguì le operazioni allora. Tra l’altro la stessa Ditta ha largamente operato per conto del Comune in diverse aree della città, intervennedo su ben oltre 10.000 pini.

Ritengo sia innegabile il legittimo diritto di questi cittadini ad avere voce in capitolo sulla sorte dei pini che salvarono a proprie spese.

Per quanto sopra, laddove fosse stato deciso di continuarle, vi invito a sospendere immediatamente le operazioni di potatura e di dare completa spiegazione ai cittadini su quanto accaduto. Vi invito a considerare il danno che gli stessi cittadini hanno subito in termini di ambiente, di paesaggio, di privazione di zone ombrose e del relativo raffrescamento. Molte abitazioni, private dell’ombra prima assicurata dalle chiome dei pini, oggi risultano decisamente penalizzate da un maggiore impatto dei raggi solari con evidente innalzamento della temperatura negli ambieni interni delle abitazioni stesse. Mi chiedo quale diritto avevate di modificare così pesantemente l’ambiente e la qualità della vita dei cittadini. E tralascio la prospettiva prossima ventura nel caso della perdita di numerose piante per via della Toumeyella.

Resto, quindi, in attesa di una vostra risposta, relativamente alla spiegazione di quanto avvenuto, soprattutto agli interventi di trattamento endoterapico, alla scelta delle Ditte affidatarie, alle tempistiche e alle proposte avanzate in merito.

Invio questa email per conoscenza a diverse associazioni e ad alcuni organi di stampa, poiché sono convinto debba essere data la più ampia pubblicità a come vengono curati i pini di Roma da questa Amministrazione (in perfetta continuità con le precedenti) e alle difficili battaglie, inascoltate, ma ugualmente portate avanti dai cittadini in difesa di questa inestimabile risorsa ambientale e culturale”.
Paolo Salonia

Pini di Saxa Rubra, fra interviste e lettere aperte monta la protesta

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1 commento

  1. Ma possiamo fare come comunità un passo più significativo sul piano della partecipazione e della ricerca delle migliori soluzioni?
    Questo sembra un caso di scuola: un cittadino Paolo Salonia provvisto di conoscenze scientifiche e comunicative da mesi s’impegna per eliminare o ridurre un danno grave “presunto” per la comunità. E lo fa con le armi del cittadino.
    Sicuramente sulla posizione e sul merito la quesyion è arrivata a conoscenza all’assessorato e al servizio giardini . Perché non c’è una risposta? , non dico pro veritate , ma rispettosa dei ruoli e di quanto è dovuto alla informazione dei cittadini.
    Prendere tutte le cautele che volete, ma prendete una posizione e rispondete o palesate la vostra posizione di responsabili.
    Questa è una prassi da favorire, sappiamo tutti che è questo atteggiamento che concorre alla crescita e fiducia di una comunità. Non ci si può solo difendere con il rinvio e il silenzio .
    Coraggio su un po’ di coraggio.

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