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Storia d’amore e di mistero sulla Cassia

cristina
Galvanica Bruni

Era solo questione di tempo, prima o poi le pareti del muro di recinzione dell’Ospedale S.Pietro, sistemato qualche anno fa e ridipinto in un bel rosso mattone, sarebbero cadute come le mura di Gerico sotto i colpi di una bomboletta spray. E cosi è stato.

Prima una frase d’amore neppure troppo originale “Cristina sei bella come il tramonto sulla riva del mare”  e poi a distanza di mesi altre due, misteriose e un po’ allarmanti. “Libertà per Cristina” e “Cristina libera!”.

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Logico chiedersi se la misteriosa Cristina, bella come il tramonto, non sia stata rapita, sequestrata o magari portata via dagli UFO; in questo caso l’autore delle scritte murali meglio avrebbe fatto a rivolgersi a polizia e carabinieri anziché imbrattare le pareti intonse dell’ospedale San Pietro.

Ma potrebbe esserci anche dell’altro; la bella Cristina potrebbe vivere un amore contrastato dai genitori che le impediscono di vedere e incontrare il suo amato. Da qui l’appello alla “libertà”. Certo come ipotesi non vale granché dal momento che oggi i giovani, anche se minorenni o giovanissimi, godono di grande libertà e di nessun controllo.

La soluzione al mistero potrebbe arrivare magari da una ulteriore frase che annuncia che Cristina è tornata libera e il sogno d’amore finalmente coronato.

Quale che sia la conclusione di questa misteriosa vicenda sorprende il fatto che nell’era digitale sia ancora necessario ricorrere alla vernice di una spray: non diciamo che l’ignoto spasimante avrebbe dovuto prendere carta e penna che da un pezzo sono cadute nel dimenticatoio, ma avrebbe sempre potuto utilizzare Whatsapp, Facebook, Istagram o Tik-Tok o più semplicemente il fioraio sotto casa per manifestare il proprio amore.
Perché così facendo c’è anche il rischio di creare confusione; chissà quante sono sulla Cassia le Cristine belle come il tramonto.

Quanto al fatto di imbrattare un muro ben verniciato a chi volete che interessi…a Roma non c’è parete, edificio, ponte che non sia stato sfregiato da indecifrabili geroglifici, da demenziali ostentazioni di fede alla squadra del cuore o da frasi d’amore.

In passato la lotta politica si faceva anche a colpi di vernice sui muri delle scuole e delle università senza fare economia di insulti e minacce; dal risentimento politico degli anni della contestazione giovanile si è passati oggi al tenerume di genere ovviamente maschile.
Cambiano i tempi e cambiano le mode ma i muri sono sempre gli stessi.

Francesco Gargaglia

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1 commento

  1. Ed è un gran peccato. Che senso ha imbrattare quel muro appena riverniciato. C’è lo siamo chiesto in tanti. Purtroppo il rispetto e la conservazione del bene comune non è molto di moda.

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