Home CRONACA La Giustiniana, nuova offesa alla memoria in via Moretti

La Giustiniana, nuova offesa alla memoria in via Moretti

25-aprile-giustiniana
foto agenzia nova.news
Galvanica Bruni

Via Riccardo Moretti, a La Giustiniana, nuovamente protagonista di una provocazione politica.

“25/04/1945 Quando i vili si proclamarono eroi”. Questa la scritta comparsa su un muro nella notte fra il 24 e il 25 aprile, lo stesso muro su cui lo scorso 27 gennaio, Giornata della memoria dell’Olocausto, mani ignote disegnarono una svastica e scrissero “27 gennaio, quando ho perso la memoria”.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Una scritta shock, che lasciò allibiti i passanti, comparsa a poco meno di 700 metri da via Antonio Labranca dove in un’area verde c’è il Sacrario dedicato ai Martiri della Storta, 14 persone (fra cui il noto sindacalista Bruno Buozzi) uccise dai nazisti nel giugno del 1944: un eccidio che, dopo quello delle Fosse Ardeatine, fu la strage più grave compiuta durante l’occupazione nazifascista di Roma.

La scritta nel giro di poche ore venne cancellata dagli addetti dell’Ama. Ma oggi come allora la storia purtroppo si ripete a cura di infaticabili idioti. Aspettando che anche questa volta il muro venga rapidamente ripulito.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

6 COMMENTI

  1. Nelle manifestazioni per il 25 aprile a Milano sono stati innalzati cartelli offensivi nei confronti del governo e cartelli con su scritto “MELONI APPESA”……nella Tuscia il presidente di una qualche sezione ANPI si è rifiutato di stringere la mano a Sgarbi….manco avesse militato nella RSI o nelle Brigate Nere……ovviamente i giornali e le televisioni hanno ignorato questi fatti……
    A distanza di 78 anni il 25 aprile continua ad essere una ricorrenza che suscita odio e rancori nonostante non siano più in vita i protagonisti…..ma solo gente che ne ha sentito parlare.

  2. Purtroppo l’ennesima dimostrazione che decenni di disinformazione e una mancanza di una cultura civica, storica e politica di base hanno seminato ignoranza tra alcune componenti delle nuove generazioni e di nostalgici del fascismo. Dispiace che il 25 aprile, una festa di tutti e per tutti, sia ricordata per questi sparuti quanto deplorevoli episodi provocatori.
    Basterebbe far notare agli autori di queste scritte le parole scelte dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’inizio del suo discorso per la festa della liberazione dell’Italia dal nazifascismo, citando Piero Calamandrei: “Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.
    Mattarella poi ricorda che “Dopo l’8 settembre il tema fu quello della riconquista della Patria e della conferma dei valori della sua gente, dopo le ingannevoli parole d’ordine del fascismo: il mito del capo; un patriottismo contrapposto al patriottismo degli altri in spregio ai valori universali che animavano, invece, il Risorgimento dei moti europei dell’ 800; il mito della violenza e della guerra; il mito dell’Italia dominatrice e delle avventure imperiali nel Corno d’Africa e nei Balcani. Combattere non per difendere la propria gente ma per aggredire. Non per la causa della libertà ma per togliere libertà ad altri. La Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per affermare il riscatto nazionale.”
    Ieri nel nostro territorio, nello splendido Borgo di Isola Farnese, il presidente del Municipio XV, Daniele Torquati, con l’Anpi, ha deposto una corona di fiori presso la lapide che ricorda i 6 partigiani isolani arrestati dai fascisti e uccisi dai nazisti nel ’43. Per il secondo anno consecutivo cittadini di diverse sensibilità politiche e culturali si sono ritrovati con alcuni familiari delle vittime a ricordare, leggendo le loro biografie, i componenti di una banda di partigiani quasi dimenticata. Partigiani che non erano eroi, nessun partigiano si è mai proclamato tale, erano cittadini che difendevano la propria terra, le proprie famiglie, la libertà loro e la nostra. E per questo hanno pagato il prezzo più caro, la loro vita.
    Duccio Pedercini
    Presidente sez. Anpi – Martiri de La Storta

  3. L’aver scelto come “festa nazionale” la fine di una guerra civile caratterizzata da indicibili orrori da entrambe le parti è stato un grave errore. In merito sarebbe interessante conoscere il parere di chi fa il presidente di una sezione ANPI senza probabilmente essere stato partigiano e aver vissuto quelle drammatiche vicende, sui libri di Gianpaolo Pansa che non può essere considerato un simpatizzante del fascismo.

  4. Vero , infaticabili idioti
    come quelli che – pur non scrivendolo sul muro ma su giornali e comunicati – si affannano ed ostinano a ripetere che le Foibe sono solo “fandonie fasciste”
    gli idioti non hanno colore politico , sono solo idioti
    e così idiotando , difficile arrivare ad una sana “pacificazione”

  5. Non mi preoccuperei più di tanto di quelle che sono probabilmente balbettamenti di giovani, scriteriati e ineducati (non maleducati, bensì ineducati) che non conoscono la Storia (per quel che ricordo io il programma non arrivava al 1922 ma si fermava prima): il 25 Aprile in un intervista ad uno studente di 5° liceo, lo stesso affermava che il 25 Aprile è “la festa della Repubblica”!

  6. Anni fa fu impedito ad un noto chioschetto vicino allo stadio Olimpico di vendere bandiere e magliette con frasi e insegne del ventennio: fu sicuramente una grande vittoria della politica e degli antifascisti…l’onorevole Fiano del PD propose addirittura una legge per impedire simili vendite su internet…li non ci fu vittoria….
    Nessuno pero si è mai chiesto come mai molti giovani sono interessati ad acquistare questi oggetti…..ignoranza della storia o nausea per una storia che cerca di cancellare il passato facendo un ridicolo distinguo tra buoni e cattivi?
    Negli USA “la madre di tutte le democrazie” (!) a nessuno verrebbe in mente di vietare l’uso delle bandiere confederale, le bandiere degli “sconfitti” di una violentissima guerra civile che fece 600.000 morti……

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome