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Via Foce dell’Aniene, benvenuti all’inferno

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Galvanica Bruni

Via Foce dell’Aniene si trova lungo via del Foro Italico, in direzione nord, millecinquecento metri prima della rampa su viale Tor di Quinto. E una stradina sterrata inizialmente in discesa che porta fino al ponte della ferrovia, nei pressi del quale un tempo sorgeva un campo nomadi.

Tra la vegetazione e le canne sulla sinistra sorgono alcuni autodemolitori  mentre sulla destra ci sono numerose casupole protette da reti e cancelli dietro cui abbaiano numerosi cani.

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La strada, piena di buche e pozzanghere, termina proprio al ponte della ferrovia dove tempo fa andarono a fuoco le carcasse di centinaia di vecchie automobili.

La grande e lunga striscia di rifiuti che scende verso il Tevere è sempre là come se questo disgraziato fiume avesse bisogno di essere alimentato in continuazione di sporcizia e luridume.

Poco dopo l’accesso alla fangosa stradina si apre sulla destra una gigantesca discarica in parte, ma solo in parte, camuffata dalla vegetazione di rovi ed ortiche.

Per qualche centinaio di metri il terreno è cosparso da montagne di rifiuti e detriti molti dei quali dati alle fiamme; questa non è una discarica ma un cimitero, un cimitero di civiltà, di buone intenzioni, di progetti mai portati a termine, di chiacchiere infinite, di soldi del contribuente spesi male.

Questa immonda e indegna discarica è come un arto che va in cancrena. E mentre la Roma dei grandi progetti guarda ai soldi del PNRR il suo fiume livido di sporcizia, rifiuti e liquami va in malora.

Come dicono gli esperti? Nei pressi dei fiumi c’è maggiore biodiversità; ebbene qui, in via Foce dell’Aniene, l’unica diversità è nei rifiuti.

Francesco Gargaglia

© RIPRODUZIONE RISERVATA

1 commento

  1. Sono basito dalla documentazione fotografica postata, la responsabilità primaria, a mio avviso, ricade sulle istituzioni preposte al controllo del territorio.
    Posizionare telecamere per monitorare la zona non richiede un grande investimento e si ripagherebbero da sole con le multe (salatissime) a carico dei trasgressori.
    Volere è potere, ma la ns/ amministrazione, evidentemente NON VUOLE !.
    classe 1941

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