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Labaro e i 15 minuti di Roma Capitale 

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L’amministrazione di Roma Capitale guidata dal sindaco Roberto Gualtieri ha messo tra le sue priorità il programma della città dei 15 minuti.

L’obiettivo è creare una città policentrica, accessibile e sostenibile, nella quale i cittadini possano trovare ad una distanza massima di 15 minuti, a piedi e in bicicletta, la disponibilità di una vasta rete di servizi di prossimità: aree verdi, fermate del trasporto pubblico su rotaia, asili nido, centri culturali, luoghi dello sport e altri presidi fondamentali.

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La città dei 15 minuti è anche la città del decentramento, della partecipazione popolare, dell’inclusione e dell’accessibilità, nella quale si garantisce la presenza di servizi e strutture di qualità all’interno di ogni quadrante territoriale, ottimizzandone i caratteri identitari e contribuendo a ridurre le distanze tra centro e periferia.

Sono in fase di definizione i Master Plan per identificare 16 progetti, uno per municipio e uno trasversale sul percorso del Tevere, per concretizzare questo obiettivo.

Per quel che riguarda il Municipio Roma XV è stato scelto il quartiere di Labaro. Nel Master Plan presentato si recuperano le programmazioni degli anni scorsi e le criticità che la storia urbanistica del quartiere non ha ancora superato, nonostante promesse e progetti mai realizzati negli ultimi trent’anni.

La prima considerazione è che la definizione del Master Plan è stata fatta con uno scarso coinvolgimento dei 22 mila abitanti del quartiere e l’informazione su quanto si sta decidendo non è stata diffusa adeguatamente e tale lacuna andrebbe colmata organizzando un processo di ascolto e di lavoro laboratoriale delle entità organizzate nel territorio (associazioni, comitati, scuole, sindacati, ecc.).

Il lavoro previo di analisi della situazione mi pare adeguato e condivisibile e i problemi identificati sono tra quelli che i cittadini appuntano come priorità. Le risposte ipotizzate e le risorse disponibili sono invece carenti e da perfezionare. Vi è uno scarto enorme tra finalità auspicate e definizione progettuale; tra possibili decisioni sull’utilizzo del budget disponibile e il risolvere i problemi strutturali che causano i problemi appuntati.

Il programma di recupero urbano Labaro/Prima Porta approvato nel 2005 (ex art. 11 L. 493/93) già aveva assunto le finalità riproposte oggi: creare comunità locali che svolgano un ruolo di soggetto attivo per una amministrazione condivisa del territorio in accordo al principio costituzionale di sussidiarietà; riqualificare i quartieri salvaguardando la sostenibilità ambientale e favorendo l’accesso ai servizi in tempi adeguati.

L’amministrazione del Municipio Roma XV ha proposto undici punti, definiti “obiettivi specifici” ma che in realtà sono titoli che identificano necessità che hanno bisogno di una più puntuale definizione progettuale, una gerarchia di priorità e di fare i conti con le scarse risorse finanziarie disponibili.

Esprimo qui una mia valutazione personale con l’intento di favorire un confronto e dialogo con le entità coinvolte ed interessate a questo processo di definizione.

In generale credo occorra identificare le cause che creano i problemi indicati e trovare le soluzioni possibili e sostenibili per risolverli. Alcuni di questi interventi sono strutturali e hanno bisogno di investimenti e tempi di realizzazione nel medio periodo. Altri sono di manutenzione ordinaria ma sono indispensabili per garantire sostenibilità e decoro urbano nei quartieri.

La valutazione fatta nel Master Plan presentato per quanto riguarda il sistema insediativo di Labaro è abbastanza positiva: una più che sufficiente presenza di scuole, parrocchie, impianti sportivi, parchi e giardini pubblici. Non si omettono però anche le criticità: a tali presenze “non corrisponde spesso un’adeguata qualità delle strutture e delle prestazioni offerte e molti spazi mostrano evidenti carenze nella manutenzione e risultano degradati e poso fruibili. Analogamente gli spazi urbani estesi hanno imposto l’automobile come principale mezzo di trasporto con un grande problema di mobilità nelle ore di punta e di insufficienza di parcheggi sicuri nel quartiere e nelle stazioni ferroviarie di scambio.

Per quanto riguarda l’accessibilità sono due le criticità principali evidenziate:

  1. Il funzionamento e organizzazione della linea ferroviaria Flaminio – Montebello che dovrebbe essere trasformata in linea metropolitana urbana e attrezzando le stazioni locali come spazi con adeguati parcheggi di scambio protetti e con servizi che ne favoriscano la frequentazione.
  2. Il funzionamento del bus 039 che non assicura da tempo il rispetto del numero delle corse previste e i tempi di percorrenza che si sono allungati da quando si è portato il capolinea a Settebagni. Sarebbe utile che tale servizio ridiventasse una navetta che collega il quartiere con la ferrovia, prevedendo le coincidenze con gli orari dei treni e riportando il capolinea alla piazza della stazione di Saxa Rubra.

Per quanto riguarda gli undici punti elencati dal Municipio come “obiettivi specifici” in tanti hanno indicato come priorità la riqualificazione intorno alla fontana e in via Brembio creando in questi spazi, collegati con piazza Arcisate e con il mercato di largo Nimis una piazza giardino di grandi dimensioni e il centro civico del quartiere riqualificando gli spazi della Biblioteca comunale e gli spazi verdi dei parchi circostanti (Parco di Labaro, Giardino Colli d’oro, Parco Marta Russo e Vanessa Russo).

Altro intervento indicato è la creazione di un passaggio e una piazza giardino nello spazio tra largo Castelseprio (dove c’è il plesso scolastico Lucio Fontana) e via Gemona del Friuli.

Terza priorità è la valorizzazione e riqualificazione del mercato di largo Nimis affinché sia uno spazio non solo commerciale ma anche di incontro e aggregazione comunitaria nel quartiere.

Il tutto recuperando una logica coerente e sinergie dei diversi interventi già programmati: impianto sportivo nel parco di Labaro, riqualificazione della fontana di Labaro definita come possibile simbolo e pietra miliare (landmark) della riqualificazione del quartiere e miglioramento della qualità dei servizi e della vita dei cittadini.

contributo di Vincenzo Pira

Labaro uno dei 15 Progetti per la città in 15 minuti 

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2 COMMENTI

  1. Tutto bello e Funzionale, Ma c’e’ un Ma (Per Me) . I cittadini / abitanti non sono stati consultati o sbaglio? Sicuramente,vivendo in suddetto quartiere, avremmo potuto dare dei validi suggerimenti. Grazie. Antonio

    • Antonio hai ragione, hai toccato un nervo scoperto di questa giunta municipale.

      Ti faccio un esempio: la cittadella dello sport all’interno del Parco Colli d’Oro.
      Progetto finalizzato più che agli interessi dei giovani del quartiere alle società sportive di serie A e B di calcetto, pallavolo e basket.

      A fronte delle centinaia di firme raccolte dal Comitato Colli d’Oro per costruire al posto dell’ecomostro 2 piccoli campetti polifunzionali aperti di calcetto basket e pallavolo, questi sì per i giovani del quartiere, la giunta municipale ha opposto una striminzita assemblea pomposamente chiamata Assemblea Cittadina composta da una trentina di persone precettate dalla stessa giunta municipale tra i frequentatori delle palestre contigue…
      …ma questo sarebbe il minimo..

      Tale assemblea infatti è stata indetta il 5 novembre 2022 per presentare un progetto presentato ben 8 mesi prima (aprile 2022) senza che nessuno nel quartiere ne avesse saputo fino ad allora qualcosa… solo i comitati di zona erano stati informati il 10 ottobre 2022!
      Da mesi il Comitato Colli d’Oro sta cercando di dare validi suggerimenti alternativi, ma pare che il progetto di costruire un parcheggio ed un palazzetto all’interno del parco sia “inarrestabile”, alla faccia dei cittadini che abitano il quartiere ed alla faccia della condivisione della programmazione urbanistica sul nostro territorio.

      https://www.facebook.com/comitatocollidoro

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