
Forse ci stiamo avvicinando alla soluzione del problema. Impossibile risolvere la sovrabbondanza di rifiuti romani, impossibile venire a capo dell’esuberanza della popolazione di cinghiali, così l’amministrazione capitolina attraverso il suo assessore all’ambiente e a tanto altro, ha individuato nelle ghiande il responsabile della grande attrattiva che Roma esercita sugli ungulati.
Insomma non sarebbero i rifiuti a richiamare i cinghiali in città. No, sono le ghiande delle piazze e delle strade romane – preferite a quelle dei boschi e delle campagne – ad esercitare un irresistibile fascino su frotte di cinghiali.
Una autentica ghiottoneria che li induce a scorrazzare per viuzze e piazze della capitale. A caccia di cibo, sì. Ma non dei plebei rifiuti, bensì delle predilette ghiande. Che cercano nei pressi dei cassonetti, sui marciapiedi, sull’asfalto cittadino. Proprio là dove a Roma – è risaputo no? – crescono rigogliosi questi frutti secchi.
Rossana Livolsi
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Forse l’Assessora, assessora all’ambiente e ciclo dei rifiuti urbani, voleva scherzare e magari fare una battuta di spirito…perchè non è possibile che una persona laureata e con un lungo curriculum come il suo non sappia che le “ghiande” vengono prodotte da tutte le querce ma solo verso la fine dell’anno ad autunno avanzato (ottobre-novembre). E durante gli altri mesi, i cinghiali di piazza Mazzini cosa mangiano?
Comunque stando così le cose conviene lasciare i rifiuti a terra e tagliare tutte le piante di “quercus-ilex” di Roma così i cinghiali spariranno….
Prima le pecore per tagliare l’erba, poi le rondini e le rane per eliminare le zanzare, ora le ghiande…..NON NOBIS DOMINE!
E’ uno scherzo spero! Ho visto con i miei occhi per anni i cinghiali buttare in terra cassonetti per mangiare ogni tipo di rifiuto e si che dove abito, querce ce ne sono a perdita d’occhio, parlo dell’Insugherata
E’ veramente raccapricciante questa modalità di scrollarsi di dosso i problemi