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I cormorani a Ponte Milvio sono ormai di casa

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E’ proprio di questi giorni la notizia che i Cormorani, stanziali anche in Puglia, hanno raggiunto numeri  consistenti e stanno facendo man bassa dei pesci negli allevamenti ittici.

Una notizia che in effetti non meraviglia i romani (specie quelli residenti nella parte Nord della città) da tantissimi anni abituati alla loro presenza; già nel 1975 in “Clandestini in città” Fulco Pratesi li annoverava tra gli ospiti fissi della capitale.

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Basta andare a Ponte Milvio per vederli;  di dimensioni notevoli, lunghi circa un metro con una apertura alare di 130-160 cm, hanno le piume di un colore che va dal nero al marrone scuro mentre quelle del collo sono verdastri. Caratteristico il loro becco lungo e dalla forma ad uncino.

Il Cormorano vive sulle sponde dei fiumi, laghi o anche sulle scogliere dal momento che è un eccezionale “pescatore subacqueo”; si immerge per catturare i pesci che poi porta in superficie e ingoia dalla parte della testa.

Particolarmente vorace si ciba di prede anche di generose dimensioni correndo spesso il rischio di soffocare.

Nel Cormorano la ghiandola che serve agli acquatici per ingrassare il piumaggio è atrofizzata (questo facilita il nuoto in immersione) pertanto deve spesso far asciugare le penne al sole; caratteristica pertanto la sua posizione, fermo su di un sasso o un ramo,  con le ali dispiegate.

Da Ponte Milvio è possibile osservare i Cormorani durante la loro attività giornaliera; simili ad un sottomarino nuotano nella corrente mantenendo il collo ben eretto per poi immergersi repentinamente in cerca di pesci.

Come facciano a vedere i pesci nell’acqua torbida e verdastra del Tevere potrebbe essere un mistero ma nella realtà questo straordinario uccello possiede una speciale palpebra che come una maschera da sub gli permette di distinguere le prede; anche nel Tevere…

Il fatto che il fiume di Roma sia abitato da Cormorani e altre specie di acquatici è un buon segno solo in parte dal momento che gli animali, uccelli compresi, hanno un elevata capacità di adattamento; inoltre le acque sotto Ponte Milvio, grazie alla forte corrente e ai “salti” sono sicuramente più ossigenate.

Un po’ ci dispiace per i pescatori pugliesi  ma i Cormorani del Tevere, insieme a gabbiani,  germani, folaghe e galline d’acqua  oramai  fanno parte del panorama cittadino.

Francesco Gargaglia

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5 COMMENTI

  1. Maestosi, incredibilmente potenti in apnea (nell’articolo è tutto perfettamente descritto!), si possono ammirare spesso anche sul pontile del Centro remiero, mentre si asciugano le ali. (Una sola domanda: il taccuino con il bel disegno nella foto di apertura di questo pezzo, è di Pratesi o del Giornalista? Grazie)

  2. Complimenti all’autore dell’articolo e del magnifico acquerello, che sarebbe piaciuto fare anche a me con lo sfondo dello storico Ponte Milvio

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