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Il giro del mondo nell’Antropocene di Pievani-Varotto-Ferrarese

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Derattizzazioni e disinfestazioni a Roma

Sebbene ci troviamo ne 2872 non stiamo parlando di un libro di fantascienza ma di un incredibile viaggio in quello che potrebbe essere il nostro futuro e in quella che è l’era plasmata dall’attività umana: l’Antropocene.

A  pensare  questo viaggio sono stati Telmo Pievani, filosofo delle scienze biologiche e Mauro Varotto, docente di geografia e geografia culturale con il contributo di Francesco Ferrarese, tecnico di elaborazione dati geografici, che ha disegnato le carte: “Il giro del mondo nell’Antropocene-Una mappa dell’umanità del futuro” (Raffaello Cortina Editore, 200 pag., 20,00 euro).

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Gli autori hanno immaginato di ripetere il viaggio intrapreso nel 1872 dal protagonista del romanzo “Il giro del mondo in 80 giorni”,  ma hanno spostato l’impresa di mille anni, nel 2872; un viaggio a bordo di un piccolo jet alimentato ad idrogeno.

La rotta, la stessa scelta nel libro di Verne dall’aristocratico inglese Phileas Fogg, attraversa però un pianeta completamente trasformato dove gli abitanti hanno raggiunto l’incredibile cifra di 12 miliardi e i livelli degli oceani si sono alzati di 65 metri.

Uno scenario non fantastico ma scientificamente immaginato da Pievani, scienziato esperto di evoluzione e autore di numerosi libri, il quale ipotizza quella che potrebbe essere la situazione del pianeta da qui a mille anni:  scioglimento delle calotte polari e innalzamento del livello dei mari; coste, pianure  e città sommerse (perdita di 23 milioni di kmq pari al 15% delle terre emerse); riduzione del 95% della biodiversità; creazione di fortissime correnti degli oceani in grado di essere contrastate solo da grandi navi.

Uno scenario inevitabile più che apocalittico,  almeno  stando a quella che è la situazione attuale del nostro pianeta con un costante e inesorabile aumento delle temperature .

I libro di Pievani-Varotto-Ferrarese non è però un libro catastrofista, anzi, al contrario è stato scritto proprio per mostrare a chi legge che ci sono ancora concrete possibilità per evitare un disastro: “Il giro del mondo nell’antropocene” è, come scritto nell’introduzione, un invito all’azione e all’ottimismo.

Sebbene non tutti gli scienziati siano concordi sulle cause del “global warming” (a cominciare dal Prof. Prodi, fisico dell’atmosfera ed esperto mondiale di nubi e grandine) non c’è alcun dubbio che la situazione attuale del pianeta ci solleciti ad un cambiamento epocale nei nostri comportamenti.

Un comportamento, non più rinviabile, che non riguarda soltanto le politiche economiche ed ambientali (a tutt’oggi tutte le conferenze sul clima sono state un fallimento!) ma che interessa tutti quanti noi, anche nelle scelte quotidiane.

Questo libro è straordinariamente interessante  e coinvolgente; non soltanto offre una grande quantità di dati incontrovertibili ma è un viatico per le nostre ansie: abbiamo poco tempo ma ce la possiamo fare e per farlo dobbiamo avere la consapevolezza che occorre il contributo di tutti.

Un libro da leggere,  da far leggere ai nostri figli, agli amici e conoscenti ma soprattutto agli…scettici.

Francesco Gargaglia

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