Home CRONACA Palazzetto dello sport a Labaro, parla il Comitato Colli d’Oro

Palazzetto dello sport a Labaro, parla il Comitato Colli d’Oro

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In relazione al progetto di costruzione di un palazzetto dello sport all’interno del parco Colli d’Oro, nello stesso luogo dove da dieci anni esiste il cosiddetto “ecomostro”, lo scheletro cioè del precedente palazzetto di volley mai completato, riceviamo a pubblichiamo il seguente comunicato del Comitato Colli d’Oro a firma del presidente Viviana Santacroce.

“Il giorno 10 ottobre 2022 l’Assessore al Turismo, Grandi Eventi e Sport di Roma Capitale Alessandro Onorato ha presentato presso il Municipio XV una proposta di progetto per la riqualificazione, all’interno del Parco di Labaro, dell’area compromessa dallo scheletro di cemento di un palazzetto dello sport. Costruzione mai terminata e abbandonata dal 2015.

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Presenti, oltre al Comitato Colli d’Oro, alcuni cittadini del quartiere, il Comitato di Quartiere Labaro e giornalisti di alcune testate locali.

Questa la mappa del progetto di riqualificazione

Un progetto finanziato con 14 milioni e 620mila euro dal PNRR (ricordiamo che non sono fondi “regalati” ma denaro che i contribuenti italiani dovranno restituire), sovradimensionato per le reali esigenze del nostro quartiere, anche come previsione di spesa. Progetto che raccoglie al suo interno un palazzetto dello sport con una capienza superiore a 1000 posti, uno Skate Park e strutture polivalenti di Paddle, SmarTrack Athletics, Bouldering, Parkour, Basket, Pallavolo, Area Fitness.

E’ prevista, inoltre, la realizzazione di un parcheggio con non meno di 350 posti auto e pullman all’interno del parco, infatti, l’area giochi bambini, nel progetto presentatoci, verrà confinata in un piccolo angolo adiacente all’area del Servizio Giardini.

In un’epoca in cui la tutela dell’ambiente è un’emergenza mondiale non si può proporre la realizzazione di un tale progetto su una area non idonea per diversi motivi di seguito elencati, che sono gli stessi di 10 anni fa:

– rischio idrogeologico, essendo il territorio un declivio naturale di raccolta delle acque piovane, una maggiore impermeabilizzazione del suolo metterebbe a rischio alluvione la zona a valle;

– enormi problemi di mobilità e di traffico visto che sono previsti più di 1000 spettatori ed un parcheggio di 350 posti auto per un’utenza proveniente anche da fuori zona soprattutto in occasione delle attività agonistiche e dei vari campionati di categoria che nel palazzetto dello sport saranno ospitate;

– aumento dell’inquinamento atmosferico;

– inquinamento acustico dato che l’area in questione è una vallata in mezzo alle abitazioni dove ogni suono risulta amplificato.

Nel 2019 tutta l’area interessata fu divisa in 3 zone ben distinte A, B e C

L’area A (ex cantiere) una volta revocata la concessione alla Lazio Volley è, comunque, rimasta in carico al Dipartimento dello Sport che si è fatto carico della recinzione dell’area a rischio per evitare l’accesso pubblico. Successivamente si sarebbe avviato, con i cittadini, un percorso partecipato per la riqualificazione.

L’area B: l’area verde limitrofa all’asilo nido posizionata nella parte alta; con ingresso a largo Foppolo era interdetta per le pessime condizioni in cui si trovava, Il Dipartimento Tutela Ambientale ha avviato i complessi lavori di riqualificazione, messa in sicurezza delle alberature, una staccionata in legno nel percorso iniziale e nuove panchine. Lavori che si sono conclusi ad inizio del 2021.

L’area C: l’area verde che ricopre oltre il 70% del parco; anch’essa in completo degrado, è stata nel 2019 formalmente riconsegnata al Dipartimento Tutela Ambientale previo un importante intervento, finanziato dal Dipartimento dello Sport, di messa in sicurezza delle alberature e riqualificata con nuovi arredi urbani finanziati dal Municipio XV. Anche questa area è di nuovo frequentata dagli abitanti del quartiere e viene costantemente curata dal Servizio Giardini che ha una propria sede proprio nel parco.

Ricordiamo inoltre che nella seduta del 3 marzo 2021 (svolta in remoto per motivi Covid) della X Commissione Capitolina Permanente Sport (verbale nr. 17 del 3 marzo 2021) presieduta da Angelo Diario presenti diversi Consiglieri fra i quali l’attuale Assessore allo Sport Alessandro Onorato e in collegamento dal Parco di Labaro hanno partecipato il Comitato Colli d’Oro, il Comitato Terra di Mezzo e numerosi cittadini del quartiere, le indicazioni che furono date durante l’incontro rimangono così come allora oggetto della nostra proposta di seguito specificata.

Il Comitato Colli d’Oro chiede alle amministrazioni competenti una soluzione che salvaguardi il Parco, limitandosi ad un intervento di recupero nella sola “area A”, sito del mostro incompiuto, area ormai compromessa con la cementificazione e l’abbattimento di 48 alberi ad alto fusto avvenuto 10 anni fa, che comunque, e purtroppo, è una area di tutto rispetto di circa 80 x 60 metri per complessivi 4800 mq circa.

I punti qualificanti della nostra proposta, anche in osservanza della normativa per gli impianti sportivi all’aperto del CONI, sono:

– il progetto di riqualificazione dovrà essere eco-sostenibile evitando ulteriori cementificazioni;

– la realizzazione di un impianto sportivo polivalente all’aperto che consenta l’utilizzo da parte di un’utenza più variegata possibile e permetta ai nostri giovani di fare sport in mezzo al verde

– la realizzazione di una zona relax nel verde per lo studio, la lettura e la socializzazione di quartiere con arredi urbani in legno;

– il ripristino del passaggio pedonale preesistente che collegava i due quartieri di Labaro e Prima Porta e che, peraltro, è necessario come via di fuga in caso di inondazioni della zona a valle.

La nostra proposta di progetto, adeguata alle reali esigenze del nostro quartiere, costerebbe solo un piccolo investimento economico senza dover accedere ai fondi del PNRR. Tale spesa potrà essere a carico del Comune di Roma, aiutato anche da una raccolta pubblica di crowdfunding, dato che i fondi del PNRR non possono che essere utilizzati per le condizioni minime di edificazione che lo stesso impone per essere erogati: un palazzetto dello sport di almeno 1001 posti e relativo parcheggio per almeno 350 posti auto.

Nell’incontro in Municipio del 10 ottobre u.s., quando i cittadini chiedevano chiarimenti sull’esistenza di un piano B per l’abbattimento dell’ecomostro, nell’evenienza che non si potesse accedere ai fondi del PNRR, non sono state date risposte chiare.

Il Comitato Colli d’Oro pone la seguente domanda: in caso di non accesso ai fondi del PNRR per qualsivoglia motivo, il Comune di Roma prevede comunque l’abbattimento del mostro di cemento?

L’area di verde pubblico del Parco del Labaro (Colli d’Oro) è un’oasi di pace ed è il polmone verde di Labaro/Prima Porta, in quello che resta uno dei quartieri più vivibili di Roma. La preservazione di tale area è un dovere che tutte le amministrazioni dovrebbero sentire come imperativo quando si gestiscono i beni pubblici.

C’è una incompatibilità di fondo tra costruire impianti sportivi in aree verdi e farlo senza togliere un metro quadrato di verde, come assai arditamente viene propagandato nel progetto. Incompatibilità che diventa dirompente quando gli spazi, che si vorrebbero assegnare per tali costruzioni, sono all’interno di un parco pubblico, in ciò che resta ancora verde pubblico.

Il Comitato Colli d’Oro, nel confermare la propria contrarietà per le motivazioni sopra esposte alla realizzazione di un palazzetto sportivo e dei relativi parcheggi all’interno del parco del Labaro, nel suo impegno di tutela ambientale che lo ha sempre contraddistinto, qualunque sia la scelta che il Comune di Roma intenderà adottare, chiede fin da subito di partecipare al percorso progettuale.

Questo al fine di poter verificare il pieno rispetto di quanto comunicato nell’incontro del 10 ottobre, in merito all’impatto ambientale, alle criticità idrogeologiche legate anche alla impermeabilizzazione del suolo, all’inquinamento acustico e, non da ultimo, ai problemi di viabilità, tutte criticità denunciate per le quali sarà intransigente nel tutelare i diritti collettivi degli abitanti del quartiere”.

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