Home AMBIENTE Inviolatella Borghese: cicli e ricicli, rispunta l’accesso da via Fabbroni

Inviolatella Borghese: cicli e ricicli, rispunta l’accesso da via Fabbroni

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Galvanica Bruni

Ubicato in via Cassia Nuova, subito dopo Corso Francia, Il Parco dell’Inviolatella Borghese, residuo di una delle tante tenute agricole alle porte di Roma, è entrato a far parte del patrimonio del Comune di Roma nel lontano 1999 grazie ad una cessione gratuita della Società Acqua Marcia; nel 2004 al parco si aggiunsero ulteriori 13 ettari provenienti dal sequestro alla banda della Magliana e trasferiti dal Demanio al Comune perché fossero destinati alla fruizione da parte dei cittadini.

Si arriva così al 27 marzo del 2010 quando viene inaugurato, dopo anni di lavori,  il “parco didattico integrato di uso libero e gratuito” di Via di Villa Lauchli dato in gestione e manutenzione all’Istituto Marymount. Passano altri 4 anni e il 25 settembre del 2014 si inaugura finalmente il Parco Attrezzato ricavato nell’area a destra della via e costato al contribuente 100mila euro. Vi si accede da via Cassia Nuova attraverso via dell’Inviolatella Borghese.

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Si tratta di un’area stupenda che nonostante le difficoltà di accesso (non ci sono parcheggi e volendo andarci a piedi in quel tratto di via Cassia Nuova non ci sono marciapiedi) merita di essere visitata perchè appena entrati ci si dimentica di stare in città nonostante poco distante svettino i palazzi di Vigna Clara.

Delimitato dal Fosso dell’Acqua Traversa il terreno è, a differenza di molti altri parchi, piuttosto vario: pianeggiante ma anche con un versante collinare. Al centro, grazie alla presenza di una sorgiva, c’è una grande area umida che, in condizioni di normalità, è ricoperta da un tappeto di piante palustri e piantine di mentuccia romana che spandono un piacevole profumo.

Ogni tanto qualche panca e qualche tavolo dovrebbero consentire la sosta e la lettura. Non sono il massimo della comodità ma vanno bene comunque, lì ci si va per camminare, per godere della natura: del comfort si può fare a meno per un paio d’ore.

Tenuto conto delle difficoltà di accesso, più volte i residenti organizzati in vari comitati hanno chiesto l’apertura di un secondo ingresso da via Giovanni Fabbroni  e  la realizzazione di un ponticello sul fosso dell’Acqua Traversa.
In tal senso, a fine 2021 è stata organizzata anche una raccolta di firme on-line che però non ha avuto un gran successo.

Ancora oggi quindi, per fruire del parco, andandoci a piedi occorre percorrere circa duecento metri sul lato destro di via Cassia (partendo dall’incrocio con via Fabbroni) che è assolutamente privo di marciapiede, mentre andando in auto non c’è parcheggio e solo 4-5 posti sono reperibili nei pressi del cancello.

Scontato quindi che l’apertura di un secondo accesso da via Fabbroni consentirebbe di poter usufruire di questi 13 ettari di natura in modo completamente diverso e molto più sicuro.

Cicli e ricicli

Stante le forti istanze provenienti dal territorio, la questione venne affrontata dal Consiglio del Municipio XV nel maggio del 2019 quando all’unanimità fu votato un documento col quale si impegnava il Presidente del Municipio e l’Assessore all’Ambiente “a mettere in campo tutte le azioni necessarie […] alla  realizzazione di un nuovo accesso da via Fabbroni”.

Ma non successe nulla. E a distanza di tre anni e mezzo ci si riprova.

Martedì 11 ottobre, il Consiglio municipale si troverà infatti a dibattere una proposta fotocopia della precedente. Se approvato, il documento impegnerà (ancora una volta) “il presidente e l’assessore all’ambiente a mettere in campo tutte le azioni necessarie […] alla  realizzazione di un nuovo accesso da via Fabbroni”.

Sarà la volta buona o fra tre anni e mezzo ci troveremo a scrivere che non c’è due senza tre?

Claudio Cafasso

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2 COMMENTI

  1. Non c’è alcun dubbio: fra tre anni e mezzo ci ritroveremo a scrivere dell’accesso di Via Fabbroni,,,,
    Sono passati 8 anni dall’apertura del parco attrezzato e fin da subito da parte dei cittadini, Comitato per il XV Municipio e Comitato “Robin Hood” venne sollecitata l’apertura di due accessi: Via Fabbroni con ponticello sul Fosso dell’Acqua Traversa e Via Oriolo Romano, attraverso i terreni del CRA (costi stimati delle opere, praticamente zero!). A seguito della richiesta accompagnata da 2 piccoli progetti arrivarono a frotte Presidenti di Municipio, Assessori del Comune e Municipio, Consiglieri, tecnici, RAI3 con il risultato che non è stato fatto NULLA. In 8 anni non si è stati neppure capaci di far togliere il cartello “Proprietà privata – Divieto di Accesso” dal momento che si tratta di una strada consortile con accesso, nel primo tratto, pubblico. Non si è fatto neppure NULLA per l’area di sinistra di Via dell’Inviolatella Borghese, un’area da destinare, secondo i comitati, ad area naturale di particolare interesse per le scolaresche.
    Cambiano presidenti e giunte ma per quanto riguarda il territorio cambia poco o niente.
    E’ la “dannazione” del verde pubblico romano.

  2. Benvenuti i MARCIAPIEDI su via Cassia Nuova. Dopo 70 anni dalla sua realizzazione finalmener si ricomincia a parlare di un opera doverosa e necessaria anche per il collegamento pedonale di due
    quartieri popolosi (Fleming – Cassia San Godenzo). Grazie alla Giunta Municipale, in attesa di buone
    notizie. Alberto Iacoponi

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