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Una perla del deserto africano a Corso Francia

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Galvanica Bruni

Obiettivamente accorgersene non è per niente facile; vuoi per la posizione, vuoi per la fretta con cui ci muoviamo all’interno della città ma anche per il disinteresse per quello che ci circonda.

Eppure con un po’ di attenzione (forse un bel po’) è possibile scovare sulla rampa che da Corso Francia dà accesso alla tangenziale, direzione Foro Italico, una vera e propria perla.

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A metà della rampa, tra l’asfalto e il travertino del marciapiede, accostata al guard-rail, cresce una pianta dai colori delicati; tra le foglioline verdi e slanciate ci sono delle lunghe infiorescenze  di un colore viola pallido.

L’aspetto di questa pianta, alta qualche dozzina di centimetri, è straordinario come straordinaria è la sua posizione; nonostante faccia pensare ad una pianta delicata e nonostante i ripetuti sbattimenti provocati da migliaia di auto in transito, cresce tranquillamente senza innaffiature. Un prodigio della natura.

L’applicazione per smart-phone  “Plantnet” ci dice che si tratta di un “Cenchrus setaceus”. Pianta originaria dei deserti dell’Africa settentrionale, diffusa in tutto il mondo e presente in Italia in modo particolare nelle zone meridionali.

Il Cencro è oggi una pianta ornamentale diffusissima che per le sue straordinarie caratteristiche di robustezza ha colonizzato ogni ambiente  compresi i centri abitati dove, nonostante le dure condizioni di vita, prospera felicemente.

Non è da escludere che sull’asfalto di Corso Francia la temperatura a luglio e agosto abbia superato i 42°-45° eppure, anche senz’acqua, il nostro Cencro è sopravvissuto.

La natura all’interno della nostra città è fonte di inesauribili sorprese; a dispetto delle durissime condizioni di vita che si riscontrano nei centri urbani  dove vive a suo completo agio solo il bipede-umano, piante e animali sono diffusi in ogni ambiente.

Nonostante le polveri sottili, gli inquinanti, i rifiuti, i calcinacci, i carburanti e le sostanze oleose sparse in ogni dove, nella nostra città, su una delle rampe di asfalto più movimentate di Roma Nord riesce a crescere una bellissima pianta neanche fossimo alle Canarie o nel deserto arabico.

Se vi trovate da quelle parti, per qualche istante lasciate stare il vostro telefonino e gettate una occhiata all’esterno: vedrete una piccola perla nel fiume di asfalto e cemento di Corso Francia.

Francesco Gargaglia

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4 COMMENTI

  1. Davvero la sporcizia delle strade di Roma favorisce la crescita di ecosistemi, soprattutto vegetali, impensabili! Basta girare in un qualsiasi marciapiede per trovarsi circondati dal verde… per non parlare delle strade, la Flaminia tra il Centro Euclide ed il GRA il cui guardrail oramai ospita piante di alto fusto, oltre i 4 metri! Ma non è solo l’altezza a meravigliare, è anche l’ampiezza di queste piante che invade la carreggiata, restringendo lo spazio disponibile.

  2. Bellissimi questi avvistamenti! Ne vorrei leggere mille mila ogni giorno. Nelle aree delle riserve naturali, fino a 7 anni fa si potevano trovare gladioli e orchidee, quest’ultime essendo epifite tendevano a fare discreto capolino tra ceppi e sugheri di querce presenti lungo i bordi dei sentieri e della via francigena. Purtroppo sono, insieme ai ciclamini (per la loro consistenza bulbosa e rizomatosa) pasto primo dei cinghiali, che hanno raso al suolo insieme ai ciclisti questa parte dell’ecosistema quasi completamente sconosciuto ai più. Avevo anche fatto un paludario a casa raccogliendo solo pezzi moribondi di queste piante poi cresciute rigogliose perché protette da nebbia e luci artificiali. Nessuno credeva che erano piante e felci presenti nelle nostre aree metropolitane e forse endemiche della riserva naturale di Monte Mario. Peccato che non si possono caricare le foto. Ormai non vedo più niente di simile. E’ un enorme fienile, c’è più vita sui bordi sulle rampe di Corso Francia a quanto pare.

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