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Malborghetto e Villa di Livia, perle di Roma Nord, riaprono a settembre

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Galvanica Bruni

Anche a settembre la Soprintendenza Speciale di Roma darà ai turisti e ai romani l’opportunità di visitare gratuitamente e senza prenotazione due importanti siti archeologici ubicati lungo la via Flaminia, due gioielli del Municipio XV: la Villa di Livia e l’Arco di Malborghetto.

Due perle tutte da scoprire, in cui le rovine antiche si fondono con la natura e svelano storie ricche di fascino; due siti ai quali, nell’ambito del progetto Caput Mundi, Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha destinato complessivamente due milioni e mezzo di euro per attività di riqualificazione da compiersi entro il 2026.

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La Villa di Livia a Prima Porta

La Villa di Livia, i cui resti sorgono lungo la Flaminia all’interno di un parco incontaminato, regala l’emozione della scoperta di quelle che furono le stanze della moglie di Augusto con gli ambienti privati e la zona di rappresentanza, un piccolo giardino interno e una grande terrazza da cui si poteva ammirare il Tevere.

Per questa villa c’è una leggenda, riportata da Plinio, secondo la quale un’aquila lasciò cadere dall’alto nel grembo di Livia una gallina di straordinario candore, che teneva nel becco un ramo di alloro con le sue bacche. Consigliata dagli aruspici, Livia allevò il volatile e piantò il rametto, da cui nacque un bosco.

Grazie alle ricerche archeologiche della Soprintendenza Speciale di Roma, è stato possibile scoprire buona parte delle strutture antiche. Varcata la soglia della Villa, ci si immette negli ambienti privati dove sono ancora visibili le camere da letto, cubicula, di Livia e dell’imperatore, l’atrio e un piccolo giardino interno, e la zona di rappresentanza, costituita da grandi ambienti.

Tutto il complesso aveva le pareti affrescate e i pavimenti a mosaico e in opus sectile. Una grande terrazza porticata con giardino, probabilmente il lauretum ricordato dalle fonti, ornava il lato orientale della residenza imperiale, da cui si poteva ammirare il Tevere.

Questo splendido sito archeologico, ubicato in via di Villa di Livia 187, a Prima Porta, è stato oggetto di finanziamento da parte del PNRR con due milioni di euro che serviranno a riportarlo agli antichi splendori e renderlo pienamente fruibile alla collettività.

orari di settembre (ingresso gratuito senza prenotazione)

Giovedì 1  dalle 9.30 alle 13.30
Venerdì 2 dalle 9.30 alle 13.30
sabato 3 dalle 9.30 alle 13.30
domenica 4 dalle 9.30 alle 18.30

giovedì 15 dalle 9.30 alle 13.30
venerdì 16 dalle 9.30 alle 13.30
sabato 17 dalle 9.30 alle 13.30

domenica 18 dalle 9.30 alle 18.30

mercoledì 28 dalle 9.30 alle 13.30 (apertura straordinaria)
giovedì 29 dalle 9.30 alle 13.30
venerdì 30 dalle 9.30 alle 13.30

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Info utili 
Indirizzo: via di Villa di Livia, 187 (l’ingresso è all’interno del parco comunale di Prima Porta)
Come raggiungere il sito: Treno urbano Ferrovie Roma Nord – fermata Prima Porta
Contatti: 06 33 626826
Per garantire una migliore gestione del flusso di visitatori, nel caso di gruppi superiori alle 10 persone si consiglia di scrivere preventivamente all’indirizzo email: ss-abap-rm.villadilivia@cultura.gov.it

Arco di Malborghetto, km 19,400 via Flaminia

Uscendo da Roma, oltrepassato il cimitero Flaminio, la Flaminia inizia a essere costeggiata sul lato destro dalla ferrovia Roma-Civitacastellana-Viterbo, che in alcuni punti s’interrompe con dei piccoli passaggi per permettere il transito alle automobili dirette verso la campagna.

Poco prima della stazione di Sacrofano, al Km 19.400, uno di questi valichi immette su una stradina parallela che conduce a Malborghetto, un posto dove archeologia, storia e natura si armonizzano in modo unico e dove rivive la tradizione secondo la quale Costantino, accampatosi proprio lì, abbia visto al tramonto nel cielo il segno della croce. Il giorno dopo, il 28 ottobre del 312, Costantino sbaragliava vicino a Ponte Milvio l’esercito del rivale Massenzio.

Diventato imperatore, Costantino per celebrare la battaglia e il sogno premonitore fece erigere a Malborghetto un arco quadrangolare la cui struttura è ancora oggi visibile.

Si tratta di un arco “tetrapilo”, il nome con cui si indica un arco a quattro arcate, una costruzione – cioè – a quattro lati, ognuno dei quali intagliato da un arco. Solo nel Medioevo fu trasformato in casale. Anzi prima in fortezza, poi in osteria, poi ancora in stazione di posta e infine in abitazione rurale circondata da un borgo. I segni degli archi sono riscontrabili solo ad uno sguardo più approfondito. Sulle facciate dell’edificio, infatti, si nota come i “buchi” siano stati riempiti per ricavarne facciate.

L’area archeologica è impreziosita da un piccolo museo al quale, nell’ambito del progetto Caput Mundi, il PNRR ha destinato mezzo milione di euro per attività di riqualificazione da compiersi entro il 2026.

orari di settembre (ingresso gratuito senza prenotazione)

Giovedì 1 dalle 9.30 alle 13.30
venerdì 2 dalle 9.30 alle 13.30
sabato 3 dalle 9.30 alle 13.30

domenica 4 dalle 9.30 alle 18.30

giovedì 15 dalle 9.30 alle 13.30
venerdì 16 dalle 9.30 alle 13.30
sabato 17 dalle 9.30 alle 13.30

domenica 18 dalle 9.30 alle 18.30

giovedì 29 dalle 9.30 alle 13.30
venerdì 30 dalle 9.30 alle 13.30

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Info utili 
Indirizzo: via Barlassina, 1
Come raggiungere il sito: Treno urbano Ferrovie Roma Nord – fermata Sacrofano
Contatti: 0633625595
Per garantire una migliore gestione del flusso di visitatori, nel caso di gruppi superiori alle 10 persone si consiglia di scrivere preventivamente all’indirizzo:
ss-abap-rm.malborghetto@cultura.gov.it

Uno sguardo al ‘Caput Mundi’ del PNRR

Dal PNRR pioggia di denaro sui siti archeologici di Roma Nord

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