Per tanti anni in Italia ci si è chiesti perché con tanti chilometri di coste non ci fossero nuotatori capaci di primeggiare in campo internazionale. Beh… una risposta non ce l’abbiamo ancora, in compenso oggi sappiamo con certezza che l’Italia è diventata una “potenza” nel nuoto.
Anche ieri al Foro Italico è stata apoteosi azzurra. Prima i ragazzi del sincro, specialità che sta portando un successo dietro l’altro. Giorgio Minisini e Lucrezia Ruggiero hanno vinto l’oro nel duo misto libero davanti a Spagna e Slovacchia. E poco prima Linda Cerruti e Costanza Ferro avevano conquistato il bronzo nel duo libero femminile.
Quando ci si è spostati dall’altra parte, alla piscina del nuoto, sono arrivate ulteriori conferme. Benedetta Pilato, che pare una veterana ma che ha neanche diciotto anni, conquista l’oro nei 100 metri rana femminili e sulla sua scia s’inserisce l’altra nuotatrice azzurra, Lisa Angelini. Due raniste azzurre sul podio, mai accaduto. E se solo si pensa che la Pilato è anche campionessa mondiale dei 100 rana e primatista mondiale dei 50 rana viene da andare ai matti.
Nella gara dei 100 metri stile libero Alessandro Miressi chiude in 47″63, tempo che gli consegna la medaglia di bronzo in una gara velocissima, vinta dal nuovo fenomeno mondiale, il romeno David Popovici, che ferma il cronometro sul nuovo primato del mondo (46”91). E dire che il precedente record mondiale sulla distanza era stato stabilito sempre a Roma, stessa piscina, nel 2009.
Il gran finale di giornata è stato offerto dagli 800 metri stile libero, vinti da Gregorio Paltrinieri, che ormai non ha più spazio nella bacheca. “Greg” ferma il cronometro a 7’40″86, record dei campionati europei, davanti al tedesco Luke Martens, e soprattutto davanti al sedicenne Lorenzo Galossi, medaglia di bronzo che chiude in 7’43″37, record mondiale juniores. Pur di incontrare il suo idolo, Francesco Totti, smetterebbe di nuotare. Forse è il caso che il simbolo della Roma lo vada a trovare di persona e gli dica “ci siamo visti, ma adesso continua a nuotare, non smettere”.
Leonardo Morelli
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