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Fra Cesano e Campagnano si continua a cercare il litio

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Nel pomeriggio di martedì 2 agosto, la commissione Ambiente della Regione Lazio ha svolto un’audizione sul progetto congiunto di Enel e Vulcan Energy per l’estrazione del litio nella Valle del Baccano, al confine tra Cesano e Campagnano, a nord di Roma.

I responsabili dell’azienda hanno spiegato che si tratta di una metodologia innovativa di estrazione del litio, materiale alla base di gran parte delle moderne batterie, attraverso una sorta di “filtraggio” del flusso geotermico. Una metodologia in fase di sviluppo, che vede in Vulcan Energy uno dei soggetti attivi sia in Australia che in Germania.

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Le caratteristiche, rispetto ai metodi tradizionali, sono il basso impatto ambientale, nessuna emissione nell’aria, e l’alta qualità del prodotto ottenuto.

Il progetto è in fase di studio, si stanno analizzando i risultati delle analisi fatte in alcuni pozzi realizzati proprio da Enel negli anni ‘70 e ’80. Se dovessero esserci risultati positivi si procederà ad alcune analisi sul campo, sempre senza nuove trivellazioni.

I rappresentanti dei Comuni interessati (Campagnano, Formello e il XV Municipio) hanno espresso interesse per il progetto e hanno chiesto di essere costantemente informati e coinvolti nei tavoli tecnici istituzionali, in maniera da evitare il diffondersi di inutili allarmismi fra i cittadini.

A margine della riunione, il consigliere regionale Emiliano Minnucci e il Presidente del Municipio XV, Daniele Torquati, hanno dichiarato che con questa audizione si prosegue “il lavoro di approfondimento sulla questione dell’estrazione del litio nell’area al confine tra Cesano e Campagnano, tema diventato negli ultimi mesi di interesse pubblico ma che allo stesso tempo ha destato non poca preoccupazione tra la cittadinanza”.

“L’autorizzazione che la Regione ha rilasciato alla Vulcan Energy – spiegano i due esponenti PD – è solo ed esclusivamente per uno studio di tipo esplorativo, utile a confermare i dati della presenza di litio che Enel ha riscontrato già negli anni ’70 – ’80, senza che alcuna attività invasiva sia prevista per il territorio. Una fase che avrà la durata di circa un anno e che in base ai risultati consentirà alla società di decidere se e come procedere. Nel caso il progetto dovesse evolversi, dopo il rilascio di ulteriori autorizzazioni da parte della Regione, tutte le altre fasi saranno svolte tramite tecnologie avanzate senza emissioni e produzione di rifiuti e senza prevedere consumo di suolo e la realizzazione di grossi impianti”.

“Quando parliamo di transizione ecologica, parliamo anche di questo, di temi concreti e di opportunità per il nostro territorio e per l’intero Paese. In attesa dei risultati della prima fase – concludono Minnucci e Torquati – continueremo a mantenere alta l’attenzione sulla vicenda, lavorando a garanzia della tutela dell’ambiente e nel rispetto della cittadinanza che merita il pieno coinvolgimento sulla programmazione degli interventi e sulle fasi del progetto.”

Giulia Vincenzi

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Una possibile miniera di litio fra Cesano e Campagnano

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