Home CRONACA Il Flaminio alla Lazio, una “liberazione” per la politica

Il Flaminio alla Lazio, una “liberazione” per la politica

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Scavalcate le polemiche scaturite da un’intervista rilasciata nei giorni scorsi a Viterbo, il presidente della Lazio punta i suoi obiettivi verso lo stadio Flaminio. Che al momento è il “deserto in una cattedrale”.

L’importanza di uno stadio di proprietà diventa giorno dopo giorno necessaria per i sodalizi del calcio, e Claudio Lotito ha capito che l’impianto di viale Tiziano può diventare il teatro delle sfide interne laziali.

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Il patron si è incontrato all’inizio di luglio con il sindaco Gualtieri, che “affidando” lo stadio al patron biancoceleste risolverebbe uno dei tanti problemi di una città che di magagne ne ha fin troppe.

Ci sono da scavalcare gli arcinoti vincoli imposti dal Ministero dei beni culturali e i diritti patrimoniali e morali detenuti dalla famiglia Nervi (eredi dell’ingegnere che progettò l’impianto); così si punterà a un accordo simile a quello stipulato a Firenze per l’“Artemio Franchi”. Qui si parla di soluzioni green per le coperture delle tribune e pannelli fotovoltaici.

Ma qualora non si chiudesse il cerchio del Flaminio, scaturirebbe l’alternativa: Lotito ha terreni di proprietà sulla via Tiberina, poco fuori il raccordo anulare, nel quadrante nord dell’hinterland capitolino.

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3 COMMENTI

  1. Nooo…..vi prego …. a noi abitanti di Roma nord ci costringerete a chiuderci in casa quando ci saranno eventi. Se oltre l’Olimpico ci si mette anche lo stadio Flaminio, sarà un vero problema uscire o rientrare a casa.

    • Sono d’accordo! Pietà. Andassero fuori dai centri abitati. È tanto difficile? O troppo civile e intelligente non bloccare tutto creando il marasma.

  2. Lo Stadio Flaminio gioiello dell’architettura italiana che con le sue palestre ha contribuito a fare grande lo sport italiano DEVE tornare ai romani come centro giovanile, scuola calcio, centro di avviamento allo sport o struttura sportiva per lo IUSM; che a gestirlo sia l’Atalanta o la Lazio o qualsiasi altra società o ente (basta cederlo al CONI!) non ha nessuna importanza.
    Dopo averlo lasciato in abbandono con danni gravissimi alle strutture, dopo aver eliminato migliaia di posti auto, dopo aver inventato la cretinata del PARCO DELLA MUSICA, dopo aver danneggiato inesorabilmente la grande bellezza del Villaggio Olimpico è arrivato il momento che chi si è candidato a guidare la città lo faccia sul serio e non a parole. Anche in questo caso IGNORANZA, INCOMPETENZA, SCARSA PROFESSIONALITA’…….pagata decine di migliaia di Euro a personaggi di nessuno spessore politico.

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